Il dottor Annthok Mabiis ha annullato tutte, o quasi, le memorie connesse della galassia per mezzo del Grande Ictus Mnemonico. “Per salvare uomini e umanidi dalla noia assoluta” perché le memorie connesse fanno conoscere, fin dalla nascita, la vita futura di ciascuno in ogni particolare. La Memory Squad 11, protagonista di questa serie, è incaricata di rintracciare le pochissime memorie connesse che riescono ancora a funzionare. Non è ancora chiaro se poi devono distruggerle o, al contrario, utilizzarle per ricostruire tutte quelle che sono state annientate, se devono cioè completare il lavoro del dottor Mabiis o, al contrario, riportare la galassia a “come era prima”. Un’altra nuova missione della Memory Squad 11 è di catturare il dottor Mabiis, almeno per discutere con lui il futuro della galassia. L’agente Xina Shaiira, sulle sue tracce, scompare (puntate 64, 65, 66, 67). Li troviamo nella savana. Xina, alcune signore e molte farfalle. Colorate. Parlano delle intenzioni del dottor Mabiis. Della sua voglia di far tornare la galassia indietro di almeno un secolo. Bloccando altre memorie connesse, le language-memory, quelle che consentono di parlare con chiunque animali compresi, piante, monumenti, case, animali, spiagge, castelli, fiumi, laghi, mari, pesci. Il dottor Mabiis abita dentro un immenso baobab. Dentro quel tronco di baobab, ormai satolla e frenetica, pulsa loquace una delle tante sinapsi della galassia.
– Farfalla Blu: “Dicono che il dottor Mabiis voglia disconnettere anche le brain-memory… voglio crederci… sarà stupendo… sento già l’odore della polvere da sparo, quella frizzante di una volta…”
– Xina: “Chi sono quelli che dicono? Chi dice?… siamo chiusi dentro questo baobab. La savana qui fuori parla, d’accordo, ma non con il dottor Mabiis… lui non parla con nessuno… lui ha già disconnesso tutte le sue memorie, tutte! L’unico della galassia… ha raggiunto la condizione in cui eravamo tutti centocinquant’anni fa!”
Passavano i carri. Insanguinati. L’aria azzardata. Le ferite spente. I coltelli roteanti. Gli occhi grondanti. Le suture affrettate. Le corse librate. Le bande assopite. Le bende irrorate. Scendono i passi. Sconvolti.
– Farfalla Bianca: “Non posso credere che il dottor Mabiis anche solamente pensi di portarci tutti così indietro… quando il male dominava il mondo…”
– Farfalla Viola: “Ecco le frasi fatte della candida farfallina! ‘Il male dominava il mondo!’ Bum! Qualche rapinatore, un po’ di corrotti qua e là, un po’ di cartelli dell’ultimo sballo… ho dimenticato qualcosa? Ah sì!… qualche strage improvvisa del solito pazzo… qualche residuo di guerre per motivi possibilmente idioti… Un po’ di sano colore bimbe! Oggi invece siamo in mezzo alla bontà totale, perfetta… siamo approdati alla banalità del bene… senza alcun merito, solo perché tutti i nostri cervelli sono connessi, si compensano i nostri segnali di violenza con i segnali di repressione… c’è la meravigliosa lotta fra il bene e il male con il cursore collettivo messo sul bene… semplice bene… una tacca più in giù e sarebbe il dominio del male…”
– Farfalla Gialla: “Ti senti così saggia? Così acuta? Così spiritosa? Sei solo una che non sa dove sbattere le ali! Non sono le memorie che ci salvano. Anche se il dottor Mabiis le sconnette tutte noi non torneremo più indietro… si sta bene nel bene… diventa solido come granito! ”
Le ali frullavano le idee. Le idee sono sempre in volo. Sono lo scarto della nostra irriquietezza.
– Farfalla Bianca: “Stupidaggini! Consolazioni a buon prezzo! Parole… Se stacchi le brain-memory torniamo tutti come prima! Senza scampo! Non vince l’abitudine al bene… sgarrare, deviare, peccare è troppo attraente…”
– Farfalla Gialla: “L’attrazione va coltivata per generazioni. Invece sono quasi due secoli che non si sono più i luccichii del sangue…”
– Farfalla Rossa: “Ma l’invidia, la gelosia, la paura, la pigrizia, la presunzione e quindi la sopraffazione che è la madre che scatena tutte le violenze… queste non luccicano ma vivono… pronte a sbranarci… e noi siamo sempre pronti ad essere sbranati…”
– Farfalla Viola: “Un’altra farfallina poetessa!… Questo baobab vi fa tutte colte e sublimi!.. che decadenza, farfalline!”
– Baobab: “Come si fa a vivere nel bene se non c’è confronto col male? Se non ci si scontra col male?”
– Farfalla Viola: “Siamo all’obesa baobabbite! È come dire che non ci può essere l’acqua se non c’è il fuoco! È una vecchia storia… Ci mancava questa eterna frase! ”
– Farfalla Blu: “Il mele ci vuole perché diverte! Perché è salubre! È tanta bella adrenalina! Non c’è per far esistere il bene… c’è farci contenti! Il male è creativo! Il male è l’unico artista della vita?”
– Savana: “Volano strane parole dentro quel baobab satollo…”
L’acqua saliva. Dentro il baobab. Bagnava le ali. Mischiava i colori delle loro chiacchiere.
(95-continua)