Procede la realizzazione di ANPR, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Anche nota come Anagrafe Unica. Una banca dati che mira a mettere assieme – in un luogo centrale – i dati di tutte le anagrafi dei Comuni italiani (come previsto dal decreto sviluppo bis del 2012 e norme successive).
Da ultimo, con l’art. 62 del Codice delle Amministrazioni Digitali si prevede che l’Anpr contenga non solo i dati anagrafici dei cittadini ma anche i registri di Stato civile e i dati delle liste di leva.
Vediamo a che punto stiamo.
I numeri dell’ANPR: stato di avanzamento
- Alla data del 17 gennaio 2022 è stato finalmente completato il subentro di tutti i Comuni italiani, per un totale di 7903.
La popolazione complessiva presente è di 67.389.897, di cui i cittadini residenti in Italia sono 61.525.405, mentre quelli residenti all’estero registrati all’AIRE sono 5.864.492. - Se si pensa che il primo Comune – l’ormai famoso Bagnacavallo – è subentrato nell’ottobre 2016 e alla fine del 2017 i Comuni presenti nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente erano poco meno di 30, è di tutta evidenza che dopo la svolta nel progetto data dal Team Digitale ora siamo arrivati a concludere il subentro, dopo 7 anni, con il Comune di San Teodoro, in provincia di Messina.
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Contributi ai Comuni per l’Anagrafe nazionale della popolazione residente
Proprio per incentivare il processo di subentro, la Funzione Pubblica ha pubblicato un bando che eroga contributi ai Comuni subentrati, utilizzando le risorse dei fondi europei; infatti, per i Comuni che migreranno all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente entro il 31 dicembre 2018 sono previsti dei contributi finanziari messi a disposizione dal Dipartimento della Funzione Pubblica tramite i fondi Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020.
I 14 milioni di euro sono stati distribuiti ai Comuni in base alla loro classe demografica, con uno stanziamento che va da 1.000 a 7.000 euro a Comune, a seconda del numero di residenti. L’iniziativa del Dipartimento sembra rispondere alle richieste dell’Anci che auspicava una mossa per venire incontro alle difficoltà del comparto locale per integrarsi nel disegno nazionale digitale.
Le somme erogate a titolo di contributo sicuramente non coprono tutte le spese sostenute dal Comune (comprendendo sia le spese per adeguamento software che le spese relative al tempo del personale impiegato per le operazioni di bonifica dei dati e subentro), ma sono comunque un segnale importante che valorizza il ruolo dei Comuni.
È importante sottolineare che le somme del PON costituiscono solo un “impegno di massima”, ma che l’erogazione al Comune potrà avvenire solo a fronte dell’avvenuto subentro.
Le modalità con cui presentare le domande sono state pubblicate sul sito della Funzione Pubblica ed è previsto l’upload nella piattaforma di ANPR di un modulo di richiesta precompilato e firmato dal Sindaco.
Il Ministero ha pubblicato un avviso in cui si dice che i contributi sono riconfermati anche fino al 31/12/2022; ciò rappresenta un incentivo importante per i Comuni che – per vari motivi – non hanno avuto modo di effettuare precedentemente il subentro quindi l’obiettivo è di riconoscere il finanziamento a tutti i Comuni ancora rimanenti.
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Anpr, la sfida: pro e contro
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Portale servizi al cittadino
È stata ribadita più volte la necessità – portata avanti dal Team Digitale, di fare di ANPR non solo una banca dati anagrafica, ma anche il portale per i servizi al cittadino: con il DL Semplificazioni (Art. 30 DL 76/2020) finalmente si prevede che “La certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica è assicurata dal Ministero dell’Interno tramite l’ANPR mediante l’emissione di documenti digitali muniti di sigillo elettronico qualificato, ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014.”
In questo modo il servizio di rilascio online dei certificati sarà messo a disposizione di tutti i Comuni, con evidenti economie di spesa a beneficio soprattutto dei piccoli Comuni e di uniformità dei livelli di servizio; tra l’altro, è prevista anche l’integrazione dei servizi di ANPR sull’app IO, in modo da rendere disponibili i messaggi di notifica anche in modalità mobile.
