Territori

Pesci: “Coinvolgere le autonomie locali per spingere la roadmap digitale”

Il segretario generale di Anci Toscana evidenzia la necessità di progetti e roadmap precisi a livello regionale e comunale affinché si possa recuperare il gap sul fronte infrastrutture e servizi e si possa accelerare la digitalizzazione della PA. “Non esistono soluzioni miracolistiche, ma il lavoro quotidiano e il rispetto e la verifica delle azioni. Siamo noi i più vicini ai cittadini”

Pubblicato il 18 Set 2013

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“L’efficacia dell’azione del governo per l’Agenda digitale la potremo misurare nel tempo. Credo, tuttavia, che un nuovo clima deve essere creato e che debba trasferirsi dal livello nazionale ai livelli regionali”. Alessandro Pesci, segretario generale Anci Toscana, richiama l’attenzione sul ruolo che gli enti locali possono giocare nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda e sull’importanza che le esperienze territoriali possono avere per accelerare la roadmap.

“Uno, due anni di lavoro serrato e molti ritardi possono essere recuperati – sottolinea Pesci -. Nei Comuni sia a livello politico istituzionale sia a livello di apparati ci sono sensibilità, passione e competenze da sfruttare al meglio. E le Regioni dovrebbero mappare la propria situazione, stabilire indirizzi e priorità, superare gli indugi di ‘convenienza’ e procedere dritta per la strada tracciata”. Secondo il segretario generale di Anci Toscana è arrivata l’ora della concretezza: “Non esistono soluzioni miracolistiche ma il lavoro quotidiano, il rispetto degli obiettivi, la verifica di quanto già fatto e di ogni azione messa in campo. E c’è necessità di coinvolgere appieno il sistema delle autonomie locali, quello più vicino ai cittadini”.

Il percorso non sarà semplice, anche perché bisognerà intervenire su vari fronti, da quello infrastrutturale a quello dei servizi, passando per la governance e la definizione di precise roadmap. Sul fronte delle infrastrutture “bisogna individuare una strategia precisa che per noi consiste nella società pubblica delle reti. È importante concentrare i finanziamenti e investire in maniera mirata e in tempi certi e brevi. E nell’arco di un decennio, dobbiamo finanziare in maniera più ampia questa attività”. Secondo Pesci è necessario puntare a connettività molto ampie. “In Italia ancora non è stata individuata una precisa strategia da seguire. Troppi interessi anche sovranazionali forse determinano l’incertezza. Credo che dovremmo porci il problema di un soggetto pubblico al quale delegare finanziamenti per la realizzazione e la gestione delle reti. Reti alle quali gli operatori, su un piano di assoluta parità, accederanno per offrire i propri servizi. Per la Toscana proponiamo una società pubblica della rete che raccolga quanto è stato già fatto nel quindicennio precedente da aziende degli enti locali o dagli enti locali stessi e sviluppi i nuovi investimenti derivanti da risorse nazionali e europee”.

Per quel che riguarda la governance secondo Pesci la centralizzazione delle competenze e lo snellimento delle responsabilità sono misure importanti : “Vigilanza diretta della Presidenza del Consiglio sull’operatività dell’Agenzia digitale, nomina dei membri del Tavolo permanente di consulenza oltreché il via libera ad alcuni progetti specifici – come ad esempio cittadinanza digitale e fascicolo sanitario – sono le correzioni introdotte dal Decreto del Fare che, purtroppo, ha però decurtato di 20 milioni il già non enorme budget per gli investimenti in banda larga destinati al centro nord. Centralizzare le competenze e snellire la governance, di per sé potrebbe essere positivo. Ma il giudizio potremo darlo tra un po’ di tempo, verificata l’operatività”.

A livello regionale Anci Toscana propone la riforma di Rtrt (Rete Telematica Regionale Toscana) che ha funzionato negli ultimi anni come “luogo” di confronto tra Regione, enti locali e operatori. “La nostra idea, nell’ottica di spingere verso la digitalizzazione sia la pubblica amministrazione sia il sistema regionale nel suo complesso – spiega Pesci – è di farne una sorta di task force che dia indirizzi, supporti e verifichi costantemente il risultato dei programmi. Rtrt dovrà redigere una roadmap delle cose da fare e i tempi nei quali farle. Sulla crescita digitale della pubblica amministrazione credo che non possa esserci contestazione sull’opinione che sia un punto determinante per migliorare la sua efficienza e efficacia, per renderla amica delle imprese e dei cittadini, per farla partecipare alla fase di nuovo sviluppo che il Paese si attende”.

Last but not least bisognerà informare ma soprattutto formare i cittadini: “Dobbiamo trovare i canali di comunicazione giusti. Per fare un esempio vorrei citare il caso della transizione al digitale del sistema televisivo. Come enti locali e come associazione dei Comuni abbiamo lavorato per informare e supportare i cittadini. Le previsioni sulla capacità di adattamento al nuovo standard da parte della popolazione più anziana erano pessimistiche. In realtà, salvo che nella prima fase, la transizione è avvenuta in maniera ordinata e senza disservizi particolari. Oggi, nelle case, la confidenza con la nuova tecnologia appare elevatissima. Nell’Agenda digitale – conclude il segretario generale di Anci Toscana – occorre prevedere un forte impulso alle attività d’informazione e di sviluppo dell’alfabetizzazione”.

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