Ho letto con attenzione l’articolo di Gianmarco Carnovale “Startup, la grettezza dei grandi imprenditori italiani (con una eccezione)” e – per conto di EXOR e della School of Entrepreneurship and Innovation (SEI), che ha organizzato il Forum dello scorso 7 giugno – desidero condividere con i lettori di Agendadigitale.eu alcuni commenti che ritengo rilevanti.
La notizia relativa a Seeds, che segnala la volontà di EXOR di dare vita a partnership con imprenditori per costruire insieme o rafforzare grandi imprese innovative, è a tutti gli effetti “nuova” e non certo di cosmesi, considerato anche la relativa dotazione di risorse: non a caso il WSJ ne ha fatto il centro di un’intervista pubblicata il 6 giugno scorso. Dopo aver mosso i primi passi, l’occasione del SEI Torino Forum ha fornito lo spunto ideale per ufficializzare l’avvio di EXOR Seeds.
Il SEI Torino Forum dello scorso 7 giugno non è stato un “evento privatissimo dal sapore lobbistico”, ma un’occasione per mettere a confronto diretto 100 giovani, tra founders e studenti di corsi di imprenditorialità provenienti da 20 Paesi d’Europa, per spingerli a pensare in grande e dimostrare che l’Europa può essere terra di grandi opportunità per chi ha la determinazione di provarci. Segnalo con soddisfazione che tra gli imprenditori presenti ci fossero anche i fondatori delle più belle startup italiane, che competono ad armi pari in Europa e nel mondo per affermarsi e diventare più forti ogni giorno.
Altro che lobby: tutti hanno potuto seguire in diretta il Forum dall’home page di Repubblica.it, LaStampa.it e dalla pagina Facebook della neonata School of Entrepreneurship and Innovation (SEI). Chiunque, inclusi gli organi di stampa da lei richiamati, ha avuto un’occasione per interagire e per far arrivare la propria opinione o domanda direttamente ai relatori tramite Sli.do. Ho il sospetto che in questa prima edizione del Forum Sei non sia riuscita a conquistare la sua attenzione: ma sono felice di segnalare ai lettori di Agendadigitale che è possibile rivedere gli interventi integrali di tutti gli speaker sul canale YouTube e sulla Pagina FB della SEI (ne vale la pena).
A proposito dell’insufficiente propensione al rischio degli imprenditori italiani da lei sottolineato, è opportuno forse dedicare una riflessione a parte: qui mi limito a rimandare a quanto richiamato dal presidente della Fondazione Agnelli John Elkann nel suo intervento di apertura, che ha trovato eco in molti interventi degli speakers (segnalo in particolare le opinioni di Reid Hoffman, Xavier Niel e Peter Thiel sul raffronto USA-Europa).
E per passare dalle parole ai fatti, mi fa piacere cogliere l’ospitalità di Agendadigitale per segnalare che lunedì prossimo, a Torino, 51 giovani presenteranno i loro progetti di impresa di impact innovation, con veri prototipi funzionanti. Hanno lavorato per 5 mesi al CERN di Ginevra e con il Politecnico di Torino e ora sono pronti a lanciare sul mercato prodotti o servizi innovativi, capaci di stare sul mercato e al contempo di migliorare la nostra vita.
Qualche esempio:
- nuove bottiglie che riducono l’inquinamento da microplastiche negli oceani,
- rilevatori che prevengono gli incidenti e aumentano la sicurezza delle folle nelle manifestazioni urbane,
- tablet speciali che permettono agli anziani di ricevere le foto e i video che figli e nipotini postano sui social,
- un servizio on demand per la ricarica di automobili elettriche che aiuta anche a gestire i picchi di consumo della rete energetica nazionale.
Non è che uno dei progetti promossi dalla nuova School of Entrepreneurship and Innovation, la scuola che aiuta gratuitamente gli studenti universitari a trasformare il loro progetto d’impresa in realtà, attiva dal marzo di quest’anno.
Mi fa piacere invitare il sig. Carnovale a questa presentazione, oltre che naturalmente chiunque fosse interessato approfondire il tema. Qui si trovano tutte le informazioni.
Ringrazio Agendadigitale per l’ospitalità e i suoi lettori per l’attenzione con cui vorranno seguire i prossimi passi della nuova scuola.