Altro aspetto importante, sempre il DL Semplificazione ha precisato il DPR 223/1989 nella parte che riguarda il cambio di residenza, stabilendo che “Le dichiarazioni di cui al secondo periodo del comma 2 (dell’art. 13 DPR 223/1989) sono rese anche in modalità telematica attraverso i servizi resi disponibili dall’ANPR”; quindi significa che il portale per il cittadino dovrà consentire la presentazione online della dichiarazione, attraverso un modulo online – che sostituisce la carta – mettendo a disposizione dei cittadini e delle Amministrazioni un servizi di primaria importanza, dando così la possibilità di sfruttare al meglio i dati anagrafici già contenuti nell’Anagrafe Nazionale.
Ricordiamo che alla fine del 2019 è stato pubblicato il servizio di consultazione dei propri dati (già previsto dall’art. 6 del DPCM 194/2014), con anche la possibilità di stampare un’autocertificazione da consegnare alla Pubblica Amministrazione o ad un gestore di pubblico servizio.
Recentemente è stato pubblicato il nuovo portale di ANPR, con una nuova veste grafica e con un accesso più evidente per i servizi ai cittadini: infatti, per i cittadini dei Comuni già subentrati, si possono vedere, scaricare e stampare i dati anagrafici (ad esempio le generalità, la composizione della famiglia, gli estremi dell’atto di nascita) e richiedere autocertificazioni sostitutive delle certificazioni anagrafiche.
A partire dal 15 aprile 2021 è stato reso disponibile il servizio di “Richiesta di Rettifica”, prima in sperimentazione solo ad alcuni Comuni e poi a tutti. Nella circolare del Ministero dell’Interno viene descritto il funzionamento del nuovo portale e del servizio di rettifica, che consentirà al cittadino di chiedere online, al comune di iscrizione anagrafica, la rettifica di dati personali inesatti che lo riguardano, allegando eventuale documentazione a supporto della richiesta, sulla base di quanto previsto dalla normativa contenuta nel GDPR (art. 16 del Regolamento UE 679/2016).
È però stato rilevato che – per dare maggiore utilità al servizio online di rettifica – sarebbe necessario un maggiore coordinamento con le norme che regolano la presentazione di documenti da parte di cittadini stranieri iscritti all’anagrafe, che al momento debbono essere prodotti in originale o legalizzati (a titolo di esempio, vedi la pagina informativa del Comune di Firenze).
Inoltre, dal 15 novembre scorso è stato finalmente reso disponibile il servizio di certificazione online, con cui ogni cittadino – mediante accesso con SPID, CIE o CNS – può ottenere 14 tipi di certificati anagrafici; al momento, la normativa prevede l’esenzione dal pagamento del bollo; quindi, non ci sono costi a carico dei cittadini.
Il Ministero dell’Interno ha anche emesso una circolare con cui descrive il funzionamento de servizio.
Per un’analisi approfondita del servizio, vedi qui
Da ultimo, a partire dal 28 gennaio scorso, è partita la sperimentazione del cambio di residenza online dal portale di ANPR, in cui sono coinvolti 30 Comuni e che durerà circa 8 settimane; al termine, il servizio potrà essere messo a disposizione di tutti i Comuni; il Ministero dell’Interno ha pubblicato una circolare in merito, oltre alla guida sul servizio online; quindi la presentazione telematica della dichiarazione, attraverso un modulo online sostituirà il vecchio modulo cartaceo definito nel 2012, al momento dell’entrata in vigore del “cambio di residenza in tempo reale”; in questo modo viene messo a disposizione dei cittadini e delle Amministrazioni un servizio di primaria importanza, che può sfruttare al meglio i dati anagrafici già contenuti nella banca dati dell’Anagrafe Nazionale.
Il cambio di residenza online costituisce una novità molto importante per la digitalizzazione dei servizi, perché rientra anche nell’elenco a cui fa riferimento il Regolamento Europeo EU 2018/1724 (Single Digital Gateway), secondo cui le Pubbliche Amministrazioni competenti per i procedimenti amministrativi elencati nell’Allegato II adeguano i propri procedimenti amministrativi alle specifiche tecniche di implementazione descritte, che diventeranno operative dalla fine di dicembre 2023.
