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Lavoro dopo gli studi: il successo del progetto PCTO del liceo Flaminio a Vittorio Veneto



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Il progetto PCTO “Il lavoro dopo gli studi non è incerto” del Liceo Flaminio di Vittorio Veneto promuove l’apprendimento esperienziale per preparare i giovani alle sfide future e facilitare la loro integrazione nel mondo del lavoro. L’iniziativa, che ha coinvolto la software factory Stesi, ha dimostrato di essere un modello di successo

Pubblicato il 2 ago 2024

Stefano Cudicio

Presidente Stesi Srl



scuola del futuro

Non si impara solo in classe. Per crescere e apprendere è necessaria l’esperienza diretta. Un tipo di apprendimento più dinamico, attivo, interattivo e partecipe, che vada oltre la mera teoria. Consapevole di tutto ciò, e fermamente convinti che l’esperienza pratica sia importante almeno quanto quella teorica abbiamo deciso di partecipare per il secondo anno consecutivo a un progetto pilota PCTO (già nota come alternanza scuola-lavoro) in collaborazione con il liceo Flaminio di Vittorio Veneto per dare il nostro contributo alla formazione di ragazzi desiderosi di mettersi in gioco e aprirsi al mondo del lavoro.

Pcto: l‘importanza dell’eperienza diretta nell’apprendimento

Introdotta nel 2003 proprio per permettere agli studenti dell’ultimo triennio di affiancare alla formazione scolastica (troppo spesso prettamente teorica) un periodo di esperienza pratica presso un ente pubblico o privato, l’alternanza scuola-lavoro, è stata resa obbligatoria nel 2015 per tutti gli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado. Di recente questa efficace metodologia didattica è stata rinominata PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) ma la sostanza non cambia: lo scopo è sempre quello di consentire agli studenti degli ultimi anni delle superiori di vivere dei periodi di formazione pratica presso aziende o altre attività, quali musei o associazioni, in grado di favorirne l’imminente integrazione nel mondo del lavoro.

Attività e obiettivi del Pcto

Giornate di orientamento, incontri con aziende e professionisti, stage, ricerca sul campo, project work: sono tutte possibili attività in grado di facilitare il raggiungimento di questo obiettivo, favorendo l’orientamento dei giovani per valorizzarne le aspirazioni personali e aiutarli a sviluppare la capacità di scegliere in modo autonomo e consapevole; integrando la formazione acquisita durante il percorso scolastico con l’acquisizione di competenze più pratiche, che favoriscano un avvicinamento al mercato del lavoro; offrendo ai ragazzi opportunità di crescita personale attraverso un’esperienza extrascolastica che contribuisca a svilupparne il senso di responsabilità e favorendo uno scambio di esperienze a livello intergenerazionale.

Il progetto pilota “Il lavoro dopo gli studi non è incerto”

Anche quest’anno, dunque, abbiamo accettato di prendere parte al progetto pilota PCTO “Il lavoro dopo gli studi non è incerto” promosso dalla Dirigente dell’istituto Emanuela Da Re, coinvolgendo un gruppo di ragazzi del Liceo delle Scienze applicate, individuati seguendo le specifiche inclinazioni e interessi. L’esperienza dell’anno scorso ha dimostrato che a 16 anni i ragazzi sono sufficientemente maturi per mettere in pratica tutto ciò che si è imparato a scuola e iniziare a confrontarsi con il mondo esterno. Stesi crede fortemente nel progetto e nell’utilità di imparare facendo, nella necessità di cominciare gradatamente ad assumersi piccole responsabilità fin dall’età scolastica, di misurarsi in contesti lavorativi relazionandosi con persone più adulte e preparandosi davvero al domani, conoscendo meglio le proprie ambizioni e capendo come avvicinarsi a realizzarle.

