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Zero Carbon Community: un ecosistema collaborativo un’industria sostenibile



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La Zero Carbon Community di The European House – Ambrosetti facilita l’incontro tra vari player per promuovere progetti di decarbonizzazione e crescita sostenibile. Coinvolge rappresentanti industriali, stakeholder pubblici, esperti di ricerca e aziende tecnologiche. La Community esplora soluzioni innovative per settori chiave come chimica, raffinazione e agroalimentare

Pubblicato il 15 lug 2024

Giorgia Rusconi

Consulente Innotech Hub, The European House – Ambrosetti

Alessandro Viviani

Associate Partner, The European House – Ambrosetti



carbon emissions

La Zero Carbon Community è la piattaforma multistakeholder di The European House – Ambrosetti (TEHA) che mira a facilitare l’incontro, lo scambio e il confronto tra i diversi player attivi nel campo della decarbonizzazione per realizzare progetto di decarbonizzazione di ampio respiro e in grado di generare importanti opportunità di crescita e di salvaguardia della competitività del sistema-Paese.

Zero Carbon Community: obiettivi e visione

In tal senso, i lavori della Community coinvolgono attivamente rappresentanti dal mondo dell’industria, stakeholder pubblici locali, centrali ed europei, esperti dal mondo della ricerca, aziende leader nello sviluppo di tecnologie innovative e attori interessati a investire in progetti ambiziosi di decarbonizzazione. Questo ecosistema collaborativo permette di creare sinergie e promuovere l’innovazione, accelerando il processo verso una transizione energetica sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

Nell’edizione 2024, i partner della Zero Carbon Community includono: AcegasApsAmga, Arriva, Bloomenergy, Confindustria Siracusa (Air Liquide, brown2green, Buzzi Unicem, G.O.I. Energy, Sasol, Sonatrach, Versalis), Eni, Green TO, Hydac, Hive Energy, Iveco Bus, Renovo, Rina, Smart Industry, Tua – Trasporto Unico Abruzzese, Invest in Trentino, Watlow.

Principi fondamentali della Zero Carbon Community

I lavori della Community sono guidati da due principi fondamentali: la neutralità tecnologica e la salvaguardia della competitività industriale.

La neutralità tecnologica

Il principio di neutralità tecnologica, applicato alla decarbonizzazione, prevede la selezione del mix di soluzioni tecnologiche più indicate, valutate caso per caso in base al contesto di applicazione e alle diverse scale temporali, al fine di salvaguardare la competitività di industrie Hard to Abate (settore chimico, della raffinazione, metallurgico, del cemento, della ceramica, del vetro e cartario, nonché trasporto su gomma pesante, trasporto aereo e via nave) impegnate nel processo di decarbonizzazione, che rappresentano dei settori chiave dal punto di vista economico e sociale.

La salvaguardia della competitività industriale

La salvaguardia della competitività industriale è infatti il secondo pilastro fondamentale su cui si basano le attività della Zero Carbon Community. Secondo questo principio, le soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione dovrebbero essere sfruttate sia per ridurre le emissioni di settori Hard to Abate, sia per creare nuove occasioni di crescita attraverso la creazione di filiere dedicate alla decarbonizzazione, come la filiera dell’idrogeno e di altri vettori energetici decarbonizzati (bioenergia, carburanti sintetici), nonché la cattura e lo stoccaggio della CO2.

Le iniziative del 2023: focus sull’idrogeno

Nel 2023, le attività della Community si sono concentrate principalmente sui progetti legati all’idrogeno per indirizzare concretamente le linee di investimento previste dal PNRR e generare nuove occasioni di crescita.

Partner e stakeholder della Zero Carbon Community

Le attività del 2023 hanno coinvolto circa 250 attori provenienti da:

  • 14 istituzioni locali, centrali e nazionali per discutere della strategia e regolamentazione necessaria per favorire lo sviluppo della filiera dell’idrogeno;
  • 17 università, centri di ricerca e associazioni per evidenziare i progressi nella ricerca e lo sviluppo di tecnologie più efficienti ed economicamente sostenibili per la produzione, la distribuzione e l’impiego dell’idrogeno;
  • 88 aziende del mondo dell’energia, dell’industria e dei trasporti a livello nazionale e internazionale per evidenziare le opportunità legate allo sviluppo della filiera dedicata all’idrogeno in una logica sistemica.

I risultati del percorso 2023 sono stati condensati in un White Paper dal titolo “Proposte per la strategia italiana dell’idrogeno e la competitività economica”.  

Gli ambiti dell’edizione 2023 della Community

Le tappe dell’edizione 2023 della Community sono state co-progettate con i Partner e si sono concentrate sui seguenti ambiti:

  • Strategia e governance: definizione degli elementi chiave per una strategia nazionale dell’idrogeno in grado di abilitare importanti opportunità industriali, attraverso il confronto con Benchmark internazionali (Germania, KSA, Paesi Bassi, Svezia, UK);
  • Sviluppo territoriale: confronto con le aziende responsabili per le Hydrogen Valley per definire le proposte d’azione per massimizzare le ricadute sul territorio e favorire la creazione di ecosistemi legati all’idrogeno;
  • Public procurement: inquadramento del ruolo del public procurement per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, con un focus sul trasporto pubblico;
  • Regolamentazione tecnica: confronti riservati con key expert per l’individuazione dei gap normativi e le relative proposte d’azione;
  • L’idrogeno nel percorso di decarbonizzazione siciliano: identificazione delle opportunità d’investimento legate all’idrogeno e alle filiere ad esso collegato nel settore e impatti economici e sociali sull’economia regionale.

