Secondo una recente ricerca di Gartner, entro il 2025 il 50% delle grandi aziende globali adotterà tecnologie di intelligenza artificiale (IA) nei propri processi gestionali e operativi, con un impatto diretto sulla riduzione dei costi operativi del 15-25%.
Software e IA: una nuova era di digitalizzazione per le aziende
Questo è un chiaro segnale di come il software e l’IA stiano convergendo verso una sinergia potente che può generare valore non solo a livello aziendale, ma anche nazionale. Questo trend non riguarda solo i settori tecnologici avanzati, ma sta coinvolgendo anche comparti più tradizionali, come quello manifatturiero, logistico e sanitario, che grazie all’integrazione con i software gestionali guidati dall’Intelligenza Artificiale stanno conoscendo una nuova era di digitalizzazione.
Stiamo parlando di una filiera, quella del software, che già c’è e ricopre un ruolo di primo piano per la crescita del sistema produttivo del nostro Paese: come mostra la ricerca del 2023 “Software nelle PMI: un motore d’innovazione per l’Italia”, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware, il settore nel solo 2022 ha impiegato oltre 137.000 persone, generando un fatturato di 56,3 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto 1 all’anno precedente e, limitatamente ai software gestionali, con un aumento mediamente più alto rispetto ad altre tipologie di servizio, +12% rispetto al 2021, per un totale di 22,4 miliardi di euro, ovvero il 40% del fatturato di comparto complessivamente analizzato.
L’importanza dello sviluppo di applicazioni proprietarie
Per vincere la sfida dell’IA, è fondamentale puntare sullo sviluppo di applicazioni proprietarie che coniugano software e Intelligenza Artificiale e che consentono di generare benefici concreti per PA, aziende e cittadini.
Hackathon e innovazione
Proprio con questo obiettivo è stato pensato e realizzato il primo Hackathon dedicato alle applicazioni IA nei software gestionali promosso da AssoSoftware. Cinquanta tra studenti universitari e giovani imprenditori i partecipanti tra Milano e Bari. Durante l’evento sono stati molti i progetti innovativi presentati, tra cui PickMe, una dashboard IA per analisti finanziari, e Taglierino, assistente vocale per il montaggio video. O Diaflow che utilizza l’IA per ottimizzare l’accesso ai servizi di customer care, e Tech Stress, che monitora la produttività e il benessere dei dipendenti tramite IA.
L’IA nei software gestionali: lo stato dell’arte in Italia
Queste sono solo alcune delle innumerevoli possibili applicazioni IA legate ai software gestionali. Ma qual è lo stato dell’arte nel nostro Paese? Secondo i risultati della ricerca “L’Intelligenza Artificiale nei software gestionali” condotta da AssoSoftware in collaborazione con SDA Bocconi School of Management, oltre il 60% delle aziende produttrici di software investe solo tra lo 0% e il 5% del proprio fatturato in Intelligenza Artificiale, e appena l’1% destina più del 30% ad applicazioni legate all’IA.
La necessità di competenze adeguate
Questo atteggiamento può essere letto in due modi: da un lato evidenzia la necessità di competenze adeguate, dato che l’adozione dell’IA implica la formazione del personale, l’adattamento dei processi esistenti e la ridefinizione delle strategie di business; allo stesso tempo c’è un problema di incertezza e complessità che impone di muoversi con cautela per tener conto di nuove normative e regolamenti, oltre che di questioni di etica, privacy e sicurezza mai affrontate in precedenza.
Preoccupazioni e sfide dell’IA
La principale preoccupazione quando si tratta di IA non è legata infatti alla perdita di lavoro (solo il 18% delle aziende), ma alla dipendenza da strumenti informatici, quali ChatGPT e altri componenti, che sono sviluppati in altri Paesi e non sono governabili (62% dei casi).Inoltre, il 50% del campione analizzato percepisce come uno degli aspetti maggiormente critici l’opacità dei sistemi, dei quali, in molti casi, è difficile comprendere appieno il funzionamento; timore questo che appare particolarmente rilevante nell’ambito dell’AI generativa dei grandi modelli linguistici e dei modelli fondazionali.
Impatto dell’IA nei diversi settori: dall’education alle vendite
Per quanto riguarda i settori che saranno maggiormente impattati, la ricerca di AssoSoftware e SDA Bocconi ha confermato come nei prossimi anni l’IA potrà dare un grande contributo nell’education per accrescere la conoscenza e le competenze: proprio l’assistenza (62%) e la formazione (37%) saranno, secondo le aziende intervistate, due campi dove si vedranno maggiormente implementate nuove soluzioni grazie all’IA.
La vendita, invece, appare essere l’attività meno influenzata, con solo il 18% delle aziende che prevede un impatto dell’IA. Questo può essere attribuito alla stessa natura intrinsecamente personale e relazionale del processo di vendita, che richiede un tocco umano che non si può replicare.
Integrare l’IA nelle aziende: un’opportunità di sviluppo per tutto il Paese
Questi dati sottolineano come la complessità dell’IA debba essere necessariamente intermediata da esperti del settore, come le software house, che portano i vantaggi della nuova tecnologia in azienda grazie alle applicazioni software gestionali.
Questa capacità di integrare l’IA nelle aziende, grazie all’utilizzo di software, è sì un’opportunità per migliorare i processi e aumentare l’efficienza, ma è anche e soprattutto un passo fondamentale per imprimere una spinta tecnologica al Sistema-Paese. La nostra convinzione è che solo puntando sullo sviluppo di applicazioni software e IA nazionali, sostenendo in particolare le idee di studenti e giovani imprenditori, l’Italia riuscirà a diventare l’hub europeo delle applicazioni software per l’IA.
Pubblico e privato insieme per trasformare l’Italia in hub europeo
Per questo motivo è fondamentale che le istituzioni continuino a supportare queste iniziative, fornendo gli strumenti e le risorse necessarie affinché i talenti possano esprimere al meglio il loro potenziale. La formazione è essenziale, e il Governo ha già riconosciuto questo obiettivo come prioritario, lo ha ricordato il Sottosegretario al merito e all’istruzione Paola Frassinetti, quando ha premiato i finalisti dell’Hackathon. Auspichiamo che tutti gli attori coinvolti, dalla politica al mondo delle imprese, acquisiscano sempre più consapevolezza di questa grande opportunità e lavorino insieme per rendere l’Italia la “Silicon Valley” d’Europa.