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Ecco @e.bollo: la guida in 8 mosse per capire il bollo digitale



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@e.bollo è il servizio digitale che rivoluziona l’imposta di bollo, permettendo ai cittadini di pagare online le marche da bollo per istanze e documenti elettronici, semplificando le procedure amministrative. Tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 13 dic 2024

Andrea Grazian

Information Systems Analyst

Andrea Saccavini

Project Manager Trasformazione Digitale

Andrea Tironi

Project Manager – Digital Transformation



pagamenti digitali

L’@e.bollo non sarà semplicissimo da implementare, ma nemmeno impossibile. La marca da bollo, nata nel 1862 per i documenti cartacei e acerrimo nemico del digitale ha una sua “digitalizzazione” possibile: ogni PA ha il diritto e il dovere di realizzarla per servizi sempre più digitali, con l’aiuto dei fondi PNRR.

In questo articolo spiegheremo, dunque, le 8 cose da sapere per poter fare l’e@bollo.

Cosa è la marca da bollo digitale

Partiamo dalle basi. L’@e.bollo è il servizio sviluppato dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), grazie al quale i cittadini possono pagare online l’imposta di bollo dovuta sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti e provvedimenti elettronici.

Il servizio @e.bollo consente ai cittadini e alle imprese di acquistare la marca da bollo digitale, un documento informatico che associa l’Identificativo Univoco Bollo Digitale (IUBD) all’impronta del documento (hash) da assoggettare a imposta.

I soggetti coinvolti nel servizio @e.bollo

I soggetti coinvolti nel servizio @e.bollo sono:

  • i cittadini, le imprese e i professionisti che devono assolvere l’imposta di bollo sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti
  • le Pubbliche Amministrazioni o qualsiasi Ente o Autorità competente che ricevono un’istanza per via telematica ed emettono i relativi atti o provvedimenti
  • gli intermediari della riscossione (Prestatori di Servizi di Pagamento – PSP) convenzionati con l’Agenzia delle entrate per lo svolgimento del servizio @e.bollo

Si contrappone ad esempio alla scelta di pagare l’imposta di bollo in modo virtuale autorizzata da ogni Agenzia delle Entrate Territoriale, che non corrisponde all’e@bollo e non è la soluzione prescelta per questo vademecum.

L’@e.bollo in 8 punti

I 10 punti sono:

  • Si può fare
    • si, ci sono già alcune entità che lo fanno, tra cui Sogei e Deda Next per gli enti da lei intermediati.
  • Cosa è?
    • è un xml con firma digitale su hash del documento a cui si aggiunge l’IUBD (identificativo univoco di marca da bollo) rilasciato da Agenzia delle Entrate (AdE)
  • Vantaggi:
  • in un processo digitale si paga la marca da bollo digitalmente e non è necessario avere una marca da bollo analogica da annullare con identificativo e data.
  • per ogni documento analogico devo mettere una marca da bollo da 16 euro ogni 4 pagine, per la marca da bollo digitale 1 per ogni documento digitale
  • Chi deve farlo?
  • ci sono 2 PSP abilitati, Intesa e IConto (infocamere)
    • i partner tecnologici pagoPA devono esporre le API per permettere ai fornitori di software di backoffice di creare gli iuv per l’e.bollo
    • i fornitori di software di backoffice (o verticali) devono implementare l’e.bollo. Es sulla 1.4.1 l’implementazione deve essere ad opera del fornitore dei servizi inclusi nel sito.
  • Chi incassa i soldi?
    • Direttamente Agenzia delle Entrate, tramite i PSP abilitati (Intesa e IConto). L’Ente non riceve alcuna somma. Gli importi pagati dal cittadino vanno direttamente ad AdE e non sono necessarie rendicontazioni mensili da parte dell’Ente.
  • Serve una convenzione tra ente e AdE?
    • non serve nessuna convenzione
  • Come funziona?
    • È una sorta di multibeneficiario nativo, dove grazie a 2 o più IUV è possibile pagare sia l’imposta di bollo direttamente ad AdE che il servizio o i servizi che si richiedono.
    • Per istanza di parte: una volta completata la compilazione dell’istanza per la quale è prevista l’apposizione del bollo (ad esempio una pratica edilizia), il documento di istanza viene salvato e l’utente non può più modificarlo. A questo punto viene calcolata l’impronta digitale del documento (l’HASH) e viene generato il dovuto per il pagamento del bollo. Una volta che l’utente ha pagato, pagoPA emette la ricevuta telematica contenente lo IUBD e la Marca da Bollo Digitale. A questo punto la Marca da Bollo Digitale diventa parte integrante dell’istanza e la accompagna a riprova dell’assolvimento del pagamento del bollo.
    • Anche nel caso d’uso relativo all’emissione da parte dell’Ente di un provvedimento soggetto a Marca da Bollo è possibile utilizzare @e.bollo. Una volta completato il processo di generazione del provvedimento e protocollato lo stesso, il sistema di gestione (il verticale) che ha curato la generazione del provvedimento genera l’hash del documento e invoca la piattaforma del partner tecnologico per generare lo IUV necessario al pagamento. Parallelamente L’ente avvisa l’utente (con notifica digitale secondo le direttive PNRR ma anche su altri canali) che l’atto e pronto per essere ritirato previo assolvimento del pagamento della Marca da Bollo indicando che il pagamento è già disponibile sulla sua area riservata. Una volta completato il pagamento l’utente potrà trovare l’atto disponibile per il download sulla sua area riservata del portale oppure lo potrà ricevere su altri canali a seconda dell’implementazione che l’ente ha realizzato.
  • Che limiti ha?
    • ci sono solo 2 PSP abilitati, quindi al checkout pagoPA deve permettere di selezionare solo questi altrimenti il pagamento dà fallimento. Al momento pagoPA sta lavorando per migliorare l’usabilità di questo particolare tipo di pagamento
    • il taglio del bollo disponibile è solo 16 euro (che comunque copre la maggior parte delle istanze e provvedimenti PA)
    • la modalità prevista di pagamento è solo online con carta di credito
    • manca un software facilmente reperibile che controlla il collegamento tra marca da bollo (xml) e hash del documento di riferimento
    • nel caso di pagamento solo dell’imposta di bollo, tutti i PSP fanno pagare commissioni, cosa che ha poco senso essendo già il bollo una tassa

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