Quando si parla di contenuti per le schede prodotto di un eCommerce, non parliamo di testi da riempire, o campi da compilare. Stiamo parlando del cuore pulsante di un negozio online, del punto di contatto decisivo con il cliente. ù
Vediamo quali sono ad oggi i pilastri fondamentali per strutturare i contenuti in modo efficace, bilanciando le diverse esigenze: SEO, CRO e marketing.
Keyword research
Nel 2024 la keyword research per le pagine prodotto richiede un approccio più sofisticato del semplice “trovare parole chiave con alto volume di ricerca”.
Dobbiamo pensare in termini di intento di ricerca, entità semantiche, e customer journey.
Immaginate di vendere macchine fotografiche: un utente potrebbe cercare “Canon EOS R6” (intento transazionale specifico), “migliore fotocamera per matrimoni” (intento informativo/comparativo) o “Canon EOS R6 vs Sony A7 IV” (intento comparativo). Ognuna di queste ricerche rappresenta un diverso momento nel percorso d’acquisto, e la pagina prodotto deve essere ottimizzata di conseguenza. Come procedere, ad esempio?
- Identificare le keyword principali del prodotto (marca, modello, categoria)
- Esplorare le varianti che esprimono intenti specifici
- Non dimenticare codici prodotto e identificativi tecnici
- Analizzare le query informative correlate, per arricchire i contenuti on-page o eventualmente tramite approfondimenti da inserire nel blog che conterrà link verso la rispettiva pagina prodotto.
Meta tag: servono ancora?
Le linee guida e le best practice attuali sembrerebbero indicare questa strada: contenuto rilevante, originale, esauriente e affidabile per l’utente, e meno importanza ai tecnicismi rispetto al passato.
Pensate ai classici tag title e meta description come alla vostra vetrina su Google. Non sono solo elementi tecnici SEO, sono strumenti di marketing che devono stimolare il CTR.
Per i title tag, la regola d’oro è: essere specifici ma accattivanti. Ad esempio: “Nike Air Zoom Pegasus 38 – Scarpe Running Uomo | Sito.com ” È molto meglio di: “Scarpe Nike – Acquista Online | SportStore”
Per le meta description, raccontare una mini-storia entro 155 caratteri. Esempio: “Scopri la Nike Air Zoom Pegasus 38: ammortizzazione reattiva e comfort superiore per le tue corse. Spedizione gratuita e reso facile. Disponibile in 6 colori ✓”.
Ma soprattutto: monitorare cosa (e perché) funziona. E occorre ricordarsi che i motori potrebbero riscrivere questi meta tag perché i vostri non sono giudicati così utili rispetto all’intento di ricerca dell’utente.
La gerarchia dei contenuti
Anche la gerarchia dei contenuti dovrebbe seguire un flusso naturale. Non si tratta solo di SEO: una struttura chiara aiuta il visitatore a trovare rapidamente le informazioni che cerca, riducendo il rischio di abbandono della pagina. Ecco una struttura gerarchica classica:
- Nome del prodotto (H1)
- Caratteristiche principali e benefici (H2)
- Dettagli tecnici e specifiche (H2)
- Informazioni aggiuntive come recensioni e FAQ (H2)
- Prodotti correlati e alternative (H2)
Schema markup: un dizionario comune imprescindibile
Lo Schema Markup è come fornire a tutti i bot di ricerca (anche ai bot dei tool AI) un riassunto ben organizzato della nostra pagina prodotto. Non è visibile agli utenti, ma fa una grande differenza nel modo in cui il nostro prodotto appare nei risultati di ricerca. È come fornire ai motori di ricerca un catalogo prodotti perfettamente organizzato: più informazioni strutturate forniamo, maggiori sono le possibilità di ottenere rich snippet e posizioni privilegiate nelle SERP.
Gli elementi fondamentali da includere sono:
- Nome e marca del prodotto
- Prezzo e disponibilità
- Recensioni e valutazioni
- Specifiche tecniche principali
- SKU e identificativi
Immagini e video che vendono
Le immagini e i video devono diventare i vostri migliori alleati per la conversione. Ma non si tratta solo di caricare qualche bella foto: bisogna creare un’esperienza visiva completa e tecnicamente ottimizzata. La qualità delle immagini può fare la differenza tra una vendita e un abbandono.
