strategie

Gestione del rischio: sinergie ISO-Gdpr per la sicurezza aziendale



Indirizzo copiato

L’approccio congiunto tra standard ISO e GDPR offre una base metodologica per la gestione della sicurezza. Un’analisi delle sinergie per proteggere processi e dati personali

Pubblicato il 5 feb 2025



gdpr (3) (1)

La crescente complessità dei sistemi organizzativi e l’interconnessione dei processi aziendali richiedono un approccio metodico e integrato alla gestione del rischio (Risk-Based Thinking), della sicurezza delle informazioni e della conformità normativa.

In questo contesto, l’adozione combinata degli standard internazionali ISO e del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) costituisce una solida infrastruttura gestionale per armonizzare i requisiti globali con le specificità locali.

Questa sinergia non solo favorisce la resilienza operativa e la protezione dei dati personali, ma eleva anche il livello di affidabilità e qualità dei processi aziendali. L’approccio strutturato consente di identificare, analizzare e mitigare i rischi in modo proattivo, riducendo l’esposizione a vulnerabilità e inefficienze, e garantendo un sistema organizzativo conforme, sicuro e orientato al miglioramento continuo.

La struttura degli standard ISO e il loro ruolo nella gestione del rischio

Gli standard ISO forniscono un quadro normativo riconosciuto a livello internazionale, in grado di supportare le organizzazioni nella definizione e nell’implementazione di processi robusti per la gestione del rischio e della sicurezza. L’ISO 31000 si distingue come il riferimento principale per la gestione del rischio, offrendo un insieme di linee guida per identificare, analizzare e mitigare i rischi in modo strutturato. Questo standard è applicabile a tutti i tipi di rischio, compresi quelli relativi alla protezione dei dati personali, rendendolo altamente complementare al GDPR.

WHITEPAPER

Esplora come l'AI impatta sulla sicurezza dati. Guida essenziale per la DPIA

Privacy/Compliance
LegalTech

L’ISO 27001, invece, si focalizza specificamente sulla sicurezza delle informazioni e si integra perfettamente con le disposizioni del GDPR che richiedono misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati personali. L’implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (ISMS) conforme all’ISO 27001 consente di stabilire controlli che garantiscono la riservatezza, l’integrità e la disponibilità delle informazioni. Questo approccio non solo soddisfa i requisiti di sicurezza del GDPR, ma consente anche di creare un sistema scalabile e adattabile a nuove esigenze normative.

L’ISO 22301 aggiunge un ulteriore livello di resilienza, concentrandosi sulla continuità operativa. Questo standard si allinea al GDPR nei contesti in cui la disponibilità dei dati è critica per garantire i diritti degli interessati. Ad esempio, la perdita di accesso ai dati in seguito a un’interruzione operativa potrebbe costituire una violazione del GDPR, soprattutto se ciò impedisce agli interessati di esercitare i propri diritti.

Il GDPR e l’ISO 31700: una sinergia per la protezione dei dati personali

Un punto cardine dell’integrazione tra GDPR e standard ISO è rappresentato dall’ISO 31700, progettato per promuovere la privacy by design e by default. Il GDPR introduce questi principi come obbligatori, richiedendo che la protezione dei dati sia incorporata nei processi aziendali sin dalle prime fasi di progettazione. L’ISO 31700 traduce questi requisiti in specifiche tecniche e operative, offrendo alle organizzazioni una guida dettagliata su come implementare tali principi.

Ad esempio, l’ISO 31700 fornisce strumenti per analizzare i rischi connessi al trattamento dei dati personali, stabilire misure di mitigazione e monitorare continuamente l’efficacia delle azioni intraprese. Questi strumenti si integrano con l’obbligo del GDPR di condurre valutazioni d’impatto sulla protezione dei dati (DPIA) nei casi in cui il trattamento possa comportare un rischio elevato per i diritti degli interessati.

