PA Social

Una nuova comunicazione pubblica: quale ruolo di web, social e chat per la PA

E’ nata da pochi giorni “PA Social”, la prima associazione italiana dedicata alla nuova comunicazione. Diversi gli obiettivi, tra cui: valorizzare la figura professionale del social media manager; lavorare per un aggiornamento della legge 150 sulla comunicazione pubblica; sostenere l’uso consapevole dei social media

Pubblicato il 13 Lug 2017

Francesco Di Costanzo

presidente Fondazione Italia Digitale e Associazione PA Social

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Il mio ufficio è questo, il mio smartphone. Prendo spunto dal racconto del proprio lavoro fatto da un collega, Christian Tosolin, social media manager del Comune di Trieste (il primo in Italia ad essere riconosciuto e formalizzato dall’amministrazione in quel ruolo).

L’immagine è chiara, chiarissima, può a qualcuno sembrare anche banale, ma dentro racchiude una grande rivoluzione, quella portata nel mondo della comunicazione da web, social network e chat. L’impatto è stato forte e la comunicazione, pubblica ma non solo, è cambiata e sta cambiando e porta con sé nuovi servizi, innovazione, nuove professionalità, nuove occasioni per il mondo del lavoro e dell’economia, linguaggi diversi e un nuovo rapporto con i cittadini. In questo quadro di forte innovazione, colto in Italia da più persone, enti e aziende di quelle che si possa immaginare, come giornalisti e comunicatori abbiamo pensato che ci fosse un’occasione da non sprecare e che il cambiamento andava intercettato, accompagnato, rafforzato, spinto. Per questo, da quasi due anni, è nato un gruppo di lavoro (#PASocial) costruito e cresciuto grazie alla voglia di fare, l’entusiasmo e la professionalità di molti comunicatori del Governo con l’obiettivo di sviluppare la nuova comunicazione pubblica, a livello centrale e sui territori.

Da questa esperienza è nata, da pochi giorni, “PA Social”, la prima associazione italiana dedicata alla nuova comunicazione (su Facebook: PA Social, Twitter: @CittadinidiTwtt, Instagram: cittadiniditwitter, in chat Telegram: PA Social) con il grande obiettivo di proseguire e rafforzare il percorso di crescita di una rete e comunità nazionale dedicata a questi temi.  Obiettivi principali? Riconoscere e valorizzare la figura professionale del social media manager e tutte le professionalità del mondo della comunicazione e dell’informazione legate al mondo del web; lavorare per un aggiornamento della legge 150 sulla comunicazione pubblica e sulla promozione di modelli organizzativi che tengano conto dei profondi cambiamenti portati da web, social, e chat; sostenere, promuovere e sviluppare l’uso consapevole e appropriato dei social media e di tutti i nuovi mezzi di comunicazione; diffondere la cultura della democrazia in Rete, per una corretta informazione e comunicazione e come forma di contrasto delle fake news o dell’hate speech; migliorare il rapporto tra enti e aziende pubbliche e cittadini con una comunicazione sempre più chiara, trasparente, immediata e partecipativa; sviluppare e dare continuità al progetto #PASocial per una Pubblica Amministrazione sempre più aperta e forte rispetto ai nuovi mezzi di comunicazione e di rapporto col cittadino; dare una spinta al concetto di smart city, promuovendo una comunicazione di servizio pubblico sempre più completa, chiara, efficace e in tempo reale; continuare e ampliare il percorso di divulgazione, scambio buone pratiche, ricerca, formazione sulla nuova comunicazione.

Spesso sentiamo parlare di fake news, odio in rete, bufale, post verità. La risposta migliore che possiamo dare è concentrarci e sviluppare una nuova comunicazione che abbia come stella polare il servizio al cittadino e che sfrutti le enormi potenzialità di web, social network e chat per l’utilità. I social sono straordinari strumenti di servizio pubblico, non solo gioco e passatempo e le persone vogliono essere informate là dove hanno scelto di stare anche per il proprio privato (Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram, Telegram, YouTube, Linkedin etc.). Nel nostro Paese c’è fermento sul digitale, non è vero che non ci sono le opportunità e gli strumenti (basti pensare al lavoro portato avanti dal Team per la Trasformazione Digitale di Palazzo Chigi e dall’Agenzia per l’Italia digitale, ma anche alle tantissime esperienze positive che arrivano anche dai territori), oggi credo ci sia bisogno di far arrivare con ancora più forza e semplicità queste innovazioni ai cittadini.

Fargliele “digerire”, spiegare come e perché possono miglioragli la vita quotidiana, semplificargli l’approccio alle novità, creare un rapporto diretto e diverso con il cittadino che è il vero protagonista e la gamba fondamentale per dirci se siamo sulla strada giusta e se queste innovazioni hanno successo nella vita di tutti i giorni. E su questo la comunicazione e i comunicatori giocano un ruolo fondamentale, reso ancora più forte dai nuovi strumenti social. 

È il lavoro che deve fare la rete/comunità/community della nuova comunicazione, è il lavoro che come PA Social stiamo portando avanti, e vogliamo continuare a farlo con la speranza e la convinzione che ci sia il massimo del coinvolgimento da parte di tutti. Sono tante le buone pratiche incontrate in tutta Italia, partiamo da lì per renderle più forti, per crearne di nuove e per far sì che la comunicazione utile torni al centro delle politiche, sul digitale e non solo. Il fermento e l’entusiasmo ci sono, non sprechiamo la grande occasione di rendere nuovamente centrale una buona comunicazione. Gli strumenti (web, social, chat) ci aiutano, mettiamoci al lavoro.

Martedì 18 luglio, dalle 12 alle 13, l’Associazione PA Social in collaborazione con FPA organizza il webinar (seminario on line) La comunicazione pubblica al tempo dei social: scenari, strategie, strumenti e nuove professioni. La partecipazione è gratuita, è sufficiente iscriversi on line

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