il decreto di recepimento

Fatture elettroniche in formato Ue: cosa cambia per i contratti negli appalti pubblici

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo che recepisce in Italia l’obbligo di ricevere le fatture elettroniche conformi allo standard europeo di fattura elettronica EN16931 nell’ambito di esecuzione di contratti riferiti ad appalti pubblici. Entra in vigore dal 1 febbraio. Tutte le novità

Pubblicato il 18 Gen 2019

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

eprocurement

Con la pubblicazione  in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 148/2018 si completa finalmente in Italia il quadro di riferimento legislativo relativo allo standard di fattura elettronica europea EN19931 che, nell’ambito di esecuzione dei contratti riferiti ad appalti pubblici, obbliga le Pubbliche Amministrazioni e gli altri enti aggiudicatari a ricevere fatture elettroniche emesse in conformità al predetto standard.

Il decreto (n.148 del 27 dicembre 2018) entra in vigore il 1 febbraio.

Per l’esattezza, il decreto recepisce in Italia l’obbligo di ricevere le fatture elettroniche conformi allo standard europeo di fattura elettronica EN16931, in attuazione della direttiva (UE) 2014/55 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.

E’ opportuno quindi adesso approfondire le finalità delle nuove norme, le criticità della fase di rodaggio (e le soluzioni allo studio). E sul perché sarebbe opportuno coinvolgere anche il settore privato nel tavolo permanente per la fatturazione elettronica previsto dal decreto.

Entrata in vigore del decreto e dello standard EN16931

Il decreto entra in vigore il 1° febbraio 2019, come sopra già indicato, ma in Italia bisognerà attendere la data del 18 aprile 2019 per avere il Sistema di Interscambio operativo nella ricezione e consegna delle fatture elettroniche in formato europeo perché è quest’ultima la data in cui entrerà in vigore l’obbligo di ricevere le fatture elettroniche redatte secondo la norma EN16931:2017. Questo perché la stessa direttiva (UE) 2014/55 prevedeva che il nuovo standard di fattura elettronica entrasse in vigore dopo 18 mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, cosa che è avvenuta il 17 ottobre 2017 (GUUE L 266).

Non va dimenticato che il decreto pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale prevede che non sono soggette all’obbligo introdotto dalla direttiva (UE) 2014/55 tutte le fatture che fanno riferimento a contratti che hanno le procedure di aggiudicazione ed esecuzione che sono dichiarate segrete o soggette a misure di sicurezza speciali.

L’avvio del 18 aprile 2019 riguarderà le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori indicati all’articolo 1 del decreto legislativo 50/2016 e le amministrazioni individuate nell’articolo 1, comma 2 della legge 196/2009.

Per le altre amministrazioni aggiudicatrici che non sono autorità governative centrali, l’entrata in vigore dell’obbligo di ricevere fatture elettroniche nel formato europeo scatterà un anno dopo, cioè il 18 aprile 2020.

La (complicata) fase di rodaggio

Questo determinerà l’avvio di una fase di “rodaggio” che costringerà diversi operatori, economici e non, a gestire nel medesimo periodo fatture cartacee, fatture elettroniche nel formato nazionale xml FatturaPA e fatture elettroniche nel formato europeo EN16931:2017!

Al fine di venire incontro a tali problemi, l’Agenzia delle entrate sta pensando di abilitare l’attuale Indice delle Pubbliche Amministrazioni anche alla ricerca ed individuazione delle PA e dei soggetti diversi dalle PA che sono comunque soggette all’obbligo introdotto dal decreto legislativo 148/2018.

Va evidenziato anche che peri i soggetti che dovranno partire con il nuovo obbligo dal 18 aprile 2019 vale anche l’obbligo di rispettare la Core Invoice Usage Specification (CIUS) per il contesto nazionale italiano, il cui uso è previsto nello standard europeo EN 16931-1:2017.

Attualmente è in corso un’attività che vede coinvolte l’Agenzia delle entrate, l’Agenzia per l’Italia Digitale, UNINFO ed altri soggetti pubblici e privati che stanno lavorando per implementare all’interno del Sistema di Interscambio una funzione di traduzione del formato fattura PA al modello semantico di fattura elettronica introdotto dalla EN16931:2017-parte1 e delle sintassi indicate nello standard EN16931:2017-parte2, cioè UBL e UN/CEFACT.

Le finalità del tavolo tecnico permanente

Il decreto 148/2018 prevede, su proposta del direttore dell’Agenzia per l’Italia ed entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore, l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per la fatturazione elettronica con le seguenti finalità:

  • aggiornamento delle regole tecniche e delle modalità applicative di cui al comma 3 dell’articolo 3;
  • monitoraggio della corretta applicazione delle stesse;
  • valutazioni degli impatti per la pubblica amministrazione e di quelli riflessi per gli operatori economici;
  • raccordo e coinvolgimento, fin dalla fase di definizione, di tutte le iniziative legislative ed applicative in materia di fatturazione e appalti elettronici.

Il tavolo tecnico permanente per la fatturazione elettronica è composto da un componente indicato dall’Agenzia per l’Italia Digitale, due componenti indicati dal Ministero dell’economia e delle finanze, due componenti indicati dall’Agenzia delle entrate, tre componenti indicati dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, un rappresentante indicato dall’Unione province italiane (UPI) e due rappresentanti indicati dall’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).

Il confronto con gli stakeholder

Trovo che il legislatore abbia tenuto fuori da questo tavolo qualsiasi rappresentante del mondo privato considerando che al predetto terzo punto è indicato che il tavolo permanente avrà anche la finalità di effettuare “valutazioni degli impatti per la pubblica amministrazione e di quelli riflessi per gli operatori economici”.

Solo se partecipano ai lavori di questi tavoli tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, si possono avere effetti benefici sulla definizione delle regole future.

L’esperienza vissuta all’interno del Forum Europeo della Fattura Elettronica (EMSFEI) ha dimostrato che sono fondamentali i confronti avuti all’interno del forum multi stakeholder, che poi hanno permesso di pubblicare un documento di raccomandazioni che sono state recepite dal legislatore europeo per scrivere il testo della direttiva (UE) 2014/55.

Senza questo confronto, all’interno del tavolo permanente sulla fatturazione elettronica, è ragionevole attendersi anche per il futuro norme legislative e regolamentari che siano gravose per il settore privato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2