DOMANDA
in merito alla fatturazione elettronica B2B, obbligatoria dal prossimo primo gennaio, molti nostri clienti e fornitori ci stanno comunicando il loro Codice Destinatario o la propria Pec per la ricezione delle fatture elettroniche. Il problema, e dunque il quesito, sorge nel momento in cui molti di loro ci indicano sia l’uno che l’altro. È corretto trasmettere sia il Codice Destinatario (ovviamente diverso da 0000000) che la Pec?
Non si dovrebbe indicare o l’uno o l’altro all’Agenzia delle Entrate? Oppure si potrebbe, per qualche motivo, trasmettere le proprie fatture con un servizio che ci ha dotato di Codice Destinatario ma inviarle dalla Pec o viceversa?
Le sarei molto grata per qualunque chiarimento in merito.
I miei più cordiali saluti.
Valentina Melani Schirach
RISPOSTA
Le fatture elettroniche si trasmettono al sistema di interscambio, non al destinatario della fattura. Il Sistema di Interscambio provvede al recapito ai destinatario, secondo le modalità appresso indicate.
Nella fattura elettronica sono previsti tutti gli elementi che consentono al Sistema di interscambio il corretto recapito della fattura, che sono essenzialmente due: l’indirizzo di posta elettronica certificata del destinatario e il codice destinatario, che ha assunto un ruolo chiave e primario nella gestione dei rapporti col sistema di interscambio.
Il Codice destinatario è l’indirizzo telematico predefinito dal titolare di partita IVA per il recapito delle fatture elettroniche emesse nei suoi confronti. Generalmente non viene richiesto dall’utente finale (salvo il caso di grandi strutture organizzate, o grandi imprese) ma da un Intermediario, che viene abilitato (Accreditato) dal Sistema a trasmettere e a ricevere fatture elettroniche per conto dei soggetti che si avvarranno del suo servizio, tramite il codice che gli viene assegnato al termine della procedura di accreditamento.
Quando un titolare di partita IVA decide di avvalersi di un intermediario accreditato per la gestione del suo “colloquio” col Sistema di Interscambio, assume come codice destinatario quello del suo intermediario. Questo codice destinatario può essere reso noto in due modi:
- Comunicato a ciascun fornitore
- mediante la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate che, in questo modo, crea un link automatico tra il codice destinatario e la sua partita IVA.
Nella prima ipotesi, ciascun fornitore deve indicare nella fattura che emetterà l’esatto codice destinatario, quindi dovrà essere cura del suo titolare comunicarlo a tutti i suoi fornitori, presenti e futuri, e se dovesse cambiare codice perché cambia intermediario, dovrà rifare tutte le comunicazioni. Se chi emette la fattura dovesse sbagliare codice destinatario, indicandone un altro esistente, la fattura verrà recapitata al soggetto sbagliato.
Nella seconda ipotesi, ciascun titolare di partita IVA riceverà automaticamente al suo indirizzo telematico tutte le fatture elettroniche in cui i fornitori abbiano indicato la sua partita IVA, indipendentemente da ciò che essi abbiano indicato come codice destinatario e come indirizzo di Pec.
Ovviamente la registrazione dell’indirizzo telematico presso l’ADE è la scelta più razionale e sicura.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu