trasformazione digitale

Come scegliere un cloud provider: le cinque domande da porsi



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Il cloud computing, ormai una realtà consolidata, è alla base della trasformazione digitale, migliorando agilità aziendale e vantaggio competitivo. L’espansione globale del cloud ha reso necessarie strategie di gestione più sofisticate, come il cloud ibrido e multi-cloud. Ma come scegliere il giusto fornitore?

Pubblicato il 2 lug 2024

Paul Mackay

Vice President Cloud – EMEA & APAC, Cloudera



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iaas

Il cloud computing ha smesso da tempo i panni della promessa per diventare una solida realtà, la base di progetti di trasformazione digitale che favoriscono coinvolgimento dei clienti, agilità di business e vantaggio competitivo in quasi tutti i settori.

Se i principali hyperscaler si cono concentrati inizialmente sul mercato degli Stati Uniti, che infatti ha avuto uno sviluppo più rapido, l’evidente immediatezza dei benefici ottenuti dalla sua adozione hanno presto spinto il cloud a un’espansione letteralmente globale, che vede i tassi di crescita delle aree economiche più avanzate praticamente allineati.

Scenari complessi del cloud: l’approccio ibrido e multi-cloud

In parallelo però lo scenario del cloud si è fatto più complesso e articolato. Sono poche in realtà le organizzazioni che puntano tutto sul cloud pubblico. Sebbene la migrazione dei carichi di lavoro verso il cloud pubblico comporti notevoli vantaggi in termini di costi, agilità e scalabilità, alcuni dati potrebbero dover rimanere in sede o in cloud privati per motivi di conformità, soprattutto in settori fortemente regolamentati come quello bancario.

Una ricerca condotta da Cloudera ha rivelato che la maggior parte dei decision maker IT (ITDM) dell’area EMEA ha già delineato strategie di cloud ibrido (68%), e un numero ancora più elevato (72%) ha adottato un modello multi-cloud, ovvero lavora con due o più hyperscaler. Ogni fornitore di servizi cloud però ha le sue peculiarità, sia a livello tecnologico che gestionale, e questo genera una complessità che può essere difficile da gestire senza prima dotarsi di un’adeguata architettura dati.

Si parla sempre di due diligence in ambito economico, prima che di operazioni finanziarie strategiche. Ma lo stesso termine può essere applicato anche ai dati.

Due diligence dei dati: la necessità di categorizzare i dati

Prima di ogni operazione che impatti in modo sostanziale sul modello di business delle imprese partendo dai dati che esse generano, raccolgono e gestiscono, è necessaria una due diligence dei dati. Le imprese hanno bisogno di una visibilità totale sui dati che archiviano, gestiscono ed elaborano quotidianamente. Ci sono dati che devono rimanere in sede a causa di requisiti di conformità o sicurezza? Quali dati e carichi di lavoro trarrebbero invece vantaggio dalla migrazione verso ambienti cloud pubblici? È necessario applicare policy diverse di gestione alle diverse categorie di dati?

Senza queste informazioni, le aziende possono avere difficoltà a capire di cosa hanno realmente bisogno da un potenziale CSP. Ma poiché il 92% degli ITDM prevede di migrare un maggior numero di dati nel cloud nei prossimi tre anni, una conoscenza più approfondita è fondamentale.

Le organizzazioni non possono permettersi di spendere tempo e denaro in progetti di migrazione al cloud per poi cambiare idea. Il settore delle telecomunicazioni ne è un esempio: numerosi fornitori di servizi di comunicazione hanno annunciato nel corso del tempo accordi con i CSP per ottimizzare reti e attività, ma molti di questi progetti si sono presto arenati a causa dell’esplosione dei volumi di dati che ha fatto lievitare i costi in modo non più gestibile.

La scelta del fornitore di cloud: criteri e domande fondamentali

Una volta che le aziende hanno ben chiare le loro esigenze in termini di dati, arriva il momento di capire a quale provider fare riferimento. Ecco cinque domande che andrebbero poste ai potenziali fornitori:

Sono sufficientemente flessibili per garantire il futuro delle decisioni tecnologiche?

Si tratta di capire se il CSP consentirà alle organizzazioni di crescere. È necessario sapere se dispone di tutte le tipologie di istanze necessarie per soddisfare i carichi di lavoro attuali e futuri; se supporterà gli standard open source e se la sua roadmap è in grado di accogliere innovazioni critiche per il business come l’intelligenza artificiale o l’analisi avanzata.

Come variano i costi a seconda dei carichi di lavoro eseguiti?

Il prezzo sarà sempre uno dei fattori più importanti in qualsiasi decisione sul cloud. Ma risulta molto utile comprendere che alcuni cloud gestiscono determinati carichi di lavoro in modo più economico ed efficiente di altri.

Quali sono i costi associati alla migrazione dei dati?

Sebbene aziende del calibro di AWS, Microsoft e Google abbiano annunciato l’apparente abolizione dei costi legati all’ uscita dei dati, in ogni cloud permangono alcuni elementi di vendor lock-in. È quindi opportuno capire in anticipo quanto costerà spostare i dati dall’ambiente di un CSP nel caso in cui le circostanze cambino. La portabilità sta diventando sempre più fondamentale per una vera agilità aziendale.

Quanto è resiliente e affidabile il servizio?

Se un cloud pubblico dovesse andare in tilt, intere aziende potrebbero fermarsi. Una volta che ci si affida al cloud, il semplice riavvio di un server non è più sufficiente per ripristinare i servizi. Per questo motivo, l’affidabilità e la resilienza sono due criteri fondamentali per la scelta di un CSP. Un fornitore può essere apparentemente più costoso di un altro, ma se offre una maggiore resilienza e subisce tempi di inattività significativamente inferiori, può rappresentare comunque una scelta migliore, considerando che i blocchi del cloud possono costare alle organizzazioni anche 100.000 dollari l’ora.

Come si integrano con tecnologie differenti?

Le aziende utilizzano in genere una serie di strumenti distinti per analisi dei dati, data warehousing, streaming dei dati, ecc. Possono anche utilizzare cloud diversi per attività diverse, ad esempio AWS per archiviare la maggior parte dei dati e Azure per sperimentare ChatGPT. Le imprese devono assicurarsi che il cloud (o i cloud) scelto si integri con tutti gli strumenti di cui fanno uso nel loro stack tecnologico.

Due diligence ed esperienza: la chiave per una scelta oculata del CSP

Dal punto di vista dell’IT aziendale, il cloud è sempre più al centro di tutto. Ma con una scelta così ampia e complessa, la due diligence è essenziale. Per questo è fondamentale capire esattamente come vengono attualmente utilizzati i propri dati e quali sono i programmi per il futuro. valutando poi le cinque tematiche sopra indicate per identificare il CSP più adatto. Un po’ di lavoro in più per assicurarsi di scegliere il CSP giusto porterà i suoi risultati più avanti, assicurando una soluzione cloud conveniente, affidabile e flessibile che soddisfi appieno le esigenze legate ai dati.

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