Procedono le attività di infrastrutturazione in fibra ottica del territorio, e l’Italia segna un record in Europa in termini di aumento percentuale del numero di case e edifici cablati in FTTH/B, grazie a Open Fiber. Per la prima volta nel nostro Paese, inoltre, Open Fiber sta testando il nuovo servizio di accesso broadband XGS-PON (10Giga simmetrico) e ha siglato un accordo con Nokia per realizzