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CleanTech: la collaborazione pubblico-privato chiave per la sostenibilità



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La partnership tra governi e privati è essenziale per trasformare le innovazioni CleanTech in realtà su larga scala. Incentivi, regolamenti favorevoli, e accesso a risorse condivise possono accelerare la transizione verso un futuro sostenibile

Pubblicato il 12 dic 2024

Claudio Colombo

Managing Director di NextSTEP



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La lotta contro il cambiamento climatico e la transizione verso un futuro sostenibile richiedono una collaborazione importante tra tutti gli attori dell’ecosistema.

Nonostante le innovazioni siano in continua crescita, e molte startup sviluppino soluzioni sostenibili, è spesso complesso scalare queste tecnologie per renderle accessibili al pubblico e operative su larga scala. In questo scenario la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato diventa essenziale. Ad esempio, un dialogo attivo tra municipalità, grandi aziende e startup CleanTech potrebbe portare alla creazione di soluzioni innovative per rendere le città sempre più sostenibili.

Perché è importante la collaborazione pubblico-privato

Le startup CleanTech sono le aziende che guidano l’innovazione nel settore della sostenibilità ambientale. Sviluppano soluzioni tecnologiche, in molti casi Deep-Tech, che abbracciano settori come l’energia, la mobilità sostenibile, la circolarità, la gestione dei rifiuti e molti altri. Queste startup affrontano sfide significative: lunghi cicli di sviluppo, necessità di capitale a lungo termine, normative complesse, difficoltà nell’interagire con le grandi aziende, sia pubbliche che private, e difficoltà nell’andare sul mercato. Se lasciate da sole difficilmente potrebbero sostenere il percorso di crescita. Per questo il supporto pubblico, sotto forma di incentivi, finanziamenti e politiche favorevoli, può rappresentare la chiave per accelerare la crescita delle startup CleanTech.

I vantaggi della collaborazione pubblico-privato nel CleanTech

    Le tecnologie CleanTech richiedono ingenti investimenti, con ritorni potenziali sul lungo periodo che spesso bloccano gli investitori privati.

    Finanziamenti e incentivi a lungo termine

    In questo scenario il Governo gioca un ruolo essenziale. Offrendo agevolazioni fiscali e finanziamenti, sia bandi che investimenti in equity, permetterebbe alle startup di affrontare i costi elevati di ricerca, sviluppo e commercializzazione.

    In questo senso il ruolo di CDP è sempre più importante. Grazie alla sua rete acceleratori, come ZERO – la verticale sul CleanTech, oppure ai fondi di trasferimento tecnologico, come Farming Future – il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dell’Agrifood Tech – e Tech 4 Planet – il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico dedicato alla sostenibilità ambientale, fornisce strumenti concreti che agevolano la crescita di queste aziende.

    Questo supporto pubblico è importante anche per generare più interesse da parte degli investitori privati, che hanno la possibilità di condividere il rischio e sono quindi più propensi a investire capitale utile per il percorso di crescita della startup.

    Normative e regolamentazioni favorevoli

      Le normative rappresentano spesso un ostacolo per le startup, soprattutto nei settori più regolamentati come l’energia, la gestione dei rifiuti e altri. Il supporto pubblico è fondamentale per facilitare l’adozione di tecnologie emergenti e creare un contesto normativo che incentivi l’innovazione. La collaborazione tra pubblico e privato può snellire la burocrazia, permettendo alle startup di conformarsi alle normative senza perdere di vista la loro missione principale, e può agevolare l’introduzione di standard e certificazioni per le nuove tecnologie CleanTech, costruendo fiducia tra i consumatori e facilitando l’adozione di queste innovazioni.

      Accesso a infrastrutture e reti di supporto

        Uno degli aspetti chiave per scalare le tecnologie CleanTech è la possibilità di accedere a infrastrutture di grandi dimensioni e attrezzate. Le startup, soprattutto quelle Deep-Tech nelle fasi iniziali, spesso non hanno le risorse per costruire e mantenere laboratori o impianti produttivi. Le partnership con enti pubblici, come i fondi di trasferimento tecnologico e le università, e con grandi aziende, possono permettere alle startup di utilizzare infrastrutture già esistenti, riducendo significativamente i costi e accelerando i tempi di sviluppo. Inoltre, queste partnership aprirebbero anche le porte a una rete di supporto più ampia, che includerebbe accesso a know-how e risorse logistiche, oltre a favorire l’espansione in mercati strategici.

        Formazione e sviluppo di competenze

          La collaborazione con il settore pubblico può aiutare le startup a trovare e formare talenti qualificati, creando programmi educativi in sinergia con università e centri di ricerca. Questo è particolarmente importante in un campo come il CleanTech, che richiede competenze altamente specializzate non solo sul lato tecnico, ma anche su quello commerciale e di business. Programmi di formazione, stage curriculari e master in settori legati alla sostenibilità possono supportare la crescita del settore e garantire che le startup abbiano accesso a professionisti qualificati, facilitando la creazione di una forza lavoro pronta a sostenere la transizione energetica.

          Come rendere la collaborazione pubblico-privato una realtà concreta

          L’importanza della collaborazione tra pubblico e privato è chiara, la difficoltà è mettere in pratica una partnership efficace, che richiede strategie mirate e un impegno concreto di tutte le parti in gioco. Ecco alcuni passi essenziali:

          • Creare tavoli di lavoro e incentivi per la co-innovazione: l’istituzione di questi tavoli congiunti tra Governo e settore privato (grandi aziende private e startup), può facilitare l’identificazione delle aree di intervento più urgenti e la creazione di soluzioni pratiche.
          • Favorire l’Open Innovation con finanziamenti pubblici: le grandi aziende e le istituzioni pubbliche possono favorire la collaborazione con le startup CleanTech attraverso progetti di Open Innovation. Questo approccio non solo permette di testare nuove tecnologie in contesti reali, ma offre anche alle startup l’opportunità di sviluppare il proprio prodotto a stretto contatto con il mercato. Per sfruttare appieno il potenziale dell’Open Innovation è necessario il supporto attivo di tutte le parti coinvolte. Da un lato le startup devono adottare una visione più orientata al business (focus su costi del prodotto/servizio), non fermandosi solo allo sviluppo della migliore tecnologia, mentre le grosse aziende devono abbracciare modelli di innovazione più flessibili e aperti al cambiamento. Anche il ruolo del Governo è fondamentale. Dovrebbe supportare i progetti di Open Innovation tramite finanziamenti pubblici, ad esempio co-finanziando insieme alle grandi aziende i Proof of Concept – POC. In questo senso, i fondi di trasferimento tecnologico di CDP, come Farming Future e Tech 4 Planet, stanno già facendo molto.

          La strada per vincere la sfida climatica

          La sinergia pubblico-privato nel CleanTech rappresenta una leva fondamentale per accelerare la transizione ecologica. Senza il supporto delle istituzioni, molte delle tecnologie sviluppate dalle startup rimarrebbero progetti isolati, incapaci di raggiungere il mercato su larga scala.

          Allo stesso tempo, il settore privato, tramite le grandi aziende porta challenge e obiettivi concreti su cui lavorare, mentre tramite i fondi VC porta capitale per sviluppare soluzioni a supporto del cambiamento climatico.

          Per vincere la sfida climatica, è essenziale che questa collaborazione venga consolidata e promossa da ogni parte dell’ecosistema innovativo. La strada è lunga, ma con un impegno condiviso si potrà costruire un mondo più sostenibile per le generazioni future.

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