In particolare, durante la tappa della Community relativa all’inquadramento dell’idrogeno nel percorso di decarbonizzazione siciliano, i risultati della Community sono stati illustrati alla presenza del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Figura 1 On. Min. Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica) all’evento “Opportunità industriali dalla transizione energetica per la Sicilia, per l’Italia e per l’Europa”, Catania 13 novembre 2024.

I lavori della Community nel 2024

Nell’edizione 2024, i lavori della Community stanno proseguendo ampliando lo spettro di soluzioni tecnologiche indagate, sempre nell’ottica di favorire lo sviluppo e la realizzazione di progetti di decarbonizzazione in grado di sostenere la competitività del tessuto industriale italiano e, al contempo, favorire la crescita del sistema-Paese attraverso la creazione di nuove filiere dedicate alla decarbonizzazione. In questo contesto, sono stati definiti e sviluppati, in collaborazione con i partner della community, approfondimenti sui temi della decarbonizzazione applicati a diverse filiere.

La decarbonizzazione nei settori della chimica e della raffinazione

Il primo approfondimento, avviato nei settori della chimica e della raffinazione, è stato realizzato in sinergia con il Polo industriale di Siracusa. Questo progetto mira da un lato a comprendere il futuro del settore della chimica e della raffinazione nazionale nella più ampia ridefinizione delle catene del valore globali e, dall’altro, a delineare e promuovere una visione di sviluppo industriale per il Polo di Siracusa, basata su soluzioni tecnologiche zero-carbon, con un focus sui diversi vettori energetici decarbonizzati e sulla cattura e lo stoccaggio della CO2.

Secondo le stime di The European House – Ambrosetti, considerando anche gli impatti indiretti e indotti, i settori della chimica e della raffinazione italiani generano un Valore Aggiunto di oltre 126,9 miliardi di Euro (6,6% del PIL nazionale) e oltre 1,73 milioni di posti di lavoro (6,9% del totale nazionale); da solo, il Polo Industriale di Siracusa genera 11,94 miliardi di euro (13,7% del valore aggiunto regionale) e oltre 41mila posti di lavoro (3,2% del totale regionale), considerando gli impatti diretti, indiretti e indotti.

Individuare leve di decarbonizzazione mature e accessibili

L’importanza macroeconomica dei settori rende necessario individuare leve di decarbonizzazione mature e accessibili, per mantenerne la competitività a livello globale. L’obiettivo di questo approfondimento è presentare una roadmap che includa l’uso di strumenti di decarbonizzazione efficaci, sicuri e competitivi, utilizzandoli come leva per lo sviluppo del territorio. In particolare, la decarbonizzazione dei grandi poli industriali, grazie alla posizione strategica nelle filiere, consente di amplificare i ritorni economici, sociali e ambientali, con effetti diretti sulle filiere e una migliore sistematizzazione delle risorse del sistema-paese. Ad oggi, Questi temi sono stati trattati in due incontri dedicati, ai quali hanno partecipato per ogni incontro circa 50 stakeholder, tra cui spiccano figure istituzionali come Giovanni Perrella, Presidente del Comitato Tecnico Consultivo Biocarburanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rappresentanti dell’università e della ricerca, nonché ruoli apicali nell’industria dell’energia, della chimica e della raffinazione.

Progetti innovativi per la decarbonizzazione dei Data Center

Inoltre, la ZCC ha avviato un percorso di analisi e advocacy a livello italiano ed europeo per sensibilizzare i policy maker sull’importanza di una visione industriale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali, come i data center. Questo sforzo è stato stimolato dalla crescente diffusione dell’Intelligenza Artificiale e dall’uso sempre più esteso dei dati, che ha portato all’avvio di un’indagine sui processi di decarbonizzazione dei data center, che hanno un impatto ambientale significativo a causa del loro consumo energetico. In questa prospettiva, è essenziale individuare tutte le possibili leve per garantire un’energia sostenibile, competitiva e sicura ai data center, oltre a promuovere un dialogo con le autorità competenti sui requisiti infrastrutturali e tecnici necessari. The European House – Ambrosetti ritiene fermamente che lo sviluppo delle infrastrutture dati debba essere un aspetto prioritario della politica industriale nazionale e una chiave fondamentale per la competitività. Per realizzare questa visione, è necessario adottare un approccio sistemico che supporti gli investimenti. Inoltre, è essenziale promuovere l’inclusione nelle catene di approvvigionamento circolari e favorire la creazione di un ecosistema di progettazione dei dati. Il primo incontro dedicato a questi temi si è svolto presso lo “STACK Infrastructure MIL01 Data Center Campus” e ha coinvolto 30 stakeholder, tra cui rappresentanti dell’università e della ricerca, oltre a figure di spicco provenienti da aziende finanziarie e tecnologiche.

La decarbonizzazione delle aziende del comparto agroalimentare

Infine, il terzo approfondimento si concentra sulla decarbonizzazione delle aziende del comparto agroalimentare, mirando a promuovere un nuovo modello di sviluppo in linea con le esigenze del settore e orientato a sostenere la competitività e la sostenibilità della filiera. L’industria agroalimentare ha l’opportunità di esplorare nuove fonti di energia e rafforzare i legami con gli imprenditori agricoli per favorire pratiche che favoriscano la produzione di energie rinnovabili, valorizzando le attività primarie e preservando le forniture agricole e le eccellenze nazionali. L’obiettivo è quindi quello di creare un approccio vantaggioso per tutte le parti coinvolte, che possa garantire la competitività dell’intera filiera.

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