La Commissione affari costituzionali della Camera ha approvato, nell’ambito della discussione sul disegno di legge delega per la riforma della pubblica amministrazione, un emendamento del M5S di cui la sottoscritta risulta prima firmataria con il quale si delega il governo, nel quadro dei processi di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, a favorire l’adozione di soluzioni software open source con indubbi vantaggi in termini di costi e di riduzione della dipendenza tecnologica delle amministrazioni pubbliche dai fornitori di software proprietari.
Si tratta di una rivoluzione culturale presente nel programma elettorale del M5S e che stiamo portando ad una prima realizzazione pur da forza di opposizione. Avremmo preferito l’approvazione di una formulazione maggiormente vincolante per il Governo ma si tratta di un primo passo nella giusta direzione.
La possibilità di utilizzare software open source è sicuramente già inserito nel CAD, ma la legge delega riscriverà parte dello stesso CAD, trovando metodi per favorire in maniera ancora più forte l’open source.
Sempre nella delega sono presenti elementi di sanzione per chi non rispetta questi parametri che sono sicuramente condivisibili.
Resta il rammarico per la mancata approvazione di altre proposte emendative del M5S che, tra le altre cose, prevedevano una diretta partecipazione dei cittadini anche nei processi interni delle PA.