La sinergia tra GDPR e ISO 31700 diventa evidente anche nella gestione delle violazioni dei dati. Il GDPR richiede alle organizzazioni di notificare tempestivamente le violazioni alle autorità competenti e agli interessati, quando necessario. L’ISO 31700, insieme all’ISO 27035 (Gestione degli Incidenti di Sicurezza delle Informazioni), definisce procedure specifiche per la gestione degli incidenti, dall’identificazione alla mitigazione, fino alla notifica e al miglioramento continuo.

La conformità operativa: dall’audit alle evidenze documentali

L’implementazione di standard ISO e la conformità al GDPR richiedono non solo una progettazione accurata dei processi, ma anche un robusto sistema di monitoraggio e documentazione. Gli audit interni ed esterni svolgono un ruolo centrale in questo contesto, fornendo una verifica indipendente dell’efficacia dei sistemi di gestione adottati.

L’ISO 19011, dedicato alla gestione degli audit, offre linee guida per condurre valutazioni sistematiche e trasparenti. Questi audit possono essere utilizzati per verificare la conformità alle disposizioni del GDPR, come la capacità di garantire la sicurezza dei dati personali e di rispondere agli incidenti in modo tempestivo.

La necessità di fornire evidenze documentali è un altro aspetto critico. Il GDPR richiede che le organizzazioni dimostrino la propria accountability, ossia la capacità di mostrare come rispettano le disposizioni normative. Gli standard ISO, come l’ISO 27001, forniscono strumenti per documentare politiche, procedure e risultati di valutazioni del rischio, rendendo più semplice soddisfare gli obblighi di trasparenza e responsabilità.

Un esempio pratico di questa integrazione riguarda la minimizzazione dei dati, un principio centrale del GDPR. L’ISO 27701, che estende l’ISO 27001 per includere requisiti specifici per la gestione delle informazioni personali (PIMS), fornisce linee guida dettagliate per implementare questo principio in modo operativo, monitorabile e documentabile.

La gestione del rischio e l’incertezza nel contesto GDPR

Il GDPR introduce un approccio innovativo alla gestione del rischio, ponendo al centro il rischio per i diritti e le libertà degli interessati. Questo approccio richiede un’analisi accurata degli effetti potenziali di ogni trattamento dei dati personali, inclusi quelli meno evidenti, come danni reputazionali o discriminazioni.

L’ISO 31000 supporta questo approccio offrendo un quadro per gestire l’incertezza, elemento intrinseco alla protezione dei dati personali. Ad esempio, le minacce alla sicurezza dei dati evolvono costantemente, rendendo difficile prevedere tutte le potenziali vulnerabilità. La combinazione di un sistema di gestione del rischio basato sull’ISO 31000 con le disposizioni del GDPR consente di affrontare questa incertezza attraverso un monitoraggio continuo e l’adozione di misure preventive, come la crittografia o la pseudonimizzazione.

Un esempio concreto è rappresentato dalla gestione dell’accesso ai dati. L’ISO 27001 stabilisce controlli per garantire che solo le persone autorizzate abbiano accesso alle informazioni sensibili, riducendo così il rischio di accessi non autorizzati o violazioni accidentali. Questo si integra con il principio di minimizzazione del GDPR, secondo cui le organizzazioni devono trattare solo i dati strettamente necessari per le finalità dichiarate.

Sfruttare le opportunità della gestione del rischio

L’integrazione tra GDPR e standard ISO offre un quadro completo per la gestione del rischio e della conformità, unendo il rigore normativo europeo con le best practice internazionali. Questo approccio non solo consente di soddisfare i requisiti di legge, ma rappresenta anche una leva strategica per migliorare l’efficienza operativa.

In questo scenario integrato, le organizzazioni possono arrivare a costruire un sistema di gestione solido capace di adattarsi alle evoluzioni future, sfruttando la gestione del rischio non come obbligo ma come opportunità.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4