l’evoluzione

Dal FSE 1.0 al 2.0: verso una sanità digitale integrata e personalizzata



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Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 rappresenta un’evoluzione significativa nel settore sanitario italiano. Grazie al PNRR, il FSE 2.0 migliora l’accesso ai dati clinici, favorendo diagnosi personalizzate e ricerca scientifica. L’adozione richiede formazione su più livelli e superamento di sfide tecniche e operative

Pubblicato il 24 lug 2024

Mjriam Di Costanzo

Business Analyst “Healthcare Innovation” P4I

Claudio Franzoni

Partner & Senior Advisor “Healthcare Innovation” P4I



fse - fascicolo sanitario elettronico - FSE 2.0

L’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) dalla versione 1.0 alla 2.0 rappresenta un significativo passo avanti per il sistema sanitario italiano. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha giocato un ruolo cruciale nel suo potenziamento, introducendo standard tecnologici avanzati per garantire l’interoperabilità dei dati e l’omogeneità delle informazioni.

Questo aggiornamento mira a migliorare l’accesso centralizzato ai dati clinici, favorendo diagnosi personalizzate e avanzando la ricerca scientifica. Benefici estesi sono previsti per cittadini, operatori sanitari e aziende, grazie a una maggiore continuità delle cure e una riduzione delle disparità regionali. Tuttavia, l’adozione del FSE 2.0 presenta sfide tecniche e operative, rendendo indispensabili piani di formazione su più livelli per garantire un utilizzo efficace e uniforme del sistema in tutto il paese.

Definizione e caratteristiche principali del FSE 2.0

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è un servizio nazionale che raccoglie documenti e dati digitali di natura sanitaria e sociosanitaria generati da eventi clinici che coinvolgono il paziente e il cittadino. Queste informazioni provengono sia dalle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale sia, dal 19 maggio 2020[1], da strutture sanitarie private accreditate. Il FSE è reso disponibile dalle Regioni e dalle Province autonome, in conformità con le normative sulla protezione dei dati personali, con finalità di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico, e programmazione sanitaria.

Dal FSE 1.0 al FSE 2.0

Il FSE 1.0 è alimentato con informazioni e modalità diverse tra le Regioni [2], limitando di molto la sua fruibilità come strumento di diagnosi, cura e prevenzione. Per questo motivo, il PNRR interviene per potenziarlo introducendo un cambio di paradigma sia in termini di servizi verso i cittadini e professionisti che dal punto di vista tecnologico promuovendo un approccio innovativo che evolve la visione da un fascicolo inteso come un raccoglitore di soli documenti verso uno strumento «data driven» in grado di valorizzare il patrimonio informativo clinico e sanitario prodotto all’interno dei percorsi di cura degli assistiti.

Gli obiettivi 2025-2026 introdotti dal PNRR

Per raggiungere gli obiettivi 2025-2026, il PNRR interviene per potenziare il FSE con quattro finalità:

  • Accesso omogeneo: FSE come unico punto di accesso ai servizi del SSN per il cittadino eliminando  la disparità nell’accesso e nell’usabilità del sistema, dove spesso era difficile per molti cittadini ottenere una visione completa della propria storia clinica. Con l’introduzione del FSE 2.0, ogni operaore sanitario e ogni cittadino possono accedere alla documentazione sanitaria in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalla regione di residenza. Questo accesso centralizzato non solo facilita la consultazione dei dati, ma migliora anche la continuità delle cure, permettendo ai medici di avere un quadro clinico completo del paziente ovunque si trovi,
  • Integrazione: FSE come strumento di condivisione di dati clinici tra professionisti, strutture sanitarie e farmacie per l’efficacia di diagnosi e cura e la continuità assistenziale. A differenza dalla prima versione, Il FSE 2.0 è composto da un ecosistema di dati e servizi standardizzati e omogenei a livello nazionale, che abilita l’integrazione e la condivisione di dati, documenti e immagini diagnostiche tra i diversi professionisti sanitari coinvolti nel processo di cura,
  • Personalizzazione: incremento di qualità e numerosità dei dati clinici raccolti nel FSE per supportare professionisti sanitari nell’erogazione di cura personalizzata,
  • Governo e ricerca: creazione di una base di conoscenza sullo stato di salute della popolazione per supportare le Istituzioni e gli Enti di Ricerca  nell’attuare politiche di prevenzione. L’FSE 2.0, grazie alla maggiore completezza e qualità dei dati, fornisce un supporto più robusto alla ricerca scientifica e alla programmazione sanitaria. Questo permette di effettuare analisi più approfondite e accurate, migliorando le politiche sanitarie e la gestione delle risorse.

Il nuovo FSE 2.0  intende evolvere verso un approccio basato su standardizzazioni ed omogeneità dei dati e dei documenti raccolti. Tramite l’adozione dello standard HL7 CDA-2 e HL7 FHIR saranno garantiti: interoperabilità dei dati, disponibilità di dati clinico-sanitario parametrici -distinti e dal significato univocamente interpretabile, chiarezza del significato delle risorse FHIR, semplicità di realizzazione, semplice rappresentazione di dati. È inoltre previsto lo standard DICOM per le immagini diagnostiche e il formato DICOM-SR per i report ad esse allegati.

In sintesi, il passaggio dall’FSE 1.0 all’FSE 2.0 rappresenta un salto di paradigma significativo, portando a una sanità più efficiente, integrata e centrata sul paziente. Questi miglioramenti sono destinati a trasformare profondamente il sistema sanitario italiano, rendendolo più accessibile, sicuro e capace di rispondere meglio alle esigenze di cittadini e professionisti ed integrato con i futuri standard Europei

Benefici per cittadini, operatori e aziende sanitari

La versione 2.0 del Fascicolo Sanitario Elettronico apporta benefici significativi [3] a tutti gli attori del sistema sanitario.

