La fatturazione elettronica digitalizza il processo di fatturazione dalla generazione, all’emissione e ricezione delle fatture, fino alla loro conservazione a norma per 10 anni. Ma quanto fa risparmiare? Scopriamo i vantaggi per le imprese.
Dal 1° gennaio 2019, tutti i privati italiani (ad esclusione dei “minimi” e dei fornitori esteri) saranno obbligati a emettere fatture elettroniche, a riceverle e a conservarle per 10 anni. È un obbligo che, ci auguriamo, spingerà molte aziende a digitalizzarsi, non solo per quanto riguarda la fatturazione elettronica, ma anche per la gestione digitale di tutti i documenti, delle informazioni e dei processi aziendali. Perché andare in questa direzione? Tra tutti, il risparmio!
Qualche dato su costi e ricavi
Dati alla mano, le fatture emesse in Italia verso privati ogni anno sono circa 1,3 miliardi, a queste si somma circa un miliardo di fatture verso i consumatori. Lo afferma l’Osservatorio Fatturazione Elettronica ed eCommerce B2B del Politecnico di Milano. Circa due miliardi e mezzo di documenti! Ma cosa accade, in termini di costi e ricavi, con la fatturazione elettronica B2B obbligatoria?
Entriamo nei costi vivi. Secondo le stime, la fatturazione tradizionale aveva un costo medio per documento che oscillava da 1,80 a 3,70 euro. Lo scostamento del costo variava soprattutto a seconda delle modalità di spedizione e consegna della fattura. La stessa gestione in digitale presenta costi per documento da 0,90 a 1,80 euro.
Quanto si può risparmiare con la fattura elettronica
Entrando nello specifico, se prendiamo come esempio il caso di un’azienda di medie dimensioni, con più di 3.000 documenti annui tra fatture di ciclo attivo e passivo, la fatturazione elettronica offrirebbe un risparmio per documento emesso tra i €7,50 e gli 11,50 euro.
Da dove arriva tutto questo risparmio? In larga parte dalla riduzione dell’impiego di manodopera e di gestione. Se è vero che “tempo è denaro”, infatti, la fatturazione elettronica farà guadagnare tempo perché non si dovranno più stampare, imbustare e spedire documenti, non si dovranno gestire più archivi fisici e non ci saranno più sprechi di tempo al telefono o via email per capire con i clienti se la fattura è arrivata, se è stata presa in carico o quando verrà pagata ecc.
Nel ciclo passivo, la digitalizzazione della fattura presenta un formato standard, lo stesso utilizzato anche per la Pubblica Amministrazione, che agevola le pratiche di registrazione, contabilizzazione e riconciliazione bancaria, accorciando non poco i tempi di gestione.
Possiamo, quindi, salutare i vecchi faldoni e gli archivi disordinati. Possiamo dare uno stop ai costi legati alle stampanti, alle buste e ai francobolli. Possiamo dire “basta!” alle chiamate dei clienti che non trovano pagamenti, che non pervengono la fattura ecc.
Il valore aggiunto della fatturazione elettronica
Riassumendo: si guadagnerà più tempo e si spenderà meno! Verissimo, ma qual è il vero valore aggiunto della fatturazione elettronica? Per Namirial, indubbiamente, lo stimolo per una gestione digitale dei documenti.
Dal punto di vista del sistema-Paese, se la fatturazione elettronica si traducesse nella digitalizzazione di tutti i documenti del ciclo dell’ordine nelle relazioni tra imprese e Pubblica Amministrazione, potremmo stimare un risparmio di 6,5 miliardi di euro ogni anno! Un valore, riportato dagli analisti, che si avvina ai risparmi auspicati dalle leggi di stabilità.
Ma come è stato calcolato questo valore e a cosa si riferisce? La stima rappresenta la somma dei costi per materiali, spazi e manodopera impegnata attualmente per attività a scarso valore aggiunto. Tale risparmio si tradurrebbe in una potenziale spinta per il recupero della competitività del Sistema Paese, qualora si adottasse la rivoluzione digitale per le imprese e per la gestione dei loro documenti.
Fatturazione elettronica, leva per la cultura digitale
È, quindi, auspicabile che la fatturazione elettronica diventi uno stimolo per la creazione di una cultura digitale condivisa in Italia. L’idea vincente sarà di uniformare in un unico processo digitale la documentazione in ingresso, in itinere e in uscita delle aziende, creando flussi di lavoro operativi, tracciabili e archiviabili.
Una rivoluzione digitale, quindi, che non dovrebbe limitarsi solamente a digitalizzare il ciclo di fatturazione, ma anche i documenti di trasporto, i documenti di ordine e consegna e via dicendo. Il futuro è tra le nostre mani e i benefici vanno dall’allineamento con la normativa vigente, all’ottimizzazione e all’efficientamento dei processi aziendali.
L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Namirial