L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha istituito un osservatorio del traffico live streaming generato dalla trasmissione di eventi ad elevata audience allo scopo di monitorare l’impatto sulle reti degli operatori telefonici (con la delibera n. 350/24/CONS del 24.09.2024).
Osservatorio del traffico live streaming: gli obiettivi
L’Osservatorio – nato dall’esperienza maturata in seno ad un apposito Tavolo tecnico istituito per monitorare l’impatto dell’ingresso di DAZN nei servizi live streaming in Italia (delibera n. 206/21/CONS) – si focalizza anzitutto sul traffico live streaming generato dai fornitori di contenuti (DAZN, Amazon e Sky, compreso Now) con particolare riferimento alla trasmissione di eventi calcistici. Successivi ambiti di interesse riguarderanno lo streaming di altri contenuti che, per loro stessa natura, possono avere un impatto significativo sulle reti degli operatori di comunicazioni elettroniche, come ad esempio eventi sportivi, videogame, concerti, etc.
Al fine di comprendere lo stato di salute della rete alla prova dello streaming, l’Autorità ha invitato ciascun content-provider a trasmettere mensilmente i dati streaming (suddivisi per ciascuna settimana di rilevazione) relativi agli eventi che hanno causato l’impatto maggiore in termini di picchi di traffico.
L’obiettivo è anche quello di pubblicare periodicamente i dati di monitoraggio più rilevanti, tenendo comunque conto delle eventuali esigenze di riservatezza dei soggetti interessati. Tutte le informazioni elaborate dall’Autorità sulla base dei dati forniti da tutte le parti coinvolte confluiscono all’interno dell’Osservatorio sulle Comunicazioni che trimestralmente l’Autorità pubblica.
Nel caso in cui si dovessero rilevare criticità di rete, tra cui fenomeni di congestione o impatti significativi sulla tenuta complessiva della stessa, l’Autorità convocherà un Tavolo tecnico dedicato con operatori e content provider, per assicurare cooperazione tra le parti e risolvere celermente le eventuali problematiche riscontrate.
La genesi dell’osservatorio del traffico live streaming
L’ingresso dirompente di un content provider come DAZN nel mercato dei diritti sportivi per la trasmissione delle partite di calcio di serie A ha richiesto un immediato intervento dell’Autorità che, già nel 2021, ha adottato la Delibera n. 206/21/CONS per l’Atto di indirizzo per il corretto dimensionamento e la dislocazione geografica della rete di distribuzione dei contenuti (CDN) dell’aggiudicatario (DAZN).
Come evidente sin dal titolo del provvedimento, l’obiettivo era quello di assicurare la sostenibilità tecnica ed economica della crescita del traffico e una migliore qualità del servizio, minimizzando, allo stesso tempo, il rischio di congestione della rete e la conseguente lesione delle funzionalità delle molteplici comunicazioni (tra le altre quelle di ospedali, scuole, e altri servizi pubblici) anche di importanza vitale per la collettività.
Le iniziative Agcom per evitare il degrado della qualità del servizio di accesso ad Internet
In particolare, Agcom ha assunto una serie di iniziative per evitare il degrado della qualità del servizio di accesso ad Internet derivante dai picchi che si sarebbero potuti verificare in corrispondenza della trasmissione simultanea di uno o più eventi calcistici.
L’Autorità ha quindi stabilito che la distribuzione del traffico streaming dovesse essere basata anche su apparati di caching (la cosiddetta “DAZN Edge”) distribuiti geograficamente in un numero adeguato di PoP (Point of Presence) degli OLO ai fini della gestione di una quota non residuale e congrua del traffico complessivo del servizio.
L’utilizzo delle cache della DAZN Edge installate all’interno della rete dell’operatore consente una maggiore localizzazione del traffico live streaming ai bordi della rete, riducendo così il carico delle dorsali e, di conseguenza, limitando l’impatto di tale traffico sulle risorse della rete di backhaul e il relativo rischio di congestione.
La collaborazione tra DAZN e gli operatori
La collaborazione tra DAZN e gli operatori, che è risultata assolutamente efficiente, si è concretizzata nella realizzazione di numerosi interventi di adattamento della infrastruttura CDN, anche mediante redistribuzione geografica delle cache, per servire in maniera più efficiente le aree a maggiore densità abitativa. Il risultato di questa collaborazione si è concretizzato nell’installazione, in un arco di tempo relativamente breve vista la portata dell’intervento (che ha investito l’intero territorio nazionale), di ben oltre 50 cache della DAZN Edge.
L’attivazione del Network Operation Center (NOC) italiano
Inoltre, una tale pervasività delle apparecchiature ha portato DAZN, nel marzo 2023, all’attivazione del Network Operation Center (NOC) italiano, cioè un centro di monitoraggio locale della qualità del servizio e dell’instradamento del traffico dei clienti che ha comportato una migliore capacità di intervento in caso di disservizi nei confronti degli spettatori.
Sempre a tutela degli utenti, per quanto riguarda l’Autorità, è stata poi introdotta, sin da febbraio 2023, la possibilità di ricorrere alla piattaforma Conciliaweb (originariamente nata per il settore delle telecomunicazioni) anche per disservizi relativi allo streaming video. Attraverso specifiche procedure di conciliazione (gratuite) gli utenti possono rivolgersi direttamente ai content provider e vedere ripristinato il servizio, o laddove previsto, il ristoro delle somme versate indebitamente.
Le motivazioni dietro l’istituzione dell’Osservatorio permanente
Evidentemente il “caso DAZN” non ha fatto altro che mettere ancor di più in luce quanto negli ultimi anni si sia verificato un significativo incremento del traffico di picco sulle reti fisse e mobili, strettamente correlato alla trasmissione in streaming di eventi live, fra cui, ma non solo, le partite di calcio caratterizzate da elevata audience.
Un impatto sulla rete, questo, che è evidentemente destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni. Basti ricordare che accanto allo streaming del campionato di Serie A (appannaggio di DAZN), Sky, che opera anche tramite “Now”, ossia la sua piattaforma streaming, si è aggiudicata per il triennio 2024-2027 i diritti per la trasmissione in esclusiva di 185 delle 203 partite di UEFA Champions League e di tutte le partite di UEFA Europa League e UEFA Conference League e Amazon, dal canto suo, ha acquisito i diritti per trasmettere in streaming 18 partite della UEFA Champions League.
Memori dell’esperienza maturata negli ultimi tre anni, è evidente che in assenza di adeguati interventi di rete e delle necessarie ottimizzazioni per la distribuzione del traffico, il rischio di fenomeni di congestione è sempre più pressante.
L’obiettivo del monitoraggio in seno all’Osservatorio è quello di prevedere per tempo eventuali effetti negativi sulla tenuta complessiva delle reti di trasporto e di accesso degli operatori e intervenire per impedire, o comunque minimizzare, eventuali rallentamenti o indisponibilità del servizio di accesso ad Internet a parte o alla totalità dei relativi utenti finali.