Per i cittadini, il FSE offre un accesso unificato alla propria storia clinica in formato digitale, sempre disponibile. Ciò permette di fornire rapidamente informazioni sanitarie in caso di emergenza, facilitando interventi tempestivi e appropriati. Inoltre, elimina la duplicazione di analisi e prestazioni sanitarie, consultabili da diversi professionisti, e consente l’integrazione del fascicolo con informazioni personali importanti, offrendo un quadro completo della propria salute.

Il FSE 2.0 promuove un maggiore coinvolgimento degli utenti: i cittadini possono ora integrare il proprio fascicolo digitale, attraverso l’alimentazione del patient summary, con informazioni personali che ritengono importanti, e accedere a una gamma più ampia di servizi online, come prenotazioni e consultazioni, rendendo l’esperienza più integrata, interattiva e partecipativa, in una parola utile.

Per i professionisti sanitari, la versione 2.0 del FSE offre un accesso facilitato alla documentazione clinica del paziente, (previa autorizzazione per certi tipi di operatori), migliorando l’assistenza sanitaria anche in situazioni di emergenza. La riduzione dei tempi necessari per formulare diagnosi o fornire assistenza è significativa grazie alla possibilità di consultare, in un unico punto, la storia clinica completa del paziente. Il professionista potrà:

  • Formulare di diagnosi e piani terapeutici personalizzati sulla base del quadro clinico completo del singolo paziente,
  • Attivare collaborazioni tra Medici Specialisti e altri professionisti sanitari (come MMG o PLS) tramite condivisione di dati attendibili e aggiornati, garanzia di maggiore continuità nell’assistenza,
  • Favorire la riduzione dei tempi di anamnesi,
  • Favorire la riduzione di prescrizioni di prestazioni non necessarie.

Adozione del FSE 2.0 

L’impatto delle azioni di potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico è misurato attraverso le Milestone della Missione 6 Salute Componente 2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, definite allo scopo di quantificare la riuscita delle progettualità in termini di indicatori di adozione e utilizzo.

Obiettivi e scadenze future

In particolare, l’erogazione dei fondi da parte dell’Unione Europea sarà vincolata dal raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • Entro la fine del 2024 tutti i nuovi documenti clinici nel FSE devono essere digitalmente nativi
  • Entro la fine del 2025 l’85% dei medici di base alimenta il FSE
  • Entro la metà del 2026: tutte le regioni e province autonome hanno adottato e utilizzano il FSE.

Percentuali di adozione

L’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 comporta diverse difficoltà, tra cui l’integrazione dei sistemi regionali, la resistenza al cambiamento da parte degli operatori sanitari, e la necessità di garantire la sicurezza e la privacy dei dati.

Per tale motivo, l’alimentazione del FSE da parte delle aziende sanitarie procede ancora lentamente. L’Osservatorio Sanità Digitale ha effettuato un’analisi sulla situazione del FSE aggiornata a maggio 2024, in cui è stato esaminato un campione di 60 strutture sanitarie pubbliche e private.

I risultati mostrano che i referti di laboratorio e radiologia sono quelli maggiormente caricati in formato strutturato CDA2 (92% e 80% rispettivamente), mentre i referti di specialistica ambulatoriale e di anatomia patologica sono meno standardizzati (54% e 31% rispettivamente). I verbali di pronto soccorso e le lettere di dimissione ospedaliera presentano una buona percentuale di dati strutturati, ma con margini di miglioramento. I certificati vaccinali hanno una delle percentuali più basse di caricamento strutturato (60%).

Piani di formazione e adoption

Il successo del FSE 2.0 dipende anche dalla capacità di usare nella pratica clinica e medica le informazioni, per cui è necessario che i professionisti sanitari siano formati ed accompagnati nell’utilizzo dei nuovi strumenti.

La formazione per il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico si articola su due livelli: HUB e SPOKE, secondo il modello previsto dall’accordo DTD-Assinter.

Il livello HUB

Il livello HUB è rivolto al management regionale, aziendale e ai formatori che opereranno a livello regionale negli SPOKE. Questo livello definisce, aggiorna ed eroga il piano nazionale di formazione, garantendo la diffusione uniforme delle competenze digitali su tutto il territorio nazionale. L’HUB si occupa inoltre di stabilire indicatori di risultato, raccogliendo e sintetizzando i feedback dagli SPOKE per aggiornare periodicamente il piano di formazione.

Il livello SPOKE

Il livello SPOKE, attivato su richiesta delle singole Regioni o PPAA, è destinato ai formatori locali e prevede sedi didattiche regionali, sia in presenza che da remoto. Gli SPOKE applicano gli indicatori di risultato definiti dall’HUB e inviano i feedback per il miglioramento continuo dei programmi.

I destinatari della formazione di livello SPOKE sono ruoli operativi coinvolti nella formazione a livello territoriale, come medici di medicina generale, pediatri, personale medico e infermieristico, amministrativi e tecnici.

Macro argomenti formazione

I contenuti per la formazione dei formatori di livello HUB sono distinti da quelli utilizzati per la formazione di livello SPOKE. La formazione è suddivisa in moduli che coprono vari aspetti: la cultura del FSE, incluse le architetture, le tecnologie e gli standard applicati al nuovo FSE; i servizi destinati ai medici e agli operatori sanitari; i servizi basati sui dati per la governance delle aziende e delle istituzioni sanitarie; e i servizi per stakeholder, mirati a diffondere informazioni e formazione sul territorio.


[1] Decreto Legge n. 34/2020 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77

[2] Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: le 10 novità (softwaregestionalemedico.it)

[3] Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (salute.gov.it)

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