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Le norme
Non ultimo, anche il quadro normativo è un tassello importante dell’intero progetto, e necessita di essere adeguato per rispondere al meglio a nuove esigenze e non essere vincolato a specifiche tecnologie, nell’ottica della semplificazione e flessibilità: infatti, è iniziato il percorso di revisione del DPCM appena citato – che costituisce la base normativa per l’intera piattaforma – di cui AGID sta predisponendo una proposta di modifica, e le modifiche più rilevanti sono state apportate dal Decreto Semplificazione appena citato; al comma 6 bis dell’art. 62 del CAD è stata aggiunta la previsione secondo cui “In relazione ai servizi resi disponibili dall’ANPR alle pubbliche amministrazioni e agli organismi che erogano pubblici servizi in base alle previsioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 novembre 2014, n. 194, con uno o più decreti del Ministro dell’interno, d’intesa con il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione e il Ministro per la pubblica amministrazione, sentito il Garante per la protezione dei dati personali e l’Agenzia per l’Italia digitale, sono assicurati l’adeguamento e l’evoluzione delle caratteristiche tecniche della piattaforma di funzionamento dell’ANPR.”
Ricordiamo che i soggetti promotori dell’Anpr sono il Ministero dell’Interno, AgID, Istat, Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) in rappresentanza dei Comuni, Centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici (Cisis) per le Regioni, Sogei in qualità di partner tecnologico.
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Obiettivi e parole chiave per il 2022
Rimangono quindi confermati gli obiettivi che ancora sono da raggiungere per l’ottimizzazione delle funzionalità collegate ad un’unica banca dati anagrafica nazionale.
In particolare, le parole chiave da tenere presente per il 2022 sono:
- Interoperabilità tra le banche dati e le modalità di accesso per altre PA e gestori di pubblico servizio;
- Servizi online per i cittadini, a cui si dovrebbe aggiungere entro l’anno anche il cambio di residenza online.
Rispetto all’accesso ai dati di ANPR da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori di pubblico servizio, è stato espressamente previsto all’art. 264 del DL 34/2020 (ora convertito nella Legge 17 luglio 2020, n. 77) che “Le pubbliche amministrazioni certificanti detentrici dei dati di cui al comma 1 ne assicurano la fruizione da parte delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici, attraverso la predisposizione di accordi quadro.”
Nello stesso articolo, si ribadisce anche il principio “once only”, stabilendo che “nell’ambito delle verifiche, delle ispezioni e dei controlli comunque denominati sulle attività dei privati, la pubblica amministrazione non richiede la produzione di informazioni, atti o documenti in possesso della stessa o di altra pubblica amministrazione. È nulla ogni sanzione disposta nei confronti dei privati per omessa esibizione di documenti già in possesso dell’amministrazione procedente o di altra amministrazione”.
AGID e il Ministero dell’Interno stanno AGID e il Team Digitale hanno predisposto i materiali necessari (schemi di convenzione e caratteristiche tecniche della piattaforma tecnologica) per fare in modo che si realizzi la circolarità anagrafica nazionale su cui c’è tanta attesa, per agevolare l’interscambio e la verifica in tempo reale dei dati dei cittadini che si interfacciano con la PA.
Nel nuovo portale c’è una pagina dedicata agli “Accordi di Fruizione”, in cui si descrivono le funzionalità e gli obiettivi: la piattaforma – tramite un flusso standardizzato – consentirà di minimizzare l’intervento degli utenti necessario ad attivare l’accordo di servizio e a completare tutti i passaggi tecnici necessari ad attivare operativamente il flusso di comunicazione con i servizi di ANPR.
L’applicazione si comporrà di due aree:
– area di libero accesso da cui inserire una richiesta di accreditamento con cui l’Ente/PA, tramite un suo delegato, si identificherà ed otterrà le credenziali per l’accesso all’area privata;
– area privata tramite cui l’Ente/PA accreditato aderirà al sistema di classificazione approvato dal Ministero e completerà tutti i passi necessari ad inviare una richiesta di accordo di fruizione per l’approvazione del Ministero.
Per quanto riguarda l’accesso dei Comuni ai dati della popolazione presenti in ANPR, risulterebbe in corso una modifica normativa che eviterebbe la stipulazione di accordi, sulla base del principio che tutti gli Enti Locali sono già titolari del diritto di accesso, in quanto parte di un unico sistema.
Anpr, gli obiettivi 2019: subentri, servizi al cittadino, interoperabilità