Adesso è il momento di far funzionare quanto già deciso con i decreti costitutivi dell’Agenda digitale. E per questo scopo sarà essenziale da una parte il ruolo di Francesco Caio- che è politico in quanto risponde alla Presidenza del Consiglio- e dall’altra quello dell’Agenzia dell’Italia Digitale (e quindi del suo direttore Agostino Ragosa), che è prettamente tecnico.
Mi aspetto che collaborino per spingere nella stessa direzione, cioè verso l’attuazione delle norme dell’Agenda. E’ insomma il momento per agire pragmaticamente, ormai; non è più il tempo di studi, di cabine di regie o di leggi quadro.
Il Parlamento potrà avere, in questo scenario, un ruolo di indirizzo e di controllo perché siano fatte per tempo le cose che vanno fatte. La proposta di legge bipartisan pre-decreto Crescita 2.0 chiedeva una cosa che poi è stata cassata: l’accentramento delle competenze politiche in fatto di digitale. Sappiamo che molta parte della pubblica amministrazione resiste all’accentramento, che però è necessario per agire senza più perdite di tempo. Superare queste resistenze sarà la principale sfida dei prossimi mesi.