il progetto e i dati

Copertura banda larga in Italia, i dati (giugno 2018) e la mappa Agcom

In più occasioni la mappa è stata modificata e implementata sulla base delle segnalazioni degli utenti rispetto a quanto comunicato dagli operatori. Il crowdsourcing ha perfezionato così la rappresentazione dell’esistente. Vediamo così gli ultimi dati (giugno 2018) sulla copertura banda larga

Pubblicato il 28 Lug 2018

Mario Morcellini

Professore ordinario emerito in Sociologia della Comunicazione e dei Media digitali alla Sapienza Università di Roma

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Le ultime rilevazioni Agcom (giugno 2018, con modalità dettagliate, basate su 360mila sezioni censuarie) dicono che il 5,6 per cento della popolazione circa non ha copertura Adsl (dato che potrebbe dimezzarsi se includiamo la copertura fixed wireless access, di cui però non ci sono mappe ufficiali), a cui si può sommare un 2,37 per cento di persone che è sì coperto ma non arriva a 2 Megabit. La copertura da 30 Megabit in su (Vdsl2-fibra fino agli armadi o fibra nelle case) è del 60,6 per cento. Si noti che altri dati divulgati sono più generosi perché basati su metodologia aggregata-approssimata. La banda ultralarga di livello maggiore (500-gigabit) copre il 10,4 per cento della popolazione. I dati scendono se si considera la copertura su numeri civici: 92 per cento Adsl, 577 per cento su Vdsl, 29,3 per cento in Evdsl, 4,5 per cento su Ftth.

Il progetto Broadbandmap

Nel 2017 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha adottato il primo sistema italiano di mappatura delle reti di accesso (fisse e mobili) ad internet, ovvero la Broadbandmap. Sulla base di quanto previsto dalla Legge n. 9/2014 (il cd decreto Salva Italia) l’Agcom ha messo a disposizione di tutti, una mappa interattiva consultabile sia da postazione fissa che mobile mediante uno smartphone o tablet, per raccogliere informazioni estremamente dettagliate sulle infrastrutture esistenti e sui servizi disponibili sull’intero territorio nazionale.

Si tratta di uno strumento semplice, intuitivo ed interattivo che abilita ciascun utente ad analizzare autonomamente ed in qualsiasi momento lo stato di sviluppo dell’offerta di accesso alla rete relativa al proprio indirizzo di residenza nonché effettuare valutazioni comparative sulle diverse tecnologie e velocità disponibili. Il portale fornisce dati elaborati statisticamente sulle coperture (in rame, fibra ottica, in tecnologia wireless, sulle reti cellulari 2G, 3G e 4G) e sulla velocità delle reti (rame e fibra ottica) nonché sul numero di abbonamenti ad internet (nazionali, regionali, provinciali e comunali).

Partendo dal presupposto che la qualità della connessione può variare da edificio a edificio, la mappa è stata concepita al fine di permettere una rappresentazione precisa e senza approssimazioni dell’infrastruttura di volta in volta disponibile.

Mappa Agcom copertura banda larga, esempi di utilizzo

Concretamente, per fornire alcuni esempi, dal menù “Copertura Rete Fissa” (figura 1) è possibile accedere alle schede relative alle diverse tecnologie e dunque capire, specie prima di effettuare una sottoscrizione o al fine di riscontrare quanto reclamizzato, che tipo di connessione è realmente disponibile.

Figura 1

Mentre il menù “Velocità Rete Fissa” (figura 2) rende disponibili le velocità di connessione alla rete nelle diverse tecnologie utilizzate.

Figura 2

Si tratta di un passo decisivo per poi adottare soluzioni innovative volte a colmare il divario digitale in relazione alla bandalarga e ultralarga.

Per costituire la banca dati, l’Agcom ha avviato un progetto pilota con i principali operatori del mercato (sia fissi che mobili), mediante il quale sono stati definiti e collaudati i formati di scambio, le metriche di misurazione, le modalità di acquisizione, il conferimento e l’aggiornamento delle informazioni e le relative tecniche per la gestione dei flussi informativi in ingresso e uscita.

Le informazioni possono essere utilizzare dai singoli utenti curiosi di sapere quale infrastruttura di accesso ad Internet arriva nella propria abitazione, dagli operatori per definire i propri piani di investimento ma anche dal Governo, dalle Istituzioni ed Enti locali per identificare eventuali misure per colmare il divario digitale.

I dati sono forniti in formato open, quindi liberamente scaricabili e utilizzabili nel rispetto della licenza Creative Commons. Inoltre la mappa è un interessante indicatore statistico, aggiornato in tempo reale, in quanto fornisce informazioni inerenti gli accessi totali, e disaggregati per tipologia (ADSL, VDSL, FTTC, FWA e con velocità maggiore o uguale a 30 MB/s).

La dashboard consente, tra le altre cose, di verificare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale secondo cui, entro il 2020, tutta la popolazione dovrebbe essere coperta da servizi da 30 Mbps e l’85% da almeno 100 Mbps. Oltre alle mappe di dettaglio, è stato poi fornito un cruscotto di analisi e comparazione che permette di analizzare dettagliatamente le coperture rappresentando elementi che prima erano pressoché sconosciuti ai non addetti ai lavori.

A distanza di quasi un anno dal lancio, sono state registrato oltre 270.000 visualizzazioni sul sito web; mentre la app mobile (disponibile per Android da metà ottobre 2017) è stata installata da circa 10.000 utenti.

Il crowdsourcing per migliorare la mappa

Ma l’aspetto più rilevante, consiste nella possibilità per chiunque utilizzi la mappatura di lasciare un proprio prezioso commento secondo il modello c.d. crowdsourcing. Ad oggi sono pervenute circa 650 segnalazioni, che hanno concorso ad una sorta di messa a punto permanente della funzionalità della piattaforma, consolidandone in tal modo l’affidabilità a beneficio di tutti gli stakeholder pubblici e privati.

È proprio l’interazione con gli utenti l’elemento che – dal lancio della mappatura ad oggi – ha dato e continua a dare maggior soddisfazioni. Infatti in più occasioni la mappa è stata modificata e implementata sulla base delle segnalazioni degli utenti rispetto a quanto comunicato dagli operatori (in ragione, ad esempio, della diversa copertura di un lato di una strada, o dei colori utilizzati per consentire a chi fosse daltonico di poter adoperare ugualmente lo strumento).

Nessuna innovazione culturale o tecnologica è perfetta senza il necessario “tagliando” di chi ne è destinatario. Un cambiamento per essere definito sociale non deve basarsi esclusivamente sull’implementazione tecnologica ma deve rispondere ai bisogni e alle esigenze concrete dei cittadini/utenti. In questo senso, la mappa delle reti, arricchita dei feedback degli utenti, intende migliorare il processo di innovazione sociale digitale mettendosi al servizio dei soggetti che quotidianamente si trovano a scegliere in una selva di offerte commerciali (troppo spesso percepite come tutte uguali) e contribuendo ad aumentarne la consapevolezza delle scelte effettuate.

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