Esperienze e competenze acquisite dagli studenti

L’azienda non ha dunque esitato a mettere a disposizione il proprio personale esperto per accompagnare due ragazzi (già presenti allo stage dell’anno scorso) in questo percorso: gli studenti che hanno partecipato si sono dedicati allo studio di un interessante progetto sull’Intelligenza artificiale, argomento quanto mai attuale e coinvolgente. Hanno imparato, per esempio, a sviluppare un bot su Copilot (un software che simula ed elabora le conversazioni umane, scritte e parlate, consentendo interazioni tra umani e dispositivi digitali) in grado di rispondere a delle ipotetiche domande del cliente e a risolverne i problemi, ma anche appreso l’utilità di investire nel settore dei software DATA e SCM oltre che dell’IT, l’importanza dell’automazione del back office (che, se costruita opportunamente, elimina gli errori che l’operatore può commettere e velocizza i processi) e degli investimenti nella sicurezza in seguito all’aumento di attacchi hacker (sia con l’implementazione dei sistemi di sicurezza, ma soprattutto tramite l’adeguata formazione del personale), la convenienza di puntare su “l’esperienza utente” nonché l’integrazione dell’intelligenza artificiale (Project and Resource Management). Informazioni ed esperienze che hanno arricchito il loro bagaglio di conoscenze portando un valore aggiunto nell’ambiente di lavoro in cui si troveranno ad operare nel prossimo futuro.

L’importanza della continuità nel progetto Pcto

Confermando la presenza dei due ragazzi che avevano partecipato allo stage in azienda l’anno scorso, abbiamo voluto garantire loro una continuità. Ai ragazzi è stato chiesto di redigere delle relazioni e di operare nel modo più professionale possibile, immaginando di essere dei consulenti retribuiti dall’azienda per fornire a quest’ultima le loro migliori proposte, soluzioni sviluppate in seguito a una ricerca di mercato nel settore ICT. È stata un’occasione preziosa di vivere la vita in azienda, approfondire le proprie conoscenze nel campo della logistica, lavorare in gruppo assumendosi compiti e responsabilità e mettersi alla prova presentando il proprio lavoro di fronte a diversi responsabili.

Benefici e prospettive future del progetto

Gli stagisti si sono dimostrati all’altezza delle aspettative e hanno dato prova di grande serietà, per esempio informandosi sullo stato di avanzamento lavori nel corso dei mesi per capire se il loro lavoro fosse conforme alle esigenze dei clienti e in linea con l’obiettivo finale.

“Il lavoro dopo gli studi non è incerto” è un’iniziativa concreta, costruttiva, nata dalla volontà della dirigente scolastica dell’istituto Flaminio di avvicinare il contesto scolastico alle effettive esigenze delle imprese e del mercato del lavoro, con particolare attenzione anche al contesto locale, molto ricco di opportunità. Il format da subito ha riscosso l’interesse a cooperare di importanti aziende del territorio.

Sono stati coinvolti gli studenti del corso “Scienze Applicate” proprio al fine di connotare ulteriormente questo percorso di studi, già caratterizzato dalla necessità di offrire ampi ed ulteriori spazi di applicazione del metodo scientifico, in ambito aziendale. Un progetto che unisce due mondi, quello della scuola e quello del lavoro, e che – contribuendo allo sviluppo delle potenzialità dei futuri lavoratori – consente la crescita e il miglioramento dell’intera società.

L’alternanza scuola-lavoro, infatti, non è un’opportunità solo per i ragazzi ma presenta notevoli vantaggi anche per le aziende poiché permette di ridurre lo scomodo divario che spesso emerge tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro, avvicinando la formazione alle competenze e ai requisiti professionali richiesti nelle realtà lavorative. Favorendo la creazione di relazioni stabili tra scuola e impresa, inoltre, consente alle aziende di reperire più facilmente le figure professionali di cui esse hanno bisogno, oltre ad agevolarle nel processo di individuazione di risorse umane con competenze (almeno parzialmente) già formate e abituate a interfacciarsi con una realtà aziendale.

Un modello di successo per il futuro

L’Alternanza scuola-lavoro è forse il miglior esempio di “scuola aperta”, spalancando le porte del mondo del lavoro a chi sta uscendo dalla scuola stessa e contribuendo a fornire risposte a interrogativi sul dopo, molto spesso lasciati irrisolti. Anche per Stesi è stata un’esperienza estremamente positiva e proficua, al punto che per il prossimo anno scolastico sta già pensando di estendere il progetto all’intero territorio nonché di “reclutare” nuovamente i ragazzi che hanno effettuato lo stage in azienda.

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