Cloud

I vantaggi di un data center pubblico per le PA locali: il caso Toscana

Dall’avere un luogo sicuro dove far risiedere i propri dati garantiti per la sicurezza e per la privacy alla possibilità di erogare servizi cloud che coprono la filiera completa, dal back-office al front-office verso il cittadino utilizzando le piattaforme e le infrastrutture proprie. Così funziona il TIX della Toscana

Pubblicato il 06 Set 2017

Laura Castellani

Dirigente Infrastrutture e Tecnologie DG Organizzazione e Sistemi Informativi - Regione Toscana

cloud_83173486

Da diversi anni in Toscana è operativo un data center, conosciuto dagli addetti ai lavori come Tix. Un nome che racchiude una vocazione ben precisa, ovvero quella alla collaborazione e alla interoperabilità tra realtà diversificate. Il TIX è il data center della Toscana intesa come territorio, e non della Regione Toscana, proprio perché, sebbene l’ente Regione sia il promotore di questa iniziativa e il principale motore propositivo dell’innovazione, la nuova infrastruttura nasce per consolidare un percorso paritetico di collaborazione e di condivisione nel settore dell’innovazione tecnologica e nello sviluppo della società dell’informazione tra gli enti della PA Toscana e del mondo sanitario avviato ormai da fine anni 90.

Il nuovo data center è quindi sicuramente un punto di arrivo di un percorso che viene da lontano, ma per la sua qualità tecnologica e organizzativa costruita in modo originale intorno al modello del cloud computing, rappresenta anche un nuovo punto di partenza che può portare molteplici benefici a tutto il territorio regionale.

Fin dal lontano 1997, anno in cui prese il via il progetto della Rete Telematica Regionale Toscana (di seguito anche RTRT) per fornire connettività ai diversi enti in una logica di economia di scala, si è sviluppata una politica della condivisione con gli altri soggetti della pubblica amministrazione come comuni, province, comunità montane, Asl, università e altri; un’attività che ha sempre accompagnato e supportato parallelamente l’implementazione tecnologica.

Seguendo il paradigma del Cloud che è un “Provision Model” caratterizzato da:

  • un service provider
  • un portafoglio di tipologie di servizi (IaaS, SaaS, PaaS,…)
  • dei clienti,

nel caso del TIX il “service provider” (fornitore) è la Regione in quanto:

  1. mette direttamente a disposizione della composizione dell’offerta Cloud i locali fisici, i supporti logistici, le infrastrutture, sistemi di base, la connettività attraverso investimenti propri,
  2. la gestione viene garantita dalla Regione attraverso un contratto con un soggetto esterno (outsourcing) selezionato attraverso gara pubblica
  3. Sempre attraverso lo stesso gestore, e sulla base di voci (servizi) sempre individuate e valorizzate tramite gara, gestisce lo sviluppo di propri progetti di innovazione. In questo caso il soggetto gestore diviene il service provider e la Regione il cliente in quanto utilizza l’offerta di servizi del gestore che essa stessa ha contrattualizzato
  4. Il gestore, nella sua figura di service provider, si propone al mercato della pubblica amministrazione come fornitore di servizi sul TIX attraverso il contratto che la Regione ha stipulato in forma aperta.

Il TIX per la PA Toscana

Ad oggi la PA Toscana, come tutta la PA Italiana, è caratterizzata da un numero molto alto di CED la maggior parte molto piccoli gestiti internamente che, oltre a rappresentare dei costi molto elevati, portano a:

  • frammentazione delle risorse ICT
  • una spesa per l’ICT non coordinata
  • la mancanza di interoperabilità, integrazione e cooperazione tra i sistemi informativi delle PA
  • la lentezza nelle procedure che consento di recepire l’innovazione tecnologica e coniugarla con l’innovazione organizzativa.

Una prima opportunità rappresentata dal TIX è proprio quella di avere un luogo adatto per cercare di fare una razionalizzazione di tutte le infrastrutture della PA come stabilito anche da AgID prima con le Linee Guida per la Razionalizzazione e ora, in maniera molto più forte e decisa, con il Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019.

AgID nelle “Linee guida per la razionalizzazione dell’infrastruttura digitale della Pubblica Amministrazione” dava proprio alle Regioni il compito di razionalizzare i CED delle PA sul territorio.

