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Sanità digitale in Piemonte, come cambia con i progetti 2018-2020

Regione Piemonte ha approvato le linee di indirizzo di sanità digitale (D.G.R. n. 27-6517 del 23.02.2018) ispirate alla Strategia per la crescita digitale che, nel proseguire il percorso già avviato, rafforza l’approccio inclusivo e partecipativo dei principali stakeholder. Ecco come cambiano la governance e gli obiettivi

Pubblicato il 15 Mar 2018

Antonino Ruggeri

Regione Piemonte

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La centralità del cittadino nella programmazione dei servizi, la dematerializzazione, la gestione della cronicità, l’estensione della continuità assistenziale fino al domicilio e la semplificazione dei procedimenti amministrativi sono solo alcune delle sfide che la sanità pubblica dovrà affrontare nei prossimi anni.

Sullo sfondo di questo scenario, la Regione Piemonte ha recentemente approvato le linee di indirizzo di sanità digitale (D.G.R. n. 27-6517 del 23.02.2018) ispirate alle recenti indicazioni nazionale sulla Strategia per la crescita digitale che, nel proseguire il percorso già avviato, rafforza l’approccio inclusivo e partecipativo dei principali stakeholder e punta per superare i diversi livelli di compiutezza osservati in ciascun Ente del SSR alla diffusione omogenea dei servizi sul territorio.

I Progetti regionali per il triennio 2018-2020 delineano pertanto un’evoluzione armonica e coerente della sanità digitale piemontese, considerata la sempre crescente attenzione verso l’efficienza dei servizi erogati, l’immediatezza nella relazione con gli utenti, l’innalzamento della qualità percepita e la qualificazione della spesa del SSR.

Gli obiettivi del piano sanità digitale del Piemonte

Gli obiettivi strategici previsti all’interno del provvedimento regionale puntano a dare una risposta concreta ai bisogni della sanità piemontese: l’incremento dell’offerta di servizi on line al cittadino, l’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico grazie all’integrazione con i sistemi informativi della Aziende Sanitarie e l’interoperabilità in ambito nazionale, la digitalizzazione e l’archiviazione dei documenti clinici. E ancora, la diffusione della Telemedicina e dei servizi dedicati alle condizioni di fragilità e cronicità, il potenziamento dei sistemi per la prevenzione, l’empowerment del cittadino e l’integrazione tra ospedale – territorio. Infine, la proposta di una soluzione unica per standardizzare processi, procedure e modalità operative in ambito amministrativo – contabile. Inoltre, un’attenzione particolare è rivolta alla predisposizione di modalità di fruizione multicanale (mobile, web, totem…) per servizi al cittadino già esistenti (quali ad esempio cambio medico, ritiro referti, pagamento ticket, consultazione FSE, prenotazioni on line…) e per quelli pianificati (ad esempio dematerializzazione del buono dei pazienti celiaci, autodichiarazione esenzioni da reddito, richiesta esenzioni per patologia…). La progettazione, lo sviluppo e l’esposizione dei servizi digitali sanitari risponderà ai requisiti del paradigma “API first” (Application Program Interface) che abiliterà l’interazione tra piattaforme informatiche sulla base di set specifici di regole: le API rappresentano pertanto uno strumento fondamentale per dare impulso a nuovi servizi capaci di rinnovare e migliorare la customer experience, facilitando l’interazione tra i sistemi tradizionali e i nuovi servizi digitali.

Tra gli strumenti idonei alla realizzazione dell’Ecosistema sanitario piemontese figura innanzitutto l’adozione di un nuovo modello di governance che, accanto all’azione di coordinamento esercitata dalla Direzione Sanità, vede l’ampio coinvolgimento di tutti i soggetti interessati nelle azioni di cambiamento. In questo contesto si colloca il riconoscimento del ruolo strategico della società in house – CSI Piemonte – con la finalità di mettere tempestivamente in campo competenze trasversali e multidisciplinari. L’introduzione di tavoli di lavoro interdisciplinari contribuisce a dare impulso alla crescita coordinata dei sistemi informativi delle aziende sanitarie attraverso la diffusione di metodologie, strumenti e soluzioni condivisi, raccordati con le linee guida regionali e nazionali.

In questa prospettiva Regione Piemonte intende, tra l’altro, favorire le iniziative per l’incremento delle competenze e la diffusione della cultura manageriale necessaria nelle Aziende del SSR. Evidentemente la partecipazione di tutti gli attori al processo consente una proficua interazione in termini di efficienza e qualificazione della spesa del SSR.

Servizi territoriali

Si prenda ad esempio l’ambito della cronicità: la domanda di servizi sanitari per soggetti anziani con patologie croniche è in costante crescita sia a livello regionale sia a livello nazionale. Il notevole impegno di risorse e la continuità di assistenza per periodi di lunga durata sono fenomeni a cui si può rispondere solo attraverso la forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali e l’evoluzione dei servizi residenziali e territoriali verso soluzioni sempre più efficaci. Il Piano per la cronicità proposto da Regione Piemonte costituisce proprio il “filo conduttore” che integra fra loro tutte le iniziative progettuali: infatti il Fascicolo Sanitario rappresenta l’architrave informativa per la gestione del paziente cronico, la telemedicina ne facilita la continuità assistenziale, i servizi on line semplificano l’entry point al sistema e l’interazione con il SSR. Ed è proprio questo a caratterizzare il modello di riferimento della sanità piemontese: la disponibilità di strumenti che operano in una logica di rete volta a condividere l’informazione clinica, limitando gli spostamenti fisici dei pazienti, e l’accesso a dati strutturati che consentono nuovi approcci di analisi per supportare e orientare le politiche sanitarie.

In ultimo, indispensabile è anche l’adeguata copertura economico – finanziaria dei progetti regionali identificati: su questo fronte la Regione Piemonte è pronta a sostenere investimenti nel triennio 2018-2020 liberando risorse, compatibilmente con la razionalizzazione della spesa ICT e la piena sostenibilità di lungo periodo.

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