Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha ridefinito profondamente i processi amministrativi e contabili in Europa, con la fatturazione elettronica al centro di questa rivoluzione.
La fatturazione elettronica non solo permette, in azienda, una gestione più efficiente della documentazione fiscale, ma rappresenta anche un passo cruciale verso i processi di integrazione lungo le filiere e la creazione di un competitivo Mercato unico digitale europeo, un’iniziativa chiave dell’Unione Europea finalizzata ad eliminare le barriere digitali tra gli Stati membri e a promuovere la libera circolazione di beni, servizi e dati.
La fatturazione elettronica ha conosciuto una rapida espansione in Europa, con alcuni Paesi che hanno reso obbligatoria la sua adozione. In Italia, ad esempio, la fatturazione elettronica è stata resa obbligatoria dal 2019 per le transazioni tra imprese (B2B) e verso la Pubblica Amministrazione (B2G). Questo strumento ha già dimostrato il suo potenziale per ridurre i costi operativi, migliorare la trasparenza e contrastare l’evasione fiscale.
Fatturazione elettronica, lo scenario in UE
A livello europeo, l’obiettivo è ora quello di diffondere tra i vari Paesi la capacità di gestire dati fiscali in modalità elettronica e strutturata sfruttando le leve degli strumenti di Tax Reporting (l’invio di dati fiscali a fine periodo) e di fatturazione elettronica, laddove introdotta. L’adozione di modelli comuni di gestione dei dati fiscali contribuirebbe, infatti, a migliorare le prestazioni di monitoraggio del gettito d’IVA e, potrebbe accompagnare le imprese verso modelli sempre più digitali per la gestione delle relazioni di supply chain.
In questo scenario, un ruolo centrale è svolto dal progetto VIDA (VAT In Digital Age). Questo programma, promosso dalla Commissione Europea, mira a trasformare la gestione dell’IVA attraverso un sistema digitale e regolato centralmente. Il progetto VIDA introduce il Tax Reporting IVA, garantendo una visibilità accurata e immediata delle transazioni economiche, per creare una sorta di “rete digitale Europea” tra le autorità fiscali degli Stati membri.
Gli obiettivi
Dal punto di vista del legislatore, VIDA rappresenta una risposta diretta alle problematiche di evasione fiscale e alla complessità della compliance che le aziende europee affrontano quando operano in più Paesi. Con la digitalizzazione dei processi IVA, VIDA promette di ridurre i rischi di evasione (più o meno consapevoli) e semplificare i requisiti normativi, offrendo alle aziende un sistema armonizzato di gestione fiscale. Dal punto di vista delle aziende, in tutta Europa, significa disporre di regole certe e procedure informatiche stabili, in grado di stimolare processi digitali con cui abbattere i costi operativi e migliorare l’accuratezza delle operazioni contabili.
Una delle sfide principali alla realizzazione di un sistema di fatturazione elettronica armonizzato a livello Europeo è quella dell’interoperabilità. I sistemi di fatturazione elettronica attuali, hanno regole e modelli di funzionamento che variano da Paese a Paese: la convergenza verso modelli operativi e standard comuni, prevista da VIDA tra 2030 e 2035, potrà richiedere anche un ulteriore investimento tecnologico.
L’interoperabilità non è solo un tema tecnico: può infatti vere implicazioni dirette anche sul modo in cui le aziende gestiscono le transazioni. Un sistema integrato e armonizzato a livello Europeo permetterà di superare molte barriere burocratiche, facilitando i flussi commerciali e rendendo i processi di compliance più fluidi. Il progetto VIDA prevede anche la creazione di infrastrutture standardizzate che possano facilitare la comunicazione tra i vari sistemi nazionali, nel rispetto dei vincoli di sicurezza e protezione dei dati.
I benefici della fatturazione elettronica
Va aggiunto che l’adozione della fatturazione elettronica comporta benefici economici tangibili. Secondo stime della Commissione Europea, la digitalizzazione completa della fatturazione e dei pagamenti potrebbe portare risparmi annuali fino a 40 miliardi di euro per le aziende europee. Il numero è enorme, ma va letto sull’intero ecosistema di aziende del panorama economico Europeo. Questo beneficio deriva principalmente dalla riduzione dei tempi di gestione delle transazioni, correlati alla crescente automazione nei processi di riconciliazione e a una riduzione nel numero delle inaccuratezze. Inoltre, è atteso un conseguente miglioramento nella gestione della liquidità, che potrebbe derivare da flussi di pagamento potenzialmente più rapidi.
L’impatto sulle PMI
Per le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale dell’economia europea, la riduzione dei costi amministrativi e l’accesso a un sistema di fatturazione elettronica semplificato può rappresentare un’opportunità, per aumentare la competitività a livello internazionale. La principale attesa è che crescenti processi di digitalizzazione possano aiutare queste imprese a reinvestire risorse nella crescita e nell’innovazione, migliorando prestazioni critiche e creando differenziali competitivi robusti anche rispetto ad altre imprese non Europee.
All’interno di questo quadro di digitalizzazione nelle imprese, accompagnata da stimoli normativi precisi, un altro progetto rilevante è quello del “Passaporto Digitale per i prodotti”, che permette di tracciare l’origine di un prodotto, attraverso la mappa delle provenienze di ogni sua parte, con una copertura attesa dalla produzione fino all’accesso al mercato finale. Su questo fronte, spingono normative doganali e legate al contesto ESG.
Conclusione
Nel lungo periodo, il successo del progetto VIDA e del Mercato unico digitale europeo dipenderà anche dall’impegno dei governi e delle aziende nell’adottare tecnologie innovative e nel superare le barriere culturali e burocratiche. Operare in un ecosistema digitale efficiente, sicuro e interoperabile offre non solo vantaggi economici alle singole imprese che lo compongono ma anche l’opportunità di costruire un’economia europea più resiliente e sostenibile, capace di affrontare con maggiore consapevolezza e solidità le sfide competitive che giungeranno nel prossimo futuro.