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Skill gap, cos’è e come influisce sulla formazione continua



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Quali le cause e le soluzioni possibili allo skill gap, anche noto come skill mismatch, un annoso problema che frena da un lato l’acquisizione di talenti utili in azienda e dall’altra le possibilità occupazionali

Pubblicato il 2 apr 2025

Federica Maria Rita Livelli

Business Continuity & Risk Management Consultant, BCI Cyber Resilience Group, Clusit, ENIA



Trasformazione digitale della PA skill mismatch

Il disallineamento delle competenze con le esigenze del mondo del lavoro è un fenomeno con conseguenze sociali ed economiche importanti, tecnicamente chiamato skill mismatch. Si tratta di una condizione complessa che rappresenta il divario tra le competenze digitali tecniche, relazionali e sociali possedute dai lavoratori e quelle effettivamente richieste dal mercato del lavoro. Strategie per mitigare gli impatti negativi di questo trend ad esempio sono l’adozione di percorsi di formazione 5.0, ma anche l’avvio di specifici programmi per valorizzare le competenze digitali, così come non deve essere trascurato il potenziamento dell’apprendimento attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

Inoltre, varie iniziative come l’Unione delle competenze lanciata dalla Commissione Ue puntano a valorizzare la formazione.

Manifestazioni critiche dello skill mismatch

Lo skill mismatch si manifesta con:

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Skill gap – i.e. quando i lavoratori non possiedono le competenze necessarie per un determinato lavoro.

Over qualification – i.e. quando i lavoratori hanno competenze superiori rispetto a quelle richieste per la posizione occupata.

Under qualification – i.e. quando le competenze dei lavoratori sono inferiori a quelle necessarie.

Inoltre, gli attuali skill gap si manifestano in tre modi critici:

  1. Lacune immediate di competenze – i.e. quando il personale non ha le competenze necessarie in questo momento.
  2. Deficit di competenze emergenti – i.e. competenze di cui l’organizzazione avrà presto bisogno ma che non ha ancora iniziato a sviluppare.
  3. Disallineamento delle competenze strategiche – i.e.il crescente divario tra le attuali capacità collettive dell’organizzazione e la direzione verso cui si sta muovendo il settore di riferimento.

Perché lo skill mismatch è rilevante

Lo skill mismatch rappresenta una problematica significativa per le organizzazioni moderne dato che la mancanza di competenze adeguate tra i dipendenti può impattare sull’organizzazione in diversi modi.

Di fatto, l’assenza di abilità necessarie può deteriorare la qualità del lavoro, portando a errori frequenti e performance al di sotto degli standard, danneggiamento della reputazione aziendale, compromissione della soddisfazione dei clienti. Inoltre, lo skill mismatch può anche determinare un’elevata job rotation e turnover del personale, poiché i dipendenti che non riescono a sfruttare appieno le proprie competenze si sentono insoddisfatti e demotivati. Ciò può comportare un aumento dei costi di reclutamento e di formazione per l’organizzazione, senza considerare che anche la leadership può essere impattata da questo disallineamento, rivelandosi incapace di guidare efficacemente l’organizzazione, oltre ad ostacolarne la crescita e la stabilità.

Infine, la mancanza di competenze chiave all’interno dei team può causare ritardi nei progetti, compromettendo la tempestività delle consegne; rendere l’organizzazione meno agile, meno innovativa e competitiva sul mercato, limitando le opportunità di crescita; deteriorare il clima aziendale, dato che i dipendenti possono sentirsi sottovalutati o percepire scarse opportunità di avanzamento, influendo negativamente sul morale.

Le cause principali dello skill mismatch nel mercato del lavoro

Il fenomeno dello skill mismatch è complesso, ma si possono riassumere le cause principali in:

  • Rapida evoluzione tecnologica – L’introduzione dell’intelligenza artificiale e dell’automazione ha richiede competenze maggiormente tecniche che i lavoratori non posseggono e di difficile reperimento sul mercato.
  • Sistemi educativi non allineati – I percorsi formativi tradizionali spesso non rispondono alle esigenze del mercato del lavoro moderno, focalizzandosi su conoscenze teoriche anziché su competenze pratiche immediatamente applicabili.
  • Mancanza di orientamento professionale – L’assenza di un adeguato orientamento professionale contribuisce a creare disallineamenti tra le aspirazioni dei lavoratori e le esigenze effettive del mercato del lavoro. Inoltre, sia gli studenti sia i lavoratori non ricevono informazioni sufficienti su quali competenze sviluppare per rimanere competitivi.
  • Politiche del lavoro inadeguate – Le politiche pubbliche, malgrado gli sforzi e i vantaggi della finanza agevolata e gli incentivi governativi alla digitalizzazione e alla formazione, non riescono a promuovere efficacemente la formazione continua e la riqualificazione dei lavoratori. Tale insuccesso è attribuibile alla complessità burocratica e all’allocazione delle risorse statali secondo criteri che non affrontano adeguatamente il problema, contribuendo così ad aumentare il divario di competenze.

