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Data Center italiani verso il gigawatt: boom di investimenti e svolta green



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Il mercato italiano dei Data Center triplica la potenza installata raggiungendo 262MW, con prospettive di crescita fino a 1GW nei prossimi cinque anni. Il settore punta sulla sostenibilità ambientale e crea 28.000 posti di lavoro, bilanciando innovazione digitale e transizione energetica

Pubblicato il 5 nov 2024

Benedetta Ruggeri

CEO & Founder www.bbrand.biz



green data center (1)

I Data Center sono i pilastri dell’economia digitale: vediamo una dimostrazione continua di questa affermazione nell’aumento della domanda, nella crescita degli investimenti e anche nel maggiore consumo energetico.

Il mercato dei data center in Italia

Le dimensioni del mercato dei Data Center in Italia, secondo le stime IDA, hanno infatti raggiunto in breve tempo la massa critica che si riscontra in altri mercati europei (ad eccezione del FLAPD – Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi, Dublino – ovvero i Paesi del continente Europeo più sviluppati digitalmente e con il maggior numero di infrastrutture Data Center), più che triplicando le proprie dimensioni negli ultimi cinque anni fino a raggiungere i 262MW di potenza IT installata. Parliamo attualmente di 140 infrastrutture alla quale devono essere aggiunti altri 1.200 Data Center/CED della Pubblica Amministrazione e circa 3.000 Enterprise Data Center per un totale di altri 329 MW IT.

Le prospettive di crescita

La nuova capacità di Data Center che entrerà in funzione nei prossimi cinque anni accelererà ulteriormente la crescita, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 29% per i Data Center commerciali, fino a raggiungere una dimensione di quasi 1 GW IT di offerta. Se gli investimenti nell’intelligenza artificiale (AI) continueranno ad arrivare a ritmo serrato, si prospetta addirittura uno scenario di investimento accelerato di 1,2 GW IT nel 2028.

La crescita della domanda di servizi digitali

In generale, i fattori alla base della necessità di infrastrutture digitali sono da individuare nella rapida crescita della domanda di servizi digitali (da parte di consumatori, imprese e settore pubblico), nella digitalizzazione dei processi aziendali e nella ricerca di nuovi modelli di business, sempre più influenzati dall’impatto dell’AI sul mercato. I Data Center, le reti e le infrastrutture elettriche risultano quindi essenziali per sostenere questa crescita, portando alla luce la delicata questione dei consumi.

Il ruolo dei Data Center nella transizione energetica

Il presente e Il futuro del settore sono green: l’efficienza energetica dei Data Center non può prescindere dalla loro sostenibilità sociale ed ambientale. Alla sfida della Digital Transformation si affianca così quella della transizione energetica. Il Green Deal Europeo ha infatti definito la strategia per la decarbonizzazione del sistema energetico dell’UE puntando alla riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 e alla neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050.

Due obiettivi importanti su cui il settore Data Center sta ponendo l’attenzione: sotto il profilo dell’impatto ambientale, il comparto si sta muovendo in ottica di efficientamento dell’uso di energia e acqua, orientandosi verso l’energia verde e le rinnovabili. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il consumo di elettricità dei Data Center a livello globale si attesta infatti a 220-320 TWh/anno, pari all’1% circa del consumo totale (il fabbisogno annuale di energia elettrica in Italia è stato pari a 301,2 TWh nel 2020).

Le iniziative dell’Associazione Italiana Costruttori & Operatori Data Centers

In un contesto di questo tipo, IDA si è attivata sottoscrivendo le linee guida del Climate Neutral Data Center Pact che rappresentano un impegno significativo per rendere il settore dei Data Center più sostenibile dal punto di vista ambientale, contribuendo agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici. 

Oltre ad aderire a questa iniziativa, l’Associazione Italiana Costruttori & Operatori Data Centers ha creato un Gruppo di Lavoro dedicato con l’obiettivo di definire le migliori pratiche, collaborare su progetti di ricerca e sviluppo e promuovere soluzioni innovative per la sostenibilità ambientale delle infrastrutture digitali. Le aziende associate stanno lavorando ancora più concretamente, dando vita a progetti che offrono una reale soluzione alla riduzione delle emissioni Co2. Fra questi, citiamo l’iniziativa, frutto della collaborazione fra Retelit, DBA e A2A, che prevede l’utilizzo del calore di scarto del data center “Avalon 3” di Retelit per alimentare la rete di teleriscaldamento del Municipio 6 di Milano e fornire calore a quelle famiglie.

È quindi evidente come i Data Center si stiano rendendo protagonisti non solo della transizione digitale, ma anche di quella energetica, spinti dall’accelerazione portata dalle più recenti tecnologie – che possono rivelarsi valide alleate anche nel controllo dei consumi (Intelligenza Artificiale, Liquid Cooling).

Il mercato italiano, con il suo potenziale di crescita e il suo ruolo di alternativa strategica, giocherà un ruolo chiave in questo scenario di innovazione e sostenibilità. Le aziende devono prepararsi a rispondere a queste nuove sfide, bilanciando progresso tecnologico e sostenibilità energetica.

Evolve la forza lavoro e lo sviluppo delle professionalità digitali

È importante sottolineare come la crescita del settore abbia un importante impatto a livello di occupazione: i Data Center, ad oggi, sono responsabili di circa 28.000 posti di lavoro in Italia. Questo include l’impiego diretto di circa 8.000 FTE, che comprende il personale coinvolto nelle operazioni del Data Center, vendite e marketing, sicurezza, supporto, gestione dei progetti e amministrazione.

Al momento, i Data Center on-premise rappresentano l’87% di tutti i posti di lavoro diretti. Entro il 2028, questa percentuale sarà ridotta al 66%. L’occupazione si sta riducendo lentamente nei Data Center on-premise poiché i carichi di lavoro vengono spostati nel Cloud e in Data Center di Colocation professionali. In questi ultimi, l’occupazione cresce rapidamente, in media il 24% all’anno.

La maggior parte dei posti di lavoro, quasi 13.500, vengono creati nella catena del valore Indiretta: la creazione Indiretta di posti di lavoro è relativamente grande rispetto ad altri settori, poiché il settore richiede importanti investimenti di capitale e sta crescendo rapidamente. Oltre alle attività di costruzione e installazione, i Data Center spesso assumono personale esterno per la sicurezza e per una serie di altri ruoli di supporto operativo e manutentivo. Altri posti di lavoro vengono creati in settori come l’ospitalità, i trasporti, i servizi pubblici, ecc. Infine, i posti di lavoro creati nei Data Center e presso i relativi fornitori portano a investimenti nelle economie locali come risultato di una spesa e di un impiego Indotti.

Tutto questo ci porta al punto strategico costituito dallo sviluppo delle professionalità e competenze nel settore: far conoscere alle nuove generazioni il funzionamento dei Data Center e le opportunità di lavoro che offrono, formando nuovi talenti, è la chiave per un futuro in cui un ecosistema digitale consapevole e sostenibile è reale, oltre che possibile.

L’iniziativa Data Center Day

A questo proposito, IDA ha organizzato il Data Center Day, la prima giornata porte aperte dei Data Center in Lombardia dedicata agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori e delle università.

L’evento si terrà mercoledì 6 novembre presso il Campus Data Center DATA4 di Cornaredo e includerà tour guidati e momenti di interazione, con la partecipazione delle autorità locali. L’obiettivo è far conoscere le infrastrutture dei data center e le opportunità lavorative nel settore digitale.

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