LA PROPOSTA

Coppola (PD): “Servono leve efficaci per la reale attuazione del CAD”

Pubblicato il 13 Ott 2015

Paolo Coppola

Professore associato di informatica, Università di Udine, consulente Governo per progetti di digitalizzazione della PA

coppola-131231144845

La revisione del CAD che si sta elaborando in queste settimane, dovrà tenere in adeguata considerazione il fatto che per ottenere l’amministrazione “digital first” il problema da risolvere non è tanto normativo quanto attuativo. Il CAD pre-riforma prevede, infatti, già molti diritti digitali e molte prescrizioni di buona amministrazione, ma è per lo più inattuato.

Il tema da affrontare prioritariamente e rapidamente è, quindi, l’identificazione delle leve che possano favorire un efficace percorso attuativo.

Di seguito ne propongo 5 che ritengo indispensabili:

  1. Sanzioni. Purtroppo nella nostra Pubblica Amministrazione, anche a causa di una ipertrofia normativa, vige un malcostume che può essere sintetizzato in “Se non c’è sanzione non si rispetta la norma”. O, nel migliore dei casi, si rispetta se non è troppo difficile farlo. La nullità degli atti, l’impossibilità di corrispondere l’indennità di risultato o quella di posizione, le sanzioni pecuniarie alle persone o alle strutture, la possibilità di togliere i fondi, la possibilità di commissariare, sono tutte sanzioni che vanno introdotte e usate. A ogni obbligo deve corrispondere una sanzione vera, una figura specifica che debba controllare e una che commini l’eventuale sanzione. Al momento, purtroppo, non è così e, se la nuova formulazione del CAD non cambia, c’è il rischio concreto che anche i nuovi obblighi non saranno generalmente rispettati.

  2. Controllo diffuso. Come fa il cittadino a far valere i propri diritti? Il ricorso al Tar o la class action non possono essere l’unica strada, perché sono troppo costose e lunghe. Serve un meccanismo più snello, tipo “difensore civico digitale” o ricorso o segnalazione a una autorità. ANAC, a mio avviso, dovrebbe essere l’autorità giusta, anche perché la corruzione ha una stretta e impressionante correlazione con il ritardo digitale, come ha ben evidenziato Luca Attias della Corte di Conti, all’ultima edizione di ForumPA. ANAC potrebbe essere l’autorità che commina sanzioni, mentre Agid potrebbe svolgere il ruolo di difensore civico digitale, raccogliendo e filtrando le istanze dai cittadini.

  3. Organizzazione. Tempo fa feci leggere al presidente Renzi un documento del CNEL che già nel 1981 dichiarava che non esiste una buona informatizzazione della PA senza cambiamento organizzativo e che non esiste una buona riforma della PA senza informatizzazione. 1981!!! Continuiamo a fare gli stessi errori?! Digitalizzare la PA non può essere una semplice iniezione di tecnologia, ma è necessario un cambio organizzativo. Se non cambia l’organizzazione, se le persone continuano a voler lavorare come hanno sempre fatto, non esiste digitalizzazione della PA ma solo spreco di denaro. Come fare? Ad esempio attribuire al responsabile ICT, quello dell’art. 17 del CAD, la facoltà di esprimere un parere obbligatorio e vincolante su tutti i cambiamenti organizzativi della sua Amministrazione, relativamente alla coerenza tra l’organizzazione dell’amministrazione e l’utilizzo delle tecnologie (una sorta di valutazione di impatto).

  4. Controllo di gestione. Il piano e la relazione delle performance sono i due strumenti che devono essere usati per controllare che i progetti di digitalizzazione vadano avanti e che gli obiettivi vengano raggiunti. Attualmente i piani e le relazioni delle performance sono documenti non strutturati che è molto difficile controllare. Occorre un unico sistema informatico che registri obiettivi, indicatori e risultati in modo da poter controllare veramente lo stato di avanzamento della macchina amministrativa (questo vale per la politica di digitalizzazione, ma anche per tutto il resto). Facendo seguito a quanto previsto dalla legge delega di riforma della PA (“definire i criteri di digitalizzazione del processo di misurazione e valutazione della performance per permettere un coordinamento a livello nazionale”), potrebbe essere AgID a definire la struttura dati che tutte le amministrazioni devono seguire per la definizione dei piani di performance, pena la loro nullità;

  5. Follow the money. Nella riforma della governance sarebbe importante mettere la leva sulla spesa ICT. Se nell’art. 16 si parla di programmazione digitale, allora la spesa ICT deve essere coerente con questa programmazione. AgID potrebbe valutarne la coerenza con un parere vincolante.

E’ vero, la trasformazione digitale della PA è principalmente culturale e sarà realizzata dalle migliaia di dipendenti pubblici che quotidianamente lavorano per migliorare i servizi forniti ai cittadini. Bisogna aiutarli e valorizzare i loro sforzi. Credo però che sia giusto anche smettere di lasciare che chi si mette di traverso abbia la vita facile. La corruzione nella PA si nutre di mancata digitalizzazione. E’ ora di combatterla con ogni mezzo.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati