Qualche tempo fa ci siamo occupati di dati neurali e di alcune delle problematiche derivanti dal loro utilizzo [1]. Concludevamo quell’intervento con una riflessione circa il ruolo decisivo spettante alle Authority nazionali e a quelle sovranazionali, oltre che al legislatore, i quali a nostro parere avrebbero dovuto affrontare la questione in maniera interdisciplinare, con un approccio fondato sulla conoscenza della tecnologia, della scienza, ma anche del diritto, dell’etica e della filosofia e con l’auspicio di una Convenzione internazionale ad hoc, che disciplinasse “per principi” la materia della neural privacy, fino ad escludere dall’elaborazione dei dati “chi non si adegua”. Cosa è successo in questi tre anni? Cosa è cambiato?
dati neurali e diritti
Neurotecnologie e privacy: i passi avanti verso un futuro etico e regolamentato
Negli ultimi tre anni, le neurotecnologie hanno fatto passi avanti significativi, sollevando questioni etiche e legali. L’Unesco lavora su una raccomandazione etica, mentre Neuralink avanza nella sperimentazione umana. L’Ue valuta nuovi quadri normativi per proteggere la privacy mentale. È cruciale informare i consumatori sui loro diritti sui dati neurali.
Avvocato e consulente privacy

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