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“Civici di prossimità”, la toppa del Governo al piano 1 Gigabit



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Ha preso il via la consultazione Infratel del Piano Italia 1 Giga per aggiornare la mappatura delle reti fissa a banda ultralarga. Serve a coprire gli indirizzi civici comparsi di recente nella mappatura. Ma il caos delle mappe resta ed è di cattivo auspicio al piano

Pubblicato il 9 set 2024



Piano Italia a 1 Giga Mappatura e Consultazione 2024 delle reti fisse a banda ultralarga sui Civici di prossimità

Il 6 settembre 2024 ha preso il via la consultazione Infratel del Piano Italia 1 Giga per aggiornare la mappatura delle reti fissa a banda ultralarga.

La consultazione riguarda i cosiddetti “civici di prossimità” che non erano inclusi nella mappatura originaria e che sono emersi nel corso delle verifiche tecniche.

Perché la consultazione Infratel sul piano 1 Giga

Con un’apposita norma (comma 5-bis dell’art.20, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito dalla legge 29 aprile 2024, n.56) si è stabilito che gli operatori aggiudicatari (TIM-FiberCop e Open Fiber) possono adempiere agli obblighi previsti anche collegando questi civici, adiacenti a quelli inizialmente ipotizzati. La norma non modifica comunque risorse e tempi per il completamento delle opere.

L’intervento della commissione europea

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, rispetto all’elenco iniziale di quasi 7 milioni di civici, a valle delle verifiche sul campo, l’obiettivo è sceso a circa 3,5 milioni, di cui poco meno di 500 mila si trova in aree definite dall’ISTAT “case sparse”.

Successivamente all’entrata in vigore della suddetta disposizione legislativa, sono stati definiti i criteri di prossimità, secondo i quali il “civico di prossimità” deve, in alternativa: (i) essere caratterizzato dal medesimo odonimo (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo o simili) di un civico base; (ii) avere posizione, definita dalle coordinate geografiche, rilevate dai beneficiari in esito alle verifiche propedeutiche dei lavori e/o nel corso del walk-in, contenuta in un raggio di 300 metri da un civico base.

Tuttavia, la Commissione europea in sede di esame delle condizioni di ammissibilità al finanziamento dei civici di prossimità ha definito, che un civico posizionato a distanza inferiore a 50 metri: (i) da una rete aventi le caratteristiche prestazionali richieste dal “Piano Italia a 1 Giga” o (ii) da uno dei civici base collegati o da collegare in base al piano, è da considerarsi coperto e quindi non ammissibile al finanziamento. Al fine di consentire queste valutazioni, sarà effettuata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) una verifica, impiegando la Broadband Map aggiornata con i dati di copertura al 30 giugno 2024 e la lista dei civici base, al fine di individuare i civici di prossimità che risultino posizionati a distanza inferiore a 50 metri da una rete aventi le caratteristiche prestazionali richieste dal Piano Italia a 1 Giga.

L’elenco dei 96.000 civici da verificare

Scopo della mappatura è conoscere se i Civici di prossimità, comunicati ad Infratel in data 31 agosto 2024, sinora mai sottoposti agli operatori di mercato, siano oggetto di investimenti già attuati o siano inseriti in piani di sviluppo privati, e ciò al fine di definire lo stato dei civici in linea con la decisione della Commissione europea.

In altri termini, se questi civici verranno coperte da almeno una rete in grado di fornire in maniera affidabile velocità di connessione in download pari o superiori a 300 Mbit/s in condizioni di picco del traffico. La connessione ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload è fornita senza limiti al volume di traffico per gli utenti e nel rispetto del principio della neutralità tecnologica.

I Piani dichiarati dovranno essere completamente finanziati e deliberati dai competenti organi di indirizzo e gestione delle imprese. Viene richiesta un’ampia e dettagliata documentazione a dimostrazione dell’esistenza di tali Piani e della loro effettiva evoluzione temporale.

La struttura del questionario è ovviamente identica alle precedenti consultazioni e gli operatori sono chiamati a fornire i dati sulla copertura attuale (al 30 giugno 2024) e prospettica (giugno 2025 e 2026) indicando la tecnologia (rame, fibra, FWA), le prestazioni (download e upload massima e di picco) abilitate.

L’elenco dei civici – inviato dagli aggiudicatari – contiene poco più di 96.000 indirizzi, che appartengono solamente ai lotti vinti da Open Fiber (Puglia, Toscana, Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Lombardia).

Entro il 7 ottobre 2024 gli operatori dovranno inviare i nuovi dati e sarà allora possibile fare un nuovo punto della situazione. L’esperienza suggerisci di fare periodicamente degli aggiornamenti per capire se vi sono altri civici esclusi, ovvero se potranno emergere con l’avanzamento dei lavori.

Gli strumenti per conoscere le infrastrutture realizzate e i servizi disponibili

Nella speranza che si possa un giorno avere a disposizione una base dati veramente completa e unica, Infratel Italia ha messo a disposizione un interessante strumento cartografico (https://webgis.infratelitalia.it/) che consente di visualizzare e accedere in modo puntuale ai dati relativi alle infrastrutture realizzate nell’ambito del Piano BUL Aree Bianche. Tra le altre cose, lo strumento consente anche agli amanti della precisione di verificare l’effettiva distanza tra la rete realizzata e le singole unità immobiliari (civici).

Fig. 1 – WEBGIS INFRATEL ITALIA

Fonte: https://webgis.infratelitalia.it/

La nostra prova

Senza voler anticipare l’esito della mappatura abbiamo fatto una semplice prova selezionando un ridente paesino delle prealpi lombarde.

Fig. 2 – Broadband Map AGCom

Fonte: https://maps.agcom.it/

Dal “micro campione” di civici esaminato sembra piuttosto chiaro come effettivamente in questo caso ci siano delle reti molto vicine e il vincolo della distanza dei 50 metri potrà avere un peso non marginale. Un altro aspetto interessante riguarda il numero di civici identificati inizialmente come “SNC” (Senza Numero Civico), ma al quale viene ora associato un riferimento più preciso.

Presi dalla curiosità è stato anche fatto un ultimo passaggio con il nuovo sito dell’ANNCSU (Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle Strade Urbane), per scoprire che in un paio di casi la localizzazione degli indirizzi sembra diversa, ma vale l’avvertenza “la visualizzazione su mappa dell’indirizzo è indicativa ed è effettuata con i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate”.

Per chiudere questa nuova puntata sulla banda ultralarga, e senza scomodare troppo l’erba del vicino, un’occhiata ai cugini d’oltralpe può però fornire qualche spunto per rispondere alla domanda finale relativa al “cosa è disponibile e chi me lo può fornire”. L’esempio è riferito ad un paese alsaziano meta di emigrati italiani tra le due guerre mondiali in provenienza del paesino di cui sopra.

Fig. 3 – Broadband Map ARCEP (Francia)

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