Soluzioni per affrontare lo skill mismatch

La risoluzione del problema dello skill mismatch richiede un approccio multidisciplinare, attraverso:

  • Promozione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) – Gli ITS offrono una formazione pratica e altamente specializzata, rispondendo meglio alle esigenze del mercato del lavoro, oltre a svolgere un ruolo cruciale nel colmare il divario tra le competenze richieste e quelle disponibili.
  • Incoraggiamento delle lauree STEM – È quanto mai necessario aumentare il numero di laureati in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM) per soddisfare la crescente domanda di competenze tecniche.
  • Orientamento professionale efficace – Si tratta di investire in programmi di orientamento professionale che guidino i giovani verso percorsi formativi e professionali in linea con le richieste del mercato.
  • Percorsi di reskilling e di upskilling – Programmi di reskilling (riqualificazione) e upskilling (miglioramento delle competenze) possono aiutare i lavoratori a rimanere competitivi e al passo con i tempi e con le esigenze aziendali.

Inoltre, per ottenere risultati concreti, tali percorsi devono essere progettati con strategie ben definite e metodi mirati. Ovvero, le organizzazioni devono impegnarsi a creare programmi di formazione che siano completi e adattabili alle esigenze in continua evoluzione del contesto lavorativo. Inoltre, l’adozione di nuove tecnologie – quali la gamification, i business game e la gestione dei moduli formativi tramite l’intelligenza artificiale – può facilitare sia l’identificazione delle competenze necessarie sia l’erogazione di percorsi formativi personalizzati, oltre ad ottimizzarne l’efficacia.

Partnership tra organizzazioni ed istituti di istruzione

Le partnership tra le organizzazioni e gli istituti di istruzionepossono facilitare la creazione di programmi formativi che rispondano direttamente alle esigenze delle organizzazioni.

Politiche pubbliche per la formazione

Si devono sviluppare migliori politiche pubbliche atte promuovere programmi continui di reskilling e upskilling attraverso finanziamenti e incentivi. È inoltre importante eliminare il pregiudizio di età e promuovere la formazione e la riqualificazione anche per lavoratori over 30 in un’ottica di lifelong training.

Strategie aziendali per un adattamento efficace alle nuove esigenze di competenze

Oggi più che mai le organizzazioni devono integrare la formazione continua e lo sviluppo delle competenze come elementi chiave della strategia aziendale, assicurando un adattamento costante ai requisiti sia dello scenario digitalizzato in evoluzione sia normativi, attraverso diverse strategie, quali:

  • Identificazione e sviluppo delle competenze chiave – Si tratta di individuare e sviluppare le competenze chiave in un ambiente sempre più dinamico e digitalizzato. Tale processo inizia con un’analisi accurata delle competenze esistenti in azienda e l’anticipazione delle esigenze future, in base alle tendenze del mercato e ai progressi tecnologici. Inoltre, è necessario progettare programmi di formazione mirati, considerando iniziative di sviluppo professionale per colmare le lacune di competenze e per preparare i dipendenti alle sfide future.
  • Allineamento delle competenze con gli obiettivi aziendali e con i requisiti normativi – Ciò significa garantire che ogni membro del personale comprenda non solo il proprio ruolo attuale, ma anche la direzione futura dell’azienda, oltre ad acquisire una conoscenza del contesto normativo in cui opera. Ne consegue che la formazione deve essere allineata a questa visione per assicurare che l’azienda disponga delle competenze necessarie per raggiungere i propri obiettivi a breve e a lungo termine.
  • Adesione ai programmi europei e mondiali per superare lo skill mismatch – Le organizzazioni possono usufruire di programmi europei e mondiali progettati per colmare il divario e per supportare lo sviluppo sia delle soft skills sia delle hard skills, essenziali non solo per i giovani, ma anche per i lavoratori attuali che necessitano di aggiornamenti.

Skill mismatch, quale scenario

In questo momento storico, affrontare lo skill mismatch rappresenta non solo una necessità economica, ma anche un impegno sociale, considerando i contesti digitalizzati e basati sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Pertanto, è essenziale assicurare che gli individui abbiano le competenze richieste per: promuovere una crescita inclusiva, ridurre le disuguaglianze, migliorare la resilienza sociale.

Si tratta di garantire l’adozione di una strategia che si basa su: l’apprendimento permanente; la promozione di collaborazioni tra pubblico e privato; l’adattamento dei sistemi educativi alle necessità della forza lavoro contemporanea. Solo in questo modo potremo liberare il potenziale degli individui e delle organizzazioni, creando un futuro in cui competenze e opportunità lavorative siano perfettamente allineate.

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