- Utilizzare foto professionali ad alta risoluzione
- Ridurre il peso delle immagini onde evitare problemi di caricamento pagina lento
- Mostrare il prodotto da diverse angolazioni
- Includere immagini di contesto (il prodotto in uso)
- Aggiungere foto di dettaglio per caratteristiche specifiche
- Creare immagini comparative per dimensioni e proporzioni
Esempi concreti
Per esempio, se vendete abbigliamento, non limitatevi alla classica foto su manichino. Mostrate il capo indossato, zoomate sui dettagli della texture, aggiungete foto in contesti reali. Brand come Zara e ASOS hanno dimostrato come questo approccio possa ridurre drasticamente i resi e aumentare le conversioni.
Anche il caso di Bellroy è emblematico: sul loro sito trovate esempi di utilizzo non solo nel blog ma nelle stesse schede prodotto. Perché funziona? Perché mostra il prodotto nel suo contesto reale, con tutte le sue imperfezioni e pregi, raccontato da chi lo usa davvero.
Creare gallery prodotto efficaci
Le stesse gallery prodotto dovrebbero essere più di una semplice sequenza di immagini. Tre consigli essenziali: le gallerie devono essere touch-friendly su mobile; prevedere una modalità fullscreen; è opportuno che le miniature siano sempre visibili.
I video sono diventati essenziali per molte categorie di prodotti. Secondo molti studi, le pagine prodotto con video convertono il 80% in più rispetto a quelle senza. Stiamo parlando di:
- Video 360° del prodotto
- Tutorial di utilizzo
- Unboxing professionali
- Video contestuali (il prodotto in azione)
- Recensioni video di clienti reali
I video non dovrebbero avere una durata superiore a 90 secondi, e sappiamo che i primi 5 secondi sono cruciali per l’engagement. Non dimentichiamo di inserire call to action chiare alla fine.
La voce dei clienti per trasformare le recensioni in vendite
Nel mondo del commercio online la fiducia è tutto. Almeno 8 consumatori su 10, come abbiamo citato in molti articoli, prima di acquistare leggono o guardano una recensione. I Clienti vogliono prove reali, esperienze autentiche, la sicurezza di fare la scelta giusta: le recensioni non sono solo stelline e numeri. Sono storie, esperienze reali che possono fare la differenza tra un carrello abbandonato e una vendita conclusa.
Una scheda prodotto con recensioni genuine può aumentare le conversioni anche fino al 270% (Spiegel Research Center) e l’esperienza di eShoppingAdvisor, che conta più di 8mila e-Commerce registrati, lo conferma.
Come gestire le recensioni in modo effiace
Ma come si gestiscono le recensioni in modo efficace e cosa guardano davvero i Clienti?
- Vedere foto reali del prodotto in uso
- Leggere esperienze dettagliate
- Capire i pro e i contro da chi ha già acquistato
- Sapere se chi recensisce ha caratteristiche simili alle loro
Per esempio, se si vende abbigliamento, è utilissimo permettere ai clienti di specificare la loro taglia e corporatura nella recensione. Questo aiuta gli altri acquirenti a fare scelte più consapevoli e riduce significativamente i resi. L’ideale sarebbe poter aggregare le recensioni per tipologia (caratteristiche del prodotto, esperienza d’uso etc.) così come è stato fatto nelle vetrine degli e-commerce su eShoppingAdvisor. Altrimenti anche i badge sono funzionali, anche solo al primo impatto visivo, a determinare una impressione determinante per il visitatore.
L’importanza dei trust signal
Non sottovalutare i trust signal: sono piccole promesse che fate ai vostri clienti. Sembrano dettagli, ma fanno la differenza. Parliamo di:
- Garanzie di reso chiare e generose
- Badge di sicurezza nei pagamenti
- Certificazioni di qualità
- Recensioni verificate
- Testimonianze di esperti
Il segreto è posizionarli strategicamente nella pagina. Prendete spunto dalle schede prodotto su Yoox. Una garanzia di reso gratuito entro n giorni vicino al pulsante del carrello può essere quel piccolo spinta che serve per convincere un cliente indeciso.
La sezione FAQ
La sezione FAQ (o Q&A) è importante. È come avere un consulente di vendita disponibile 24/7, ma ancora meglio: sono i vostri stessi clienti a rispondere alle domande di potenziali acquirenti. È un circolo virtuoso funzionale non solo a fornire informazioni pratiche e reali, ma anche a ridurre il carico sul customer service e creare contenuti preziosi a fini SEO.
