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Inclusione digitale, priorità abbattere le barriere: il progetto di Lepida a Bologna



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L’inclusione digitale ha un importante impatto socioeconomico, per cui a livello internazionale la politica, le organizzazioni e i privati promuovono iniziative per abbattere ogni forma di barriera. Lepida nell’ambito di Digi-Inclusion porta avanti un progetto inclusivo a Bologna

Pubblicato il 14 mar 2025



sistemi di age verification inclusione digitale

L’inclusione digitale offre l’opportunità di colmare il divario esistente tra chi ha accesso alle tecnologie digitali e chi ne è escluso. Promuovere l’accesso alla connettività e migliorare la capacità di utilizzo degli strumenti tecnologici è essenziale per garantire uguaglianza e pari opportunità.

Attraverso l’inclusione digitale, si possono migliorare le competenze digitali essenziali, favorendo così una partecipazione attiva e consapevole nella società contemporanea. È quindi imperativo sviluppare e sostenere progetti che affrontino il tema della digitalizzazione per assicurare che nessuno venga lasciato indietro, stimolando innovazione e crescita economica inclusiva.

Inclusione digitale, l’importanza della progettualità

Progettare per l’inclusione digitale è importante per ridurre il divario digitale, per fare in modo che ogni persona abbia accesso a tecnologie e risorse digitali, al di là di ogni possibile differenza. Un aspetto prioritario: questo, infatti, porta a una maggiore equità sociale, poiché consente a persone di diverse fasce socioeconomiche una partecipazione attiva e dà loro la possibilità di accedere a servizi essenziali online, tra cui l’istruzione e la sanità, migliorando così la qualità della vita.

Inoltre, l’inclusione sociale migliora anche le competenze digitali, preparando le persone per le esigenze del mercato del lavoro odierno. Inoltre, l’inclusione digitale promuove l’innovazione e la crescita economica, poiché una popolazione più digitalmente connessa può contribuire con nuove idee e prospettive.

Proprio con la consapevolezza dell’impatto sociale dell’inclusione digitale, a livello internazionale la politica, le organizzazioni e le aziende studiano e lanciano iniziative volte a promuoverla e a diffonderne i benefici. L’Unione europea, su questo fronte, è in prima linea.

Inclusione digitale, lo scenario europeo

L’inclusione digitale è infatti uno dei diritti e principi previsti dal Digital decade dell’Unione Europea. Si punta a garantire l’accesso al web a tutti, così come ad acquisire competenze digitali e avere pari opportunità di lavoro, oltre a poter accedere senza problemi ai servizi digitali. E del resto, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE prevede il principio di non discriminazione, che va declinato anche in chiave digital, ma non solo.

Bisogna ricordare che la disuguaglianza digitale è un fenomeno complesso che non si può ridurre a poche cause slegate tra loro, ma a numerosi fattori che interagendo tra di essi conducono all’insorgere del problema. Questi per semplificare sono, ad esempio:

  1. Difficoltà di accesso alle infrastrutture: non tutte le aree geografiche dispongono delle stesse infrastrutture tecnologiche, come per esempio la banda larga, una situazione che crea disparità, 
  1. Costo della tecnologia: il prezzo dei dispositivi tecnologici e delle connessioni Internet può essere proibitivo per alcune fasce della popolazione, limitandone l’accesso, 
  1. Competenze digitali: la mancanza di competenze tecniche può impedire alle persone di utilizzare efficacemente la tecnologia, anche quando è disponibile, 
  1. Educazione: un livello di istruzione basso può ridurre la capacità di sfruttare le tecnologie digitali per migliorare le proprie condizioni di vita; 
  1. Disparità economiche: le differenze di reddito influenzano l’accesso e l’uso della tecnologia tra diversi gruppi sociali, 
  1. Disuguaglianze di genere: il gender gap può emergere anche nell’ambito del digitale e, più in generale, nella ancora limitata presenza di donne, rispetto agli uomini, che studiano e lavorano nelle Stem, 
  1. Barriere linguistiche e culturali: la prevalenza di contenuti in lingue specifiche può escludere chi non le padroneggia, 
  1. Problemi politici e regolamentari: in alcune regioni del mondo, restrizioni governative o politiche, magari legate a situazioni geopolitiche delicate, possono limitare l’accesso a Internet e alle tecnologie. 

Questi fattori contribuiscono alla creazione e al mantenimento di un divario digitale che ha diverse sfaccettature, dalla situazione personale di ognuno al contesto macroscopico in cui si trova.

La regolamentazione si sta muovendo per abbattere le barriere che precludono il digitale: un esempio in questo senso è l’European accessibility act, che punta a garantire l’accesso agli strumenti digitali e ai servizi online alle persone con disabilità, in un’ottica di inclusione e pari opportunità. Non mancano inoltre i progetti e le iniziative con il supporto dei privati: un esempio è Digi-Inclusion.

Il progetto Digi-Inclusion per l’area metropolitana di Bologna 

Nel contesto del Programma Urbact, co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e volto alla valorizzazione del contesto urbano dal punto di vista sociale, economico e culturale, il network Digi-Inclusion prevede la partecipazione attiva di partner pubblici e privati dI diversi Paesi europei per promuovere l’inclusione digitale. Lepida è partner del progetto e coordinatore del gruppo di stakeholder locale impegnato a definire le azioni da attuare per ridurre il digital gap nell’area metropolitana di Bologna. Le azioni, molte delle quali hanno una forte componente sociale, saranno incluse in unpiano di azione integrato che sarà implementato nell’arco temporale di 3-5 anni.

I temi chiave dell’iniziativa sono principalmente tre e prevedono di:

  • Potenziare le competenze digitali con kit educativi e sportelli di supporto, 
  • Formare facilitatori e avviare iniziative per la partecipazione attiva dei cittadini e delle scuole, nell’ambito di strategie di coinvolgimento
  • Condividere buone pratiche, anche attraverso una piattaforma online condivisa. 

È stata inoltre avviata una collaborazione con il progetto SUM (Seniors united against misinformation), per il contrasto a fake news e disinformazione. È appena stato avviato un progetto pilota che vede il coinvolgimento di dieci volontari Auser che saranno formati su questi temi per poi trasmettere quanto hanno appreso nella loro attività quotidiana sul territorio, a contatto con le persone.

Lepida ospiterà, dal primo al 3 aprile, il meeting internazionale dei partner del progetto Digi-Inclusion: l’evento offrirà l’occasione per un confronto sulle strategie adottate per promuovere l’inclusione digitale, condividendo le esperienze e le attività svolte nelle altre città europee con i rispettivi gruppi locali di stakeholder contribuendo a valorizzare la dimensione internazionale del progetto.

Articolo realizzato in partnership con Lepida

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