“Il nostro Paese ha un tessuto imprenditoriale fatto principalmente di Pmi: non è un caso che il concetto di “start up” – di piccolissime aziende che vendono idee – abbia preso così rapidamente piede da noi. Del resto, proprio in questi giorni il premier Monti ha sottolineato che il gap di competitività rispetto agli altri Paesi europei conta quasi più dello spread tra i nostri Btp e i Bund tedeschi. Le start up possono aiutarci a superare questo divario, per questo dobbiamo favorire il mercato digitale detassando il commercio dei beni digitali o introducendo un’aliquota privilegiata che l’Udc aveva proposto al 4%. Va poi incentivato l’uso del Wi-Fi libero e bisogna arrivare al più presto allo switch-off della PA. Così possiamo non solo rilanciare la crescita, ma provare a cambiare il Paese”.
Roberto Rao (Udc), uno dei politici che più si occupa di innovazione e co-autore di una proposta di legge a riguardo, tocca così uno dei punti delicati dell’Agenda digitale italiana: quello del sostegno alle start-up, ad oggi ancora senza copertura finanziaria. Ne parla al Corcom.
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