L’integrazione con i social
I social media sono una miniera d’oro di contenuti autentici, e quando parliamo di integrazione non intendiamo il classico pulsante di condivisione. Brand come ASOS e Glossier hanno fatto scuola: integrano perfettamente i contenuti social nelle loro schede prodotto, mostrando come i loro articoli vengono utilizzati nella vita reale. Alcuni spunti veloci di strategia social per promuovere con contenuti freschi i vostri prodotti:
- Create un hashtag dedicato per il vostro brand
- Incoraggiate i clienti a taggare i vostri prodotti
- Selezionate i migliori contenuti per le schede prodotto
- Premiate chi condivide contenuti di qualità
Gestire l’out of stock e i 404
Il classico “Out of Stock” è uno dei modi migliori per perdere un cliente. Ma non deve essere per forza così: la mancanza temporanea di prodotti può trasformarsi in un’opportunità di marketing. Quando un prodotto è temporaneamente esaurito, si potrebbe mostrare prodotti simili nella stessa fascia di prezzo, mantenendo anche la pagina del prodotto originale attiva e ottimizzata SEO. Il segreto sta nella comunicazione e nell’offrire alternative:
- Mai un semplice “Non disponibile”
- Se possibile indicare la data stimata di ritorno
- Invito a registrarsi per essere notificati quando il prodotto ritornerà disponibile
- Suggerimenti di alternative simili
I prodotti che non esistono più possono rappresentare un patrimonio, o una trappola, SEO. Se una pagina prodotto ha un buon traffico organico e un buon ranking, cancellarla e restituire un errore 404 sarebbe un peccato mortale (in caso contrario o per prodotti che non vi interessano più, o che non avrete più a catalogo invece restituire una pagina 404 è corretto sotto tutti i punti di vista).
Esiste un successore diretto? Gestite tramite Redirect 301.
Esistono alternative simili? Fornite pagina informativa con suggerimenti.
Nike con le sue scarpe iconiche offre questo spunto interessante: quando un modello va fuori produzione, la pagina diventa una mini-storia del prodotto, mantenendo il traffico SEO e reindirizzando l’interesse verso i nuovi modelli.
Le varianti di prodotto
Sappiamo che la gestione delle varianti può essere un incubo da un punto di vista operativo. Avete mai provato a gestire un catalogo di scarpe con 15 colorazione in 12 taglie? È un incubo anche lato SEO, se non viene gestito correttamente:
- Identificare la variante principale (di solito il colore/modello più venduto)
- Creare una pagina prodotto principale ottimizzata
- Usare i canonical tag per le varianti
- Mantenere URL puliti e gerarchici
“Aggiungi al Carrello”: non è solo un pulsante
Dopo tanto effort speso dietro testi e immagini perché accontentarsi di un anonimo “Aggiungi al Carrello” grigio in un angolo della pagina? Il pulsante deve risaltare nel mare delle informazioni, essere il punto di riferimento attorno a cui ruota tutta la pagina. Se la pagina è complessa e lunga allora guardate Apple, che è maestra in questo, avendo creato un percorso che guida l’esperienza utente in modo veloce e intuitivo.
Il prezzo non è solo un numero
Il prezzo non è solo un numero, ma una storia che raccontiamo al cliente. Prendiamo Amazon:
- Prezzo originale barrato
- Sconto evidenziato in percentuale
- Risparmio in euro ben visibile
- Prime con consegna gratuita
- Opzioni di pagamento rateale
Quando leggiamo “Ne restano solo 3” o “Altre 15 persone stanno guardando questo prodotto” i marketer esperti sanno che principi di scarsità e riprova sociale sono in azione. Zalando quando selezionate una taglia, vi mostra quanti pezzi sono rimasti e la dicitura “non fartelo scappare!”. Non è ansia da scarsità, è informazione utile presentata nel momento giusto.
Cross-selling e prodotti correlati
I prodotti correlati sono utili all’utente e alla SEO, se impostati strategicamente. Su ASOS quando si guarda un vestito non mostrano solo “prodotti simili”, ma si suggerisce l’outfit completo (“Scopri il look”), come avere una personal shopper a fianco. Ecco un grande esempio di come fidelizzare i clienti e farli tornare per prima.
Quick wins
Iniziare da piccoli cambiamenti, misurare i risultati, costruire sulle esperienze positive. Se un potenziale cliente non trova tutte le informazioni cruciali in 5 secondi sulla scheda prodotto probabilmente le cercherà… sul sito concorrente. Ecco quindi la checklist degli elementi essenziali da controllare periodicamente:
- Nome del prodotto
- Prezzo chiaro con eventuali leve persuasive
- Foto principale che cattura l’attenzione
- Call-to-Action ben visibile senza scrolling
- Trust signal e recensioni
Nel prossimo articolo tratteremo l’ottimizzazione delle pagine di categoria, e individueremo alcune strategie innovative su come far fare un salto di qualità a un sito e-commerce.