#SAA2017

Marconi: “Che cosa ci ha portato la prima Settimana dell’amministrazione aperta”

La prima edizione della SAA è stata una palestra di partecipazione:  oltre 242 iniziative su tutto il territorio nazionale, organizzate da più di 154 amministrazioni su base volontaria per promuovere con iniziative concrete la cultura dell’amministrazione aperta. Ecco il bilancio

Pubblicato il 23 Mar 2017

Pia Marconi

capo del Dipartimento della Funzione Pubblica - Presidenza del Consiglio

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Quando a giugno 2016 abbiamo voluto rilanciare con forza l’impegno dell’Italia all’interno dell’Open Government Partnership, il nostro obiettivo principale era quello di migliorare il rapporto tra PA e cittadini lavorando insieme alla società civile sui temi della trasparenza, della cittadinanza digitale e della partecipazione. Il risultato è stato l’elaborazione di un piano di azione ambizioso, coerente con alcuni degli assi portanti della riforma della pubblica amministrazione avviata  nel 2014, che abbiamo presentato a dicembre a Parigi, all’interno dell’OGP Summit.

All’interno delle azioni del Terzo Action Plan, con l’istituzione della Settimana dell’Amministrazione Aperta (SAA) abbiamo raccolto la sollecitazione delle organizzazioni della società civile che partecipano all’Open Government Forum, di costruire ponti tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini per favorire il diffondersi della cultura e pratica della trasparenza, della partecipazione e dell’innovazione digitale.

La SAA è un appuntamento da ripetersi ogni anno. Nella sua prima edizione, che si è tenuta dal 4 – giorno dell’Open Data Day – all’11 marzo 2017, ha visto la partecipazione di oltre 20.000 persone a 242 iniziative su tutto il territorio nazionale, animate da più di 154 amministrazioni, oltre 30 organizzazioni della società civile e circa 85 realtà tra scuole e università.

Che cosa ha caratterizzato questo appuntamento?

Principalmente, si è trattato di un appuntamento aperto. Senza alcun obbligo per le amministrazioni. Le iniziative sono state organizzate solo da chi ha voluto dare il proprio contributo per promuovere la cultura dell’amministrazione aperta con iniziative concrete.

In coerenza con i principi dell’open government, il calendario è stato aperto a tutte le iniziative di amministrazioni e organizzazioni della società civile che avessero un taglio pratico e formativo: spazio a seminari e webinar (come quello organizzato da INAIL o dal Formez), alla pubblicazione di dataset in formato aperto (è il caso ad esempio, del MIUR) e hackathon, incontri di progettazione partecipata, rilascio di linee guida e tool utili ad attuare i principi di open government.

Gli studenti delle scuole si sono cimentati con l’utilizzo dei dati aperti e hanno partecipato ad hackathon: in questo ambito un grande lavoro è stato fatto da “A Scuola di Open Coesione”, iniziativa del Dipartimento per le politiche di coesione, l’Agenzia per la Coesione e il MIUR. Ancora sugli open data, la Ministra Madia e Diego Piacentini hanno incontrato una quarantina di sviluppatori di Global Shapers al Dipartimento della funzione pubblica per discutere di come startup e piccole imprese possono usare gli open data; il MIUR ha lanciato il suo Portale Unico dei Dati della Scuola. Ancora, nell’ottica di dare effettività ai diritti di cittadinanza digitale, il Comune di Bologna ha adottato SPID come sistema di autenticazione per i suoi servizi online come l’iscrizione scolastica e la richiesta di certificati anagrafici mentre la Regione Molise ha presentato il suo percorso dedicato a tecnologia e disabilità.

Le istituzioni hanno incontrato i cittadini in luoghi simbolo delle proprie attività e missioni e  hanno discusso di come valorizzare il territorio: il MIT con i suoi tavoli di lavoro sulla mobilità sostenibile nella Stazione Termini a Roma, il Comune di Reggio Emilia con un incontro pubblico per definire assieme ai cittadini come valorizzare il Parco Nilde Iotti, l’approfondimento di Termoli sul dibattito pubblico e infine la visita della Ministra Madia  al Liceo Labriola di Ostia per discutere, insieme agli studenti e a Raffaele Cantone, di legalità, anticorruzione e diritto di sapere (FOIA).

Al Dipartimento abbiamo presentato le Linee guida per la consultazione pubblica in Italia, frutto di un percorso condiviso e volto a dare solidità metodologica a processi decisionali partecipati, con particolare riferimento alle consultazioni. Le Linee guida sono state definite in collaborazione con le organizzazioni della società civile che partecipano all’Open Government Forum e sono articolate in 9 principi e 47 criteri che li dettagliano. AGID ne ha già fatto uso delle Linee guida per preparare consultazioni; il Senato ne ha tratto ispirazione invece per realizzare le prime linee guida per la consultazione del Parlamento in Italia, anche queste presentate durante la SAA.

Infine, abbiamo anche indetto prima edizione del Premio degli Open Gov Champion per dare visibilità e riconoscimento alle tante amministrazioni che si stanno impegnando in percorsi di miglioramento della trasparenza, coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che li riguardano, innovazione per dare effettività ai diritti di cittadinanza digitale .

La prima edizione della SAA è stata una palestra di partecipazione in se. Nel loro complesso le iniziative messe in campo hanno consentito di diffondere il messaggio che nel processo di trasformazione della PA è centrale il contributo di ognuno.

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