cultura dell'innovazione

Alternanza scuola-lavoro, così l’apprendimento è “aumentato”

Ecco come progettare l’alternanza scuola lavoro insieme alle scuole, a partire dagli ambienti digitali della Palestra dell’Innovazione, per un’idea di alternanza “aumentata”, che valorizza e amplia le risorse già esistenti in ogni scuola

Pubblicato il 22 Set 2017

Mirta Michilli

direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale

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Una lampada di design, il modello di uno stadio per Roma, un’app per gestire il bar della scuola, uno zaino intelligente, un progetto in 3D di riqualificazione di una villa storica… Al termine di un percorso di alternanza scuola-lavoro, anche breve e intensivo, ci piace l’idea che i ragazzi tornino sempre in classe con un prototipo realizzato da loro, a partire da un’idea condivisa e lavorando in team. Ci siamo resi conto che molti studenti non hanno mai sperimentato il lavoro cooperativo, hanno una scarsa capacità di reagire al fallimento e non sanno da dove cominciare per trasformare un’idea creativa in un progetto. Per questo abbiamo messo a disposizione delle scuole la prima Palestra dell’Innovazione realizzata a Roma, al Quadraro, come luogo ideale per sperimentare l’apprendimento “aumentato”, alla base dell’alternanza scuola-lavoro. Nei diversi ambienti digitali, dall’Immersive Lab al Fab Lab, i giovani possono arricchire la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate sul campo, lavorando al fianco di coach e mentor che affrontano con successo le veloci e complesse trasformazioni del mercato del lavoro. Tutti i laboratori prevedono diverse modalità di insegnamento/apprendimento (cooperative learning, social learning, lecture, stand-up, engagement, interactive, training, learning by doing) e un training specifico per migliorare la capacità di auto-apprendimento.

Abbiamo anche inserito due team di studenti in alternanza, selezionati con le sfide previste dal progetto IoT Acceleration, realizzato con Fondazione Lars Magnus Ericsson, nella Phyrtual Factory della Palestra dell’Innovazione. Le squadre selezionate lavorano insieme per trasformare velocemente un progetto in un prodotto, servizio o soluzione sociale da produrre e implementare. Si tratta di un’esperienza pilota per integrare l’educazione all’imprenditorialità nel sistema d’istruzione e affrontare in modo sistemico l’emergenza formativa dei giovani in transizione. Phyrtual Factory, infatti, è l’unico “pre acceleratore” che coinvolge i giovani mentre sono ancora a scuola o all’università, sostenendoli nel percorso dall’ecosistema personale all’ecosistema dell’innovazione. In altre parole alla Phyrtual Factory i giovani trovano tutti gli strumenti per diventare prima di tutto imprenditori di se stessi.

Con la Phyrtual Factory vogliamo colmare un vuoto formativo, perché ci sono acceleratori, incubatori, spin-off, percorsi dedicati a startupper e futuri imprenditori, ma non c’è un percorso educativo dedicato all’autoimprenditorialità, esperienziale, coinvolgente e inclusivo per tutti i giovani. Così come mancava uno spazio dotato di diversi ambienti digitali per l’apprendimento e la progettazione per costruire modelli condivisi di innovazione, collegati con la grandi corporation tecnologiche che investono sulla open innovation.

L’educazione all’imprenditorialità è una possibile via d’uscita strategica per le giovani generazioni, perché imprenditorialità significa la capacità di trasformare un’idea in azione, di creare lavoro piuttosto che cercarlo solamente. Noi abbiamo scelto di promuovere la cultura dell’innovazione attraverso un nuovo modello di Educazione per la vita, in grado di formare giovani talenti e colmare quel disallineamento di competenze che oggi preoccupa le aziende. Ma non ci limitiamo a supportare lo sviluppo di competenze digitali immediatamente spendibili, piuttosto puntiamo sulle skills fondamentali per adattarsi velocemente a ogni tipo di cambiamento, visto che la vita media delle competenze lavorative è scesa sotto ai 5 anni [Deloitte, Global Human Capital Trends 2017]. Soprattutto nel settore ICT (ingegneri, sviluppatori di software ecc.) occorre una formazione continua e una riqualificazione ogni 12-18 mesi.

Sfruttando la Rete nazionale delle Palestre dell’Innovazione e la community diffusa sul territorio, coinvolgiamo i giovani fuori e dentro la scuola con originali eventi aggregativi, formali e informali, che danno la possibilità di sperimentare e acquisire velocemente, in modo esperienziale, l’attitudine mentale al cambiamento e le competenze fondamentali per risolvere i problemi in modo creativo e innovativo. Per capire il ruolo strategico delle e-skills in qualsiasi contesto.

Per questo abbiamo scelto di progettare l’alternanza scuola lavoro insieme alle scuole, a partire dagli ambienti digitali della Palestra dell’Innovazione e dal network di professionisti e imprese che lavora con noi. Quindi sul nostro sito non abbiamo pubblicato un catalogo di proposte già confezionate tra cui scegliere, come altri hanno fatto, ma la possibilità di progettare insieme a noi un percorso originale o di completarne uno già pensato dalla scuola, in base ai bisogni del territorio e agli obiettivi formativi dell’istituto. La nostra idea di alternanza “aumentata”, infatti, valorizza e amplia le risorse già esistenti in ogni scuola. Aiutiamo dirigenti e docenti a progettare insieme processi di innovazione interni per ridurre lo scollamento con il mercato del lavoro, introducendo il modello di Educazione per la vita che coniuga conoscenze, competenze, aspetti caratteriali e valori fondamentali, rispondendo a due sfide cruciali: la personalizzazione dell’apprendimento e l’inserimento dell’educazione all’imprenditorialità nel curriculum di studi. Per creare un circolo virtuoso per il lavoro e lo sviluppo.

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