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“Ricostruzione trasparente”: dati pubblici sugli appalti post terremoto

Una piattaforma per rendere pubblici e utilizzabili i dati sulla ricostruzione terremoto Centro Italia in tempo reale, associando informazioni, grafici e mappe per consentire ai cittadini il monitoraggio sul territorio: Ricostruzione Traparente, progetto onData

Pubblicato il 13 Mar 2017

Il progetto Ricostruzione Trasparente

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Faccio una premessa tecnologica: è molto complesso raccogliere dati analitici sulla ricostruzione post sisma a ricostruzione avvenuta. Pensiamo ai tentativi fatti per l’Abruzzo, dove i dati sono stati raccolti dopo la ricostruzione. Durante la ricostruzione i dati di dettaglio sono disponibili: come prevede il codice degli appalti, vengono pubblicati i bandi di gara, le aggiudicazioni, le schede di valutazione rapida dei danni richiesti dai privati (le schede FAST). I dati durante la ricostruzione appaiono sugli Albi Pretori e sulle sezioni dedicate alle gare di Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia), che farà da stazione appaltante per moltissime opere pubbliche.

Da queste considerazioni nasce il progetto Ricostruzione Trasparente di onData (Associazione per la promozione della trasparenza e della cultura dei dati attraverso le competenze digitali e il giornalismo investigativo), che ha come obiettivo quello di  creare una piattaforma in cui i dati sulla ricostruzione nei luoghi colpiti dai terremoti del centro Italia a partire dall’agosto scorso, verranno raccolti, classificati, raccontati ed affidati ai cittadini, per facilitare il monitoraggio e avere informazioni della ricostruzione.

Abbiamo da poco terminato la campagna di crowdfunding e stiamo iniziando a progettare la piattaforma, per realizzarla e renderla operativa nel giro di pochi mesi. L’obiettivo è raccogliere e rendere disponibili i dati sulla ricostruzione mentre la ricostruzione avviene, tentando di influenzare positivamente il processo. Come proveremo a farlo? Associando i dati a grafici, tabelle di dettaglio e riassuntive, a mappe che consentano ai cittadini di di trasformarsi in cittadini monitoranti. Un esempio pratico: un abitante di un paese del cratere visualizza sulla mappa gli edifici pubblici e privati che hanno richiesto un finanziamento o su cui c’è un progetto in appalto. Clicca, va a vedere la scheda, e come cittadino può verificare e contribuire all’osservazione di questo appalto. Ad esempio segnalando che, pur essendo stato assegnato l’appalto, non c’è presenza di cantiere.

Altro obiettivo: raccontare la ricostruzione attraverso articoli di data journalism, utilizzando i dati. Se oggi qualcuno vuole raccontare, Comune per Comune, quanti edifici sono stati già finanziati per la ricostruzione, questi dati non sono mai pubblicati, o quasi (non è stato fatto in passato per l’Aquila, per l’Emilia solo successivamente). I giornalisti hanno bisogno di dati confrontabili, non possono andare su ogni albo di ciascuno dei 131 comuni del cratere, cercare i dati, appalto per appalto, risarcimento per risarcimento, raccogliere uniformare i dati e poi fare un’analisi. Noi proveremo a fare questo lavoro anche per loro.

Infine, vorremmo creare intorno a Ricostruzione Trasparente una comunità, per fare monitoraggio. Una comunità monitorante, che operi attivamente nel fare trasparenza sugli aspetti della ricostruzione. Per noi è una grande scommessa. In altre occasioni si è tentato di fare trasparenza dopo, mentre ora vogliamo farlo mentre sta avvenendo la ricostruzione, tenendo una lente di ingrandimento su questi processi.

Già ad inizio aprile usciremo con un racconto per numeri del territorio: dal punto di vista sociale, demografico, economico. Partiamo da cos’era questo territorio prima del sisma: c’è un prima, c’è un durante la ricostruzione e ci sarà un dopo. Racconteremo tutti questi momenti attraverso i dati, cercando di capire quale sarà o quali saranno i futuri possibili.

In generale, la digitalizzazione è un grande strumento di trasparenza. Un esempio: uno degli strumenti principali che la PA utilizza per comunicare, in particolare quella locale, è l’Albo Pretorio. Gli albi pretori sono però pubblicati senza uno standard tecnologico definito. Noi, come associazione, abbiamo realizzato il progetto AlboPop, per rendere facilmente consultabili gli albi pretori di molti comuni italiani, ad esempio usando Twitter o Telegram. Pensiamo come tutto questo potrebbe migliorare se tutti i comuni avessero un feed rss, cioè un flusso di dati informatici standard, che può essere letto da un lettore di news, oppure trasformato in un tweet, oppure finire in un canale Telegram. Uno standard di comunicazione che possa essere utilizzato da software, per elaborare assieme questi dati creando valore aggiunto, e da cittadini, nel modo in cui abbiamo realizzato AlboPop. Questo renderebbe realizzare Ricostruzione Trasparente enormemente più semplice. Consideriamo che gli albi pretori li hanno molti enti diversi, ad esempio anche i consorzi di bonifica. Nello stesso modo potrebbero essere pubblicati i bandi di gara. Sono esempi pratici che dimostrano come la tecnologia possa contribuire a rendere effettivamente più trasparenti, per ogni cittadino, i processi della pubblica amministrazione, con Ricostruzione Trasparente tenteremo di colmare questo vuoto anche attraverso un consistente impegno. Questo si tradurrà per i cittadini in informazioni facili da consultare senza dover affrontare le complessità tecnologiche che saranno alle spalle di questo processo.

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