Italia digitale

Regioni, ecco i punti della collaborazione con il Team Digital di Piacentini

Si parte dal programma di lavoro dettato da Piacentini che per ora include dodici punti. Le Regioni possono sia verificare le progettualità in corso sia ampliare la portata dei risultati e degli obiettivi fissati dal Commissario. In contemporanea, andranno avanti su infrastrutture, competenze, comunità, dati e servizi

Pubblicato il 14 Feb 2017

Dimitri Tartari

Coordinatore tecnico Commissione Agenda Digitale Conferenza delle Regioni e Province Autonome

Diego Piacentini è il Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale che abbiamo sempre voluto, con poteri e risorse che permettono, come mai in precedenza, di cambiare davvero le cose. Magari non tutte, ma alcune certamente sì, e soprattutto in tempi accettabili. Questa premessa, sebbene possa apparire scontata, è necessaria perché negli ultimi anni abbiamo avuto strutture nazionali, e relativi responsabili, sempre “castrati” nelle loro capacità di azione da vincoli di risorse, di volontà politica e quindi ampiezza di poteri.

Un potere, quello di Piacentini, che sicuramente gli attribuisce grandi responsabilità, le quali però sono proprie sia del Commissario, per ruolo e funzione ricoperta, sia delle Regioni e delle Province Autonome, che possono influenzare in modo significativo e determinante l’efficacia dell’azione del Commissario stesso.

L’operatività dei collaboratori di Piacentini, che sempre più spesso partecipano ad incontri governativi formali ed informali rappresentando un vero punto di riferimento per Ministeri e Dipartimenti, è qualcosa che assomiglia sempre di più ad una forma di “hackeraggio positivo” del sistema della Pubblica Amministrazione italiana.

Un hacking che ha la sua forza nel seguire strade innovative, non asservite a logiche eccessivamente troppo istituzionali. Un percorso che può apparire, dall’esterno, a tratti randomico, ma questo perché segue necessariamente una strada che si snoda tra opportunità operative e priorità istituzionali. Si tratta di una scelta che può apparire uscire dagli schemi e dai sentieri già battuti, ma è altrettanto vero che seguire le strategie già messe in campo in passato significherebbe raggiungere risultati limitati in portata ed efficacia.

Regioni e Province Autonome, da subito, hanno avviato un contatto con Piacentini ed il suo team ponendo le basi per una collaborazione che si fonderà principalmente su aspetti che, alle grandi strategie, privilegiano la dimensione operativa e quella progettuale. Una scelta dettata da due ragioni principali: la prima è che le impostazioni strategiche definite in questi anni dalle Regioni sono coerenti con quelle nazionali, ed in particolare con gli indirizzi assunti da Piacentini; in secondo luogo, senza fare troppi giri di parole, perché le strategie già ci sono e già sono state condivise (a volte di più a volte meno).

Per questo l’attuale priorità – che da tempo coincide anche con il principale ostacolo da superare – è l’esecuzione. Ed è appunto sulla messa in opera che vale quindi la pena concentrarsi coralmente e all’unisono, verso obiettivi comuni quali:

1. SICUREZZA – “La responsible disclosure – tra hacker etici e non”;

2. ANPR (Anagrafe Nazionale Popolazione Residente) – “I dati devono essere unici e in un unico luogo”;

3. PAGOPA “Per pagare basta un click”;

4. SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) – “L’identità di una persona è una, è certa, è per sempre”;

5. APPLICAZIONI CHE SI PARLANO “Un ecosistema di API”;

6. COMMUNITY – “Dagli individualismi al lavoro di squadra”;

7. UN PROGETTO APERTO – “Servizi e contenuti digitali a misura di cittadino e imprese”;

8. CITTADINANZA IN DIGITALE – “Scegli tu come essere contattato dalla PA, anche sullo smartphone”

9. UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO – “Un procedimento amministrativo standard in digitale per esercitare gli stessi diritti”

10. DATA & ANALYTICS – OPEN DATA – Da “questo dato è mio e lo gestisco io” a “questi dati sono aperti e condivisibili”;

11. DAI CODICI AL CODICE – “Le regole dell’amministrazione digitale”;

12. INTERNET GOVERNANCE – “Giocare il ruolo che ci spetta nella comunità globale, che detta le regole della rete”.

Il punto di partenza, se si parla di collaborazione tra team digitale governativo e Regioni, non può che essere il programma di lavoro dettato da Piacentini che per ora include dodici punti. Una check list importante per le Regioni, grazie alla quale possono sia verificare le progettualità in corso ma anche ampliare la portata dei risultati e degli obiettivi fissati da Piacentini. Consapevoli che l’Agenda Digitale non si esaurisce a questi dodici punti, ma anche convinti che l’approccio “per passi” sia quello giusto.

Rispetto ai punti operativi sopra indicati, Regioni e Province Autonome hanno già avviato un percorso e raggiunto obiettivi talora significativi. La priorità che dobbiamo affrontare in tempi brevi è quella di raccontare ed evidenziare quali sono le opportunità per il sistema nazionale. In contemporanea, le Regioni proseguiranno certamente nell’attuazione delle linee strategiche incluse nelle proprie Agende Digitali, che prevedono ad esempio assi tematici quali infrastrutture, competenze, comunità, dati e servizi. Strategie regionali che, per ora, non appartengono al target di Piacentini.

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