La necessità di razionalizzare i CED della PA è un’opportunità da cogliere e da cui non essere esclusi. Le Amministrazioni che potranno contare su CED più innovativi potranno offrire una qualità del servizio decisamente superiore. Un livello di qualità che tutta la PA deve pretendere per la conservazione e gestione dei propri dati, soprattutto in considerazione della straordinaria portata innovativa del cloud computing che ha completamente scardinato le modalità di approccio alle architetture IT.

Inoltre la razionalizzazione è fondamentale perché permette di avere CED molto più sicuri e soprattutto, in un mondo in cui si va verso l’erogazione sempre più massiva di servizi in via digitale a cittadini e imprese, non si può più prescindere dall’avere dei livelli di servizio molto elevati e soprattutto la garanzia della continuità del servizio.

Le principali modalità di razionalizzazione delle infrastrutture tecnologiche ICT sono classificabili in queste macro categorie

  • Consolidamento degli spazi.
  • Razionalizzazione delle infrastrutture informatiche hardware (principalmente server e storage), compresi gli interventi di consolidamento e virtualizzazione degli apparati IT (cloud).
  • Condivisione dei servizi (servizi di gestione delle infrastrutture, servizi di Continuità Operativa).

Il TIX ad oggi offre tutto questo per tutto il territorio toscano e per tutta la PA Toscana per una razionalizzazione delle infrastrutture IT.

Avere a disposizione un Data Center di proprietà pubblica offre anche il notevole vantaggio per le PA sul territorio di avere un luogo sicuro dove far risiedere i propri dati garantiti per la sicurezza e per la privacy.

Il Piano triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione però si spinge molto più in avanti. Oggi non si parla più di razionalizzazione dei CED ma di messa a disposizione di servizi in Cloud erogati dal Cloud della PA di Consip o da quelli che diventeranno i Poli Strategici Nazionali (PSN).

Il TIX già da tempo sta infatti evolvendo sempre di più un Centro di erogazione servizi in logica Cloud Computing, con la logica di fornire servizi che coprono la filiera completa, dal back-office al front-office verso il cittadino utilizzando le piattaforme e le infrastrutture che risiedono proprio all’interno del TIX stesso.

Il TIX costituisce infatti il punto di arrivo di una politica di innovazione fatta nel corso degli anni in Toscana che ha portato alla costituzione di infrastrutture e piattaforme digitali a disposizione di tutta la PA Toscana e che trovano nel TIX la loro collocazione naturale tra le quali le più importanti sono:

  1. Infrastruttura per l’interoperabilità che permette il colloquio e lo scambio dei dati tra banche dati diverse
  2. Infrastruttura per l’autenticazione e l’accesso sicuro che permette di avere un sistema sicuro e certificato unico di accesso ai servizi on line e quindi facilita la digitalizzazione dei processi
  3. Piattaforma per il fascicolo delle posizioni debitorie e i pagamenti online che fornisce al cittadino il fascicolo delle proprie posizioni debitorie verso tutta la PA toscana e il mondo sanitario dando poi la possibilità di pagare in modalità multicanale
  4. Interoperabilità dei protocolli piattaforma fondamentale per la dematerializzazione sicura e certificata dei processi di scambio documentale
  5. Infrastruttura per la conservazione a norma dei documenti informatici altro tassello fondamentale per chiudere il ciclo della dematerializzazione
  6. Infrastruttura VoIP piattaforma per la comunicazione telefonica via rete che dà notevoli risparmi di tempi e costi…

oltre alle piattaforme applicative per il contrasto all’evasione, per i servizi alle imprese ecc.

Tutte queste piattaforme sono a disposizione di tutto il territorio per il loro utilizzo integrato con i gestionali degli Enti stessi permettendo un’erogazione di servizi completi efficienti ed efficaci per cittadini ed imprese.

In questa ottica il TIX evolve da Data Center per servizi di piattaforma (PAAS) verso un vero e proprio centro di erogazione servizi in logica Cloud Computing (SAAS), seguendo perfettamente le indicazioni contenute nel Piano Triennale, e si candiderà ad essere un Polo Strategico Nazionale quando saranno disponibili le procedure per l’accreditamento.

Il TIX può quindi essere visto come un ecosistema all’interno del quale si sviluppano i servizi per la digitalizzazione e la semplificazione di tutta la PA Toscana, in stretta correlazione con le politiche nazionali, e in questa logica può essere uno strumento a supporto della riorganizzazione dei Comuni, sia per le Unioni che per le fusioni nell’ottica delle gestioni associate dei servizi.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati