Comune

Mantova, addio carta per le pratiche edilizie

Da gennaio 2017 lo Sportello Unico Telematico del Comune di Mantova vara lo switch off dell’analogico per le pratiche edilizie, che quindi andranno fatte tutte in digitale (su piattaforma Globo). L’obiettivo è una nuova vicinanza, vera e non solo formale, tra PA e cittadino

Pubblicato il 23 Dic 2016

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Da gennaio 2017 lo Sportello Unico Telematico del Comune di Mantova vara lo switch off dell’analogico per le pratiche edilizie, che quindi andranno fatte tutte in digitale (su piattaforma della azienda tecnologica Globo). L’obiettivo è una nuova vicinanza, vera e non solo formale, tra PA e cittadino. Dato che il passaggio al digitale si accompagna a una maggiore efficienza complessiva dei processi e a una de-burocratizzazione delle interazioni.

Non sarà insomma un mero fare in digitale ciò che prima si faceva su carta. Bensì una trasformazione copernicana dove il cittadino potrà interagire in modo più veloce e lineare con l’amministrazione.

Già dal 2015 lo Sportello Unico di Mantova ha intrapreso la strada della digitalizzazione delle pratiche edilizie. L’obiettivo era non tanto e non solo quello di rispondere, banalmente, ad un obbligo normativo o di fornire un semplice sistema per la trasmissione on line delle pratiche, ma quello di dotarsi di una piattaforma che facesse da traino anche alla revisione dei processi e alla trattazione più efficiente in termini di costi e di tempo dei procedimenti: la definizione e la standardizzazione di una modulistica chiara, e tuttavia completa, i riferimenti normativi costantemente aggiornati e quindi visibili e utilizzabili come supporto in ogni fase del procedimento, erano i capisaldi per la partenza del progetto, cui andava a sommarsi come valore aggiunto la possibilità di integrare i diversi software, per evitare l’antieconomicità di dover duplicare le operazioni di inserimento e di protocollo.

Partendo dal presupposto che un portale dedicato all’edilizia telematica dovesse rappresentare una facilitazione e non certo un ostacolo non solo per i cittadini, ma anche per gli operatori della pubblica amministrazione, abbiamo operato una scelta dirompente: forti dell’esperienza accumulata negli anni e ormai in confidenza con i mezzi tecnologici, abbiamo preferito uno switch off completo verso il digitale, eliminando la possibilità di ricorrere al cartaceo a partire da gennaio 2017. Consapevoli che solo una scelta drastica potrà portare ad un cambio di prospettiva, per lo più culturale, stiamo lavorando per introdurre, tra i primi in Italia, anche il sistema pubblico di identità digitale e il sistema unico dei pagamenti di PagoPA, in via sperimentale proprio con il servizio di edilizia telematica, e quindi stiamo perfezionando le convenzioni necessarie per l’attivazione delle nuove piattaforme.

Non abbiamo avuto però la presunzione di fare sempre da soli: da subito ci siamo confrontati con gli ordini professionali, interlocutori privilegiati rispetto alle tematiche sottese al progetto, e inaugurato un proficuo scambio di idee ed opinioni, mai scontato, sull’attuazione del progetto, che proseguirà anche dopo l’attivazione dell’edilizia telematica in via esclusiva, e che ha portato gli iscritti a conoscere preventivamente la nostra attività, l’ambito in cui ci stavamo muovendo e le finalità ultime delle scelte che inevitabilmente avranno ricadute sui cittadini e sul mondo professionale.

La pubblicazione dello Sportello Unico Telematico, facilmente raggiungibile dal sito istituzionale del Comune, ha provocato certamente scompiglio, ma ha anche prodotto un deciso entusiasmo: la possibilità di presentare istanze 24 ore su 24, evitando di stampare quintali di carta, e l’appoggiarsi ad una procedura guidata, che in ogni momento suggerisce quali sono i passi da compiere, sono elementi certamente apprezzati e permettono di confezionare un’istanza completa, che non corre il rischio di essere sospesa in sfibranti attese di integrazioni documentali. Taluni lamentano un disagio nel reperire le firme (elettroniche) da parte di coloro che non appartengono al mondo professionale: al di là dell’obbligo di legge, che ci impone di dematerializzare i procedimenti e talvolta anche gli uffici, non possiamo sottacere che senza una scelta energica non avremo mai l’adeguamento culturale e tecnologico necessario per un salto di qualità anche nei servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Del resto, non viriamo verso il telematico per eliminare gli sportelli ed offrirne una sbrigativa versione virtuale, perché restiamo convinti che il contatto, anche fisico, con la pubblica amministrazione debba essere salvaguardato, e che trovarsi di fronte persone, e non schermi di pc, sia fondamentale per la crescita di un’amministrazione moderna e sburocratizzata.

Il cambiamento sarà forte: non ci aspettiamo che tutti comprendano da subito, ma crediamo che sul medio periodo il recupero di efficienza sarà un argomento accattivante, e che i (piccoli) disagi vissuti nell’immediatezza dell’introduzione dell’obbligatorietà telematica saranno ampiamente superati dalle comodità che la piattaforma offre a tutti i cittadini.

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