Il forte warning del Garante privacy in merito alla fattura elettronica ha frenato il rush finale che l’Agenzia delle entrate stava facendo per completare l’infrastruttura affinché il primo gennaio partisse l’obbligo di emettere la eFattura nei rapporti tra privati e verso i consumatori.
Non entro nel merito del provvedimento, lasciando il tempo necessario alle parti in “causa” per dirimere i differenti punti di vista ed individuare le soluzioni condivise che superino quanto osservato dal Garante Privacy sui problemi della fattura elettronica. Ma qualche considerazione è importante farla lo stesso, visto il succedersi di notizie rilevanti in materia.
Le due novità in vista
In questa situazione adesso si sussegue la presentazione di emendamenti, di governo ed opposizione, alla Manovra finanziaria per l’anno 2019 e che sono in discussione nelle competenti commissioni parlamentari ed iniziano ad emergere alcune rilevanti novità di cui le più importanti sono:
- si sposta al 30 settembre il termine per l’applicazione delle sanzioni azzerate o ridotte, che era previsto originariamente al 30 giugno, per chi emette in ritardo la fattura elettronica;
- si ipotizza un rinvio dell’obbligo di fatturazione verso i consumatori.
Due considerazioni
Da tutta questa situazione emergono due doverose considerazioni.
La prima considerazione riguarda la prudenza nei commenti fino a quando non emergerà il risultato del tavolo di lavoro che è stato appositamente creato da Agenzia delle entrate e Autorità Garante dei trattamenti dei dati personali finalizzato ad individuare i meccanismi correttivi che superino i rilievi formulati al “sistema fattura elettronica”.
Vanno registrate positivamente le dichiarazioni di massima disponibilità alla collaborazione che sono state formulate nei giorni scorsi dai vertici dell’Agenzia dell’entrate.
Il problema riguarda anche gli aspetti di sicurezza delle informazioni e monitoraggio degli accessi o delle eventuali violazioni alla sicurezza del sistema.
Anche in questo caso l’Agenzia delle entrate con Sogei è già al lavoro per garantire il massimo livello di profilazione, identificazione, tracciatura degli accessi e verifica delle credenziali da parte dei contribuenti e degli intermediari.
La seconda considerazione riguarda il Regolamento (UE) 910/2014 cosiddetto eIDAS , ed in particolare se l’attività dei fornitori di servizi assimilabili all’EDI in senso generale (ricomprendendo anche i servizi connessi alla fatturazione elettronica) siano o meno servizi fiduciari non qualificati in considerazione del ruolo che hanno nella fatturazione elettronica il Sistema di Interscambio e gli intermediari.
Tale considerazione era stata presentata l’anno scorso nel corso, di una riunione del Forum Italiano sulla Fattura Elettronica da parte di Andrea Caccia che è il presidente del TC434, il Comitato Tecnico del CEN che ha scritto lo standard di fattura elettronica EN16931, ottenendo una reazione di tiepida.
Sempre con riferimento al Regolamento (UE) 910/2014 ricordo che ci sono precise responsabilità ed adempimenti relativi ai soggetti che prestano servizi fiduciari rientranti nel predetto regolamento ed è, ad esempio, vittima di violazioni della sicurezza o danni arrecati in conseguenza a tali violazioni e che devono essere segnalate alla competente autorità nazionale entro termini specificatamente indicati nel predetto regolamento.
Infine è auspicabile che sia incrementato, in futuro, il coinvolgimento degli stakeholder presenti all’interno del Forum Italiano sulla Fattura Elettronica in quanto essi possono aiutare ad indirizzare meglio la soluzione preventiva delle eventuali criticità che il sistema fatturazione elettronica italiana potrebbe presentare.