Domanda
Dott. Zanini, la nostra azienda ha deciso di conservare in formato digitale il libro giornale ad iniziare da quest’anno, e quindi entro fine 2017 andremo a firmare e marcare il file prodotto dal software di contabilità.
Quando stampavamo su carta il giornale, ogni 100 pagine dovevamo apporre delle marche da bollo per pagare l’imposta di bollo, ma ora che lo conserviamo in digitale, come dobbiamo fare?
Grazie infinite
Alberto P.
Risposta
Disciplinata dal DPR del 26 ottobre 1972 n. 642, l’imposta di bollo si applica oltre che sul libro giornale e libro degli inventari, anche sui libri sociali obbligatori (art.2421 del Codice Civile), oltre che sulle fatture di importo superiore ad € 77,47 se non assoggettate ad IVA, come per esempio le fatture per operazioni esenti art.10 del DPR 633/72 oppure le fatture per operazioni escluse art.15 del DPR 633/72.
In caso quindi di libro giornale formato e conservato in digitale secondo le disposizioni di cui al DPCM 13 novembre 2014 (Regole tecniche in materia di formazione e trasmissione dei documenti informatici) e DPCM 3 dicembre 2013 (regole tecniche in materia di sistema di conservazione), l’imposta di bollo dovrà essere assolta così come indicato all’art. 6 del DMEF 17 giugno 2014.
La stessa modalità si applica anche per le fatture elettroniche, come per esempio in caso di emissione di fatture elettroniche in formato XML alla PA per interessi moratori per ritardato pagamento, così come disciplinato dal Decreto Legislativo 9 ottobre 2002 n. 231.
Premesso che le comunicazioni preventive e consuntive contenute nel previgente DMEF 23 gennaio 2004 sono state eliminate, ad oggi l’imposta di bollo sul libro giornale si assolve versando € 16,00 ogni 2.500 registrazioni o frazioni di esse entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, tramite il modello di versamento F24 ed utilizzando il codice tributo “2501”.
In sostanza quindi, se nel corso del 2016 verrà redatto un libro giornale che conterrà 100.000 registrazioni contabili, entro il 30 aprile 2017 si dovrà versare € 640,00 (100.000/2.500 x € 16,00).
Da rilevare poi che in più occasioni l’Agenzia delle Entrate è intervenuta a specificare che con il termine “registrazione” deve intendersi ogni “singolo accadimento contabile, a prescindere dalla righe di dettaglio”, e quindi per esempio la registrazione nel libro giornale di una fattura di acquisto, anche se è composta tipicamente da 3 righe va conteggiata come una sola registrazione, dato appunto che è un unico accadimento contabile.
E’ utile infine rammentare di non confondere l’assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale, con l’assolvimento dell’imposta di bollo sui documenti informatici, dato che mentre quest’ultima è la modalità di assolvimento contemplata all’art.6 del DMEF 17 giugno 2014, l’imposta di bollo in modo virtuale è quella che si applica ai documenti cartacei e caratterizzata da un’apposita autorizzazione rilasciata dall’Agenza delle Entrate.