Nel 2025 il software open source (OSS) continuerà a guidare l’innovazione e a ridefinire il modo in cui la tecnologia viene sviluppata e condivisa. Grazie al suo approccio basato sulla comunità, l’etica collaborativa e la trasparenza, l’open source è diventato un elemento fondamentale dello sviluppo del software durante gli ultimi 25 anni, e continuerà a esserlo sicuramente anche per i prossimi 25.
Ma cosa ci aspetta nel corso dei prossimi mesi? Qualche previsione, sulla base delle tendenze emerse nel corso del 2024.
Indice degli argomenti
Continua la crescita dello sviluppo decentralizzato
La pandemia ha rafforzato una tendenza storica dello sviluppo del software open source, ovvero la decentralizzazione dei team, sostenuta da piattaforme come Git, Gerrit e Bugzilla, che consentono una buona gestione dei progetti anche quando i team di sviluppo sono distribuiti geograficamente su più continenti. Oggi quasi tutti i grandi progetti open source sono gestiti così, compresi quelli che hanno una grande azienda come Red Hat o SUSE alle spalle. E questo è un punto di forza, al contrario di quello che pensano i sostenitori del software proprietario.
Continua la crescita dei falsi progetti open source
Quando avviene il contrario, ovvero quando lo sviluppo è concentrato all’interno di un’azienda e manca una comunità di sviluppatori indipendenti che mantiene un progetto aperto – come nel caso di Fedora (Red Hat) e OpenSUSE – si tratta quasi sempre di un progetto open core, dove il vero prodotto è proprietario e la licenza è modificata al punto da non essere più compatibile con la Open Source Definition.
Purtroppo, la modifica della licenza open source con una proprietaria – e spesso fantasiosa – avviene anche quando il progetto open source è sostenuto da venture capitalist, che rifiutano la logica del lungo periodo perché ragionano in funzione degli annunci trimestrali dei risultati. In questo modo, diversi progetti open source “proprietarizzati” hanno dato vita a fork open source, con una frammentazione che nel lungo periodo rischia di impoverire tutto il settore.
Continua ad aumentare il contributo delle aziende
Ovviamente, ci sono anche aziende che contribuiscono in modo positivo alla crescita del software open source, con attività di sviluppo che vengono condivise con la comunità, come nel caso del kernel Linux, dove i contributi di sviluppatori “corporate” sono determinanti per l’evoluzione del progetto. E parliamo di nomi come Microsoft, Intel, Samsung, Google e Amazon. Nel 2025, la separazione tra i contributi aziendali e quelli della comunità diventerà sempre meno evidente.
Questo ha portato alla nascita di modelli di business ibridi, con aziende che offrono software open source supportati da Service Level Agreement (SLA) che prevedono l’estensione della sicurezza a tre o cinque anni, e i servizi di assistenza e di hosting cloud. In questi casi, però, la licenza open source rimane invariata, in quanto l’azienda continua a investire sull’educazione degli utenti finali e non sulle restrizioni imposte da una licenza proprietaria.
Cresce il contributo dell’intelligenza artificiale allo sviluppo
Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale hanno fatto il loro ingresso nell’area dello sviluppo del software open source, per la generazione del codice sorgente, la ricerca di bug e regressioni, e la gestione dei progetti. Strumenti come GitHub Copilot e Tabnine sono maturati in modo significativo, e oggi consentono ad alcuni team di sviluppatori – quelli più orientati all’innovazione – di lavorare meglio, in modo più rapido ed efficiente.
Inoltre, l’intelligenza artificiale può anche contribuire al miglioramento degli aspetti collaborativi dello sviluppo, perché i modelli di apprendimento automatico possono analizzare i contributi, identificare i potenziali bug e suggerire le relative ottimizzazioni del codice sorgente, con un impatto diretto sulla robustezza e l’affidabilità del progetto.
Migliora la sicurezza del software open source
Le minacce informatiche stanno diventando sempre più sofisticate, per cui la comunità open source sta ulteriormente migliorando le pratiche di sicurezza, sia come conseguenza di una evoluzione dei progetti sia grazie alla spinta esterna da parte di leggi come il Cyber Resilience Act. Nel complesso, nel 2025 la comunità open source raddoppierà gli sforzi per migliorare le pratiche di sicurezza.
A questo si aggiungono progetti come OpenSSF (Open Source Security Foundation) che hanno l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei componenti open source più utilizzati con lo sviluppo di strumenti avanzati di scansione automatica, di programmi di formazione per gli sviluppatori e di migliori standard di sicurezza per i contributi open-source.
Infine, le organizzazioni stanno adottando sempre più spesso pratiche di Software Bill of Materials (SBOM) che forniscono un inventario dettagliato dei componenti software utilizzati da ogni progetto, per garantire trasparenza e sicurezza.
Cresce l’adozione del software open source da parte dei governi
I governi di tutto il mondo si affidano sempre di più al software open-source, in quanto cercano soluzioni economiche, trasparenti e personalizzabili. Nel 2025, la tendenza si potrebbe addirittura accelerare, sulla scorta di leggi e regolamenti che promuovono l’utilizzo di software open source per i progetti delle infrastrutture strategiche.
Per esempio, la “Direttiva Open Source” dell’Unione Europea incoraggia le organizzazioni del settore pubblico a dare priorità alle soluzioni open source, e Paesi come India e Brasile stanno lanciando progetti open source per rendere più moderne le proprie infrastrutture digitali.
Cresce la collaborazione tra i progetti di software open source
Una delle caratteristiche distintive del software open source è la sua capacità di riunire all’interno di un progetto collaboratori da tutto il mondo. Nel 2025, questa crescita coinvolgerà sempre di più le comunità in regioni come l’Africa, il sud-est asiatico e l’America Latina, dove gli sviluppatori contribuiscono sempre di più ai progetti open source e in qualche caso ne sono addirittura i leader.
Questa diversità all’interno delle comunità open source si riflette, per esempio, nella localizzazione dei software, come nel caso di LibreOffice, che è disponibile in 120 versioni linguistiche e per questo può essere utilizzato da miliardi di utenti nella propria lingua madre, comprese alcune lingue minori come il Guarani del Paraguay.
Cresce la diffusione della filosofia open source
Il successo del software open source sta andando oltre i confini del settore, e comincia a ispirare movimenti in altri campi: i dati aperti, l’hardware aperto e la scienza aperta stanno crescendo, e favoriscono la collaborazione e la trasparenza nella ricerca, nell’istruzione e nell’innovazione. Le iniziative di open science accelerano le scoperte nel campo della sanità e della ricerca sul clima, grazie alla disponibilità dei dati aperti. Allo stesso modo, i progetti di open hardware stanno democratizzando l’accesso alla tecnologia, perché consentono di costruire dei dispositivi a basso costo sia per l’istruzione che per altri settori.
Open source, un 2025 di crescita
Probabilmente, il software open source non arriverà mai a sostituire il software proprietario sui personal computer degli utenti, ma nel 2025 continuerà la propria crescita in tutti gli altri ambiti, e in particolare nelle infrastrutture strategiche delle grandi organizzazioni sovranazionali, dei governi e delle aziende.
A questo punto, sarebbe opportuno che i politici – in ogni parte del mondo – cominciassero a considerare l’industria del software open source come uno degli interlocutori fondamentali per l’innovazione, e per quella sovranità digitale che ci potrebbe rendere indipendenti dalle strategie commerciali delle Big Tech.