Affinché l’innovazione digitale in Sanità produca risultati positivi in termini di risparmi e miglioramento della produttività è necessario che Regioni e Aziende Sanitarie disegnino una strategia digitale chiara e integrata che prenda in considerazione tutti gli ambiti possibili di innovazione: dalla gestione più “amministrativa” del paziente, fino alla digitalizzazione dei processi clinico-sanitari e dei servizi per i cittadini. Tale strategia non può, ovviamente, essere improvvisata, ma deve essere basata su un’analisi del livello di maturità digitale di Aziende Sanitarie e Regioni e comprendere priorità, tempistiche e interdipendenze nello sviluppo di ciascun ambito di intervento. Vediamo in che modo, con quali metodologie e quali strumenti è possibile svilupparla.
Il sistema sanitario e la sfida della sostenibilità
Sempre più spesso si sente parlare di innovazione nel mondo sanitario, con parole quali “sanità digitale” o “sanità 4.0”: l’innovazione tecnologica in questo settore corre verso il futuro ad una velocità sostenuta, le nuove tecnologie a supporto della sanità sono molteplici (dai dispositivi wearable a supporto della Telemedicina, all’utilizzo dei Big Data, all’Intelligenza Artificiale) e nella maggior parte dei casi sono pronte per essere utilizzate. Ma il sistema sanitario italiano è pronto ad accoglierle per sfruttarne appieno tutti i benefici?
Nel sistema sanitario italiano è in atto una grande sfida di sostenibilità: la popolazione anziana cresce (il 34% della popolazione sarà over65 entro il 2050), aumentano i bisogni e la domanda di cura (soprattutto quella cronica) e le risorse sono sempre più limitate (spesa sanitaria pari a circa l’8,9% del PIL, sotto la media europea). In questo quadro, la digitalizzazione rappresenta uno dei maggiori driver di innovazione e può essere la soluzione per vincere la sfida della sostenibilità del settore sanitario, ma solo se inserita all’interno di un disegno globale, integrato e multidisciplinare di sanità digitale.
Ma cosa è stato fatto fino ad oggi? La spesa complessiva per la digitalizzazione della sanità, secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, nel 2017 è stata pari a 1,3 miliardi di euro (1,1% della spesa pubblica)[1] che, nonostante l’aumento del 2% rispetto all’anno precedente, è ancora inferiore ai livelli degli altri Paesi dell’Unione Europea, che si attestano intorno a valori nel range 2-3%[2] di rapporto tra spesa ICT in Sanità e spesa sanitaria complessiva. C’è quindi ancora molta strada da fare, soprattutto a livello regionale e aziendale. E i vincoli di spesa sono spesso usati come alibi per rimandare gli investimenti che ormai sono indispensabili per garantire l’efficienza del sistema e l’efficacia nella risposta alla domanda di cura. I risparmi che infatti potrebbero derivare dalla digitalizzazione potrebbero superare gli investimenti necessari: secondo uno studio di qualche anno fa del Politecnico di Milano, utilizzando il digitale in modo sistematico sarebbe infatti possibile risparmiare ogni anno circa 7 miliardi di euro nella sanità e altri 7,6 miliardi di produttività per i cittadini, grazie a un miglior utilizzo del tempo: quasi 15 miliardi all’anno che di fatto stiamo sprecando[3].
L’importanza di una strategia chiara
Avere una visione chiara e olistica di quale sia il percorso da intraprendere e quindi quale strada imboccare, è indispensabile perché la digitalizzazione produca i benefici sperati. Senza una strategia che indichi una direzione precisa e coerente di evoluzione dei modelli organizzativi e tecnologici è facile perdersi all’interno di un’offerta di tecnologie sempre più ampia, finendo magari per scegliere e introdurre soluzioni digitali avanzate in un contesto organizzativo che non è in grado di coglierne tutti i vantaggi.
Non è possibile però individuare il percorso di innovazione e orientarsi adeguatamente all’interno della mappa della sanità digitale se non è chiaro quale sia il punto di partenza. Come descritto nell’articolo “Innovare aziende sanitarie (e Regioni) in cinque passi: ecco come[4]”, il primo passo per innovare consiste nel comprendere quale sia la situazione di partenza, per essere coscienti del livello attuale di digitalizzazione dei processi dell’organizzazione e con quali tecnologie si è raggiunto. Solo a partire dalle evidenze emerse in questa fase, è possibile fare un passo avanti nel percorso di innovazione e costruire quindi una strategia digitale coerente con il livello di diffusione e maturità tecnologica già raggiunto.
Per effettuare un’analisi completa del livello di maturità digitale all’interno di Aziende Sanitarie e Regioni, è necessario esplorare tutti i possibili ambiti di innovazione:
- Ambito amministrativo: comprende le soluzioni di innovazione legate ai processi amministrativi e include le soluzioni di business intelligence, i sistemi di supporto alla gestione amministrativa e delle risorse umane, oltre ai sistemi di gestione documentale e di conservazione sostitutiva dei documenti amministrativi.
