Negli ultimi anni, il venture capital ha visto un crescente interesse nel settore del climate tech, un settore che abbraccia tecnologie innovative volte a combattere il cambiamento climatico e a promuovere la sostenibilità ambientale. Questo trend non è limitato a una singola regione, ma si estende a livello mondiale, con investimenti significativi sia negli Stati Uniti che in Europa, fino a raggiungere anche l’Italia.
Investimenti in climate tech il panorama globale
A livello globale, nell’ultimo decennio, gli investimenti in climate tech hanno registrato un aumento esponenziale. Secondo il MIT Technology Review, nel 2023 gli investimenti in questo settore hanno superato i 70 miliardi di dollari, con un incremento del 50% rispetto all’anno precedente. Questo slancio è alimentato dalla crescente consapevolezza della crisi climatica e dalla necessità urgente di soluzioni innovative per risolverla.
Gli Stati Uniti guidano questa tendenza, con una forte presenza di fondi di venture capital che finanziano e supportano startup nel campo delle energie rinnovabili, delle tecnologie di cattura del carbonio e dell’efficienza energetica.
Anche l’Europa attira investitori
In Europa, la situazione è altrettanto dinamica. Recenti report indicano che il continente sta attirando un numero crescente di investitori interessati al climate tech. Ad esempio, Seaya Ventures, un fondo con sede a Madrid, ha recentemente chiuso un fondo da 300 milioni di euro dedicato esclusivamente a tecnologie per la salvaguardia del clima e della sostenibilità ambientale. L’esposizione dell’Europa ai cambiamenti climatici e le politiche ambientali progressiste della UE sono fattori chiave che concorrono ad accelerare l’interesse su questi investimenti.
L’investimento di Google Ventures in una startup danese
Un esempio emblematico, tra gli altri, è il recente investimento di Google Ventures in una startup danese che sta sviluppando nuove tecnologie per la decarbonizzazione della CO2. Questo dimostra anche l’interesse sulle tematiche da parte delle grandi aziende tech, pronte a sostenere e a puntare su tecnologie volte alla risoluzione del problema climatico, e non solo a finanziare startup digitali o internet.
La crescita italiana trainata da energia rinnovabile e mobilità sostenibile
Anche in Italia, sebbene con qualche ritardo rispetto ai leader globali, il venture capital sta iniziando a riconoscere l’importanza del climate tech. Secondo alcuni esperti, gli investimenti in startup italiane del settore sono in crescita, con un focus particolare su soluzioni per l’energia rinnovabile e la mobilità sostenibile. Questo trend è supportato da una serie di politiche nazionali e incentivi fiscali volti a promuovere l’innovazione sostenibile, e non solo.
Recentemente infatti, Primo Ventures, uno dei fondi VC più attivi e longevi del Belpaese, ha annunciato il lancio del fondo Primo Ventures Climate, con in dotazione 40 milioni di euro, già raccolti (first closing). Questo fondo si concentrerà sul finanziamento di startup italiane che sviluppano tecnologie per la sostenibilità ambientale, un ulterirore chiaro segnale del crescente impegno del venture capital italiano verso il climate tech, già attivo da qualche tempo grazie al fondo CDP Green Transition, di CDP Ventures e il fondo Deep Ocean Capital, altri esempi di iniziative italiane volte a sostenere la transizione verde.
In Italia, inoltre, vi è anche una crescente presenza di micro VC e gruppi di angels verticali sul green, come Lifegate Way, Core Angels Climate e NextSTEP, che svolgono un ruolo fondamentale nel supportare le startup emergenti in questo settore. Segno che la filiera delle startup in questo settore stia crescendo, dal pre-seed al growth stage, coinvolgendo non solo investitori finanziari ma anche corporate, istituti finanziari e piccole medie imprese.
La transizione verde e il ruolo delle startup
Le startup sono al centro della grande transizione green che il mondo sta affrontando. In particolare, il settore delle energie rinnovabili sta vedendo una fioritura di innovazioni, soprattutto nel campo dello storage fotovoltaico, delle batterie per auto elettriche e non solo.
Le opportunità dello storage fotovoltaico
Lo storage fotovoltaico rappresenta una delle sfide e delle opportunità più grandi per il climate tech. Le tecnologie di accumulo dell’energia solare sono cruciali per garantire una fornitura continua e affidabile di energia rinnovabile. Startup come SunPower e SolarEdge stanno sviluppando soluzioni avanzate che migliorano l’efficienza e la capacità di stoccaggio, rendendo l’energia solare una scelta sempre più praticabile per abitazioni e industrie.
Batterie per auto elettriche
Parallelamente, le batterie per auto elettriche sono un altro settore in rapida espansione. La transizione verso veicoli elettrici è vista come una componente chiave per ridurre le emissioni di CO2. Moltissime startup e tech company stanno lavorando su nuove chimiche delle batterie e su sistemi di ricarica rapida per migliorare le prestazioni e ridurre i costi. Ad esempio, aziende come Northvolt in Svezia e Arco FC in Italia e US, stanno attirando notevoli investimenti per sviluppare batterie di nuova generazione.
Soluzioni innovative per la cattura e l’utilizzo della CO2
Un’altra area promettente del climate tech riguarda le tecnologie per la cattura e l’utilizzo del carbonio. La startup dell’Oman, 44.01, come riportato da ESG Today, ha recentemente raccolto 37 milioni di dollari per scalare la sua soluzione innovativa che trasforma la CO2 in roccia. Questo processo, noto come mineralizzazione, rappresenta una delle soluzioni più efficaci per ridurre permanentemente le emissioni di carbonio, offrendo un modo sicuro e stabile per immagazzinare CO2.
Cresce l’interesse verso solare, economia circolare e smart mobility
In generale i venture capitalist stanno mostrando un forte interesse verso startup che sviluppano tecnologie e modelli di business innovativi nel campo del solare, dell’economia circolare e della smart mobility. Startup nel settore del solare stanno sviluppando tecnologie avanzate per aumentare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici e ridurre i costi di produzione. Nell’ambito dell’economia circolare diverse startup stanno creando modelli di business che mirano a ridurre i rifiuti e a promuovere il riciclo e il riutilizzo delle risorse. La smart mobility, con soluzioni che includono veicoli elettrici, infrastrutture di ricarica intelligenti e sistemi di trasporto condiviso, è un altro settore chiave che sta ricevendo attenzione e investimenti.
In Italia degne di nota, la startup veneta Solertix (solare), la romana Scuter (smart mobility) e le milanesi Sealence (green mobility) ed Eso Recycling (economia circolare).
Conclusioni
Le prospettive future sono rosee per questo settore, dal punto di vista degli investimenti in tecnologia da parte dei venture capital e delle corporate, dal momento che sta crescendo la sensibilità e l’attenzione al tema clima e sostenibilità, non solo da parte degli addetti ai lavori e degli enti governativi, ma anche da parte dei cittadini a livello mondiale. Queste tecnologie inoltre molto spesso vanno a risolvere non solo i problemi climatici ma anche l’esigenza di energia data dal forte sviluppo della mobilità green che per forza di cose richiede e richiederà sempre di più e dai grandi data center che ospitano i server dedicati all’AI, che come tutti sanno sono fortemente energivori.