Altro punto a favore del Correttivo è che questo obbligo, così come rideterminato, farà sì che il mercato elettronico della pubblica amministrazione possa essere revisionato, in modo tale che possano essere gradualmente rimossi tutti i prodotti che non sono conformi ai criteri minimi ambientali. Questo comporta anche una semplificazione nell’utilizzo di questo strumento che non ha, ad ora, la funzione di selezionare i prodotti, e perciò determina uno sforzo da parte delle stazioni appaltanti per individuare i migliori prodotti ambientali. Questo imporrà un’azione di responsabilizzazione e di impegno da parte di distributori o produttori, che dovranno rivedere i loro cataloghi. In tal modo si creerà una maggior sinergia fra il mondo della produzione, della distribuzione e gli acquirenti pubblici.
Per agevolare al massimo questa transizione, che comporterà uno sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti, il Ministero dell’Ambiente sta proseguendo l’attività di revisione dei CAM anche allo scopo di semplificare le attività di verifica di conformità, cogliendo le opportunità in tal senso consentite dal nuovo quadro normativo sugli appalti pubblici, sta rendendo il processo di approvazione dei CAM più partecipato possibile, in modo di dar tempo agli operatori economici di adeguarsi alle future richieste della PA e sta progettando un programma di formazione e assistenza tecnica per stazioni appaltanti ed operatori economici. Una importante sfida ma anche un’ineludibile dovere e opportunità ci attende, per la promozione di uno sviluppo più sostenibile e per contribuire a improrogabili obiettivi ambientali quali la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, un uso più efficiente delle risorse”