- Ambito clinico-sanitario: comprende le soluzioni legate alla digitalizzazione dei processi clinico-sanitari e include la cartella clinica elettronica, i sistemi per la gestione informatizzata dei farmaci, i sistemi dipartimentali, le soluzioni di mobile hospital e i sistemi a supporto della Clinical Governance.
- Servizi digitali per il cittadino: a livello aziendale include i servizi digitali al cittadino sul sito web dell’azienda o tramite App o Totem e i sistemi di front-end per la gestione delle attese all’interno della struttura sanitaria, mentre a livello regionale include anche i servizi legati al Fascicolo Sanitario Elettronico.
- Sistemi di integrazione socio-sanitaria con il territorio: include i sistemi per la medicina sul territorio e l’assistenza domiciliare, le soluzioni di Telemedicina, i sistemi di integrazione con il Fascicolo Sanitario Elettronico, le reti di patologia, la cartella sociale elettronica e i sistemi di supporto dei servizi al paziente erogati tramite le farmacie.
- Ambito Infrastrutturale: include le soluzioni infrastrutturali e di connettività e, in particolare, i sistemi di Unified Communication & Collaboration (UC&C), la virtualizzazione dei server e dei client, l’utilizzo di soluzioni cloud e/o Shared Services, i sistemi di Disaster Recovery e continuità operativa, l’IoT.
Una volta effettuata l’analisi di maturità digitale e il posizionamento su tutti gli ambiti di innovazione e avendo chiara quale sia la situazione attuale, è possibile procedere con il passo successivo: la definizione della strategia digitale della Regione o dell’Azienda Sanitaria. Tale strategia deve ricomprendere tutti gli ambiti esplorati in fase di analisi ed evidenziare la roadmap di realizzazione in termini di priorità, tempistiche e interdipendenze nello sviluppo di ciascun ambito di intervento.
La strategia può essere sviluppata su due livelli: il primo ha l’obiettivo di identificare le aree prioritarie di intervento, all’interno di una roadmap coerente di evoluzione dei modelli organizzativi e tecnologici e nel rispetto del contesto normativo in cui Aziende e Regioni operano; il secondo, più di dettaglio, deve identificare il piano di azioni da mettere in atto per attuare le linee strategiche individuate. Tale strategia deve inoltre essere accompagnata da una dettagliata analisi di impatto degli interventi necessari per attuarla, al fine di valutare, in termini qualitativi e soprattutto quantitativi, i benefici (in particolare di carattere economico) degli investimenti e capire le tempistiche in cui verranno generati.
Esistono diverse metodologie e strumenti che possono fornire un supporto nell’analisi di maturità e disegno della strategia digitale tra cui, per esempio, quello sviluppato dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, che ha progettato un modello di maturità chiamato eHealth Journey, specifico per il settore sanitario. Tale modello può essere declinato in modo diverso a seconda che il perimetro di valutazione sia quello di un’Azienda Sanitaria piuttosto che una Regione e ha un duplice obiettivo:
- fornire alle Regioni/Aziende Sanitarie un modello di riferimento per comprendere il proprio livello di maturità rispetto ai diversi ambiti di innovazione, identificando eventuali incoerenze e comprendendo quali soluzioni tecnologiche e organizzative occorre introdurre per evolvere verso una maggiore digitalizzazione;
- offrire uno strumento utile per il benchmarking, abilitando il confronto tra diverse Regioni/Aziende Sanitarie e comprendendo il proprio posizionamento rispetto alla situazione media in Italia e alle best practice.
Indipendentemente dallo strumento e dalla metodologia che si utilizza a supporto delle analisi, per ottenere il massimo dei benefici che la tecnologia può apportare nel settore sanitario resta fondamentale il disegno di una strategia digitale chiara e integrata in tutti gli ambiti di innovazione, che parta dalla conoscenza dettagliata e approfondita del livello attuale di maturità digitale. La strategia digitale rappresenta infatti la bussola che i livelli apicali delle organizzazioni, Regioni e Aziende Sanitarie, devono tenere sempre sotto controllo e seguire lungo tutto il cammino di innovazione che è stato tracciato.
- https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/comunicati-stampa/sanita-digitale-spazio-per-innovare ↑
- https://www.agendadigitale.eu/sanita/sanita-perche-si-spende-cosi-poco-ict/ ↑
- https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Sanita-40-d7974afe-7939-4180-9af1-36d4e9e2410b.html ↑
- https://www.agendadigitale.eu/sanita/innovare-aziende-sanitarie-e-regioni-in-cinque-passi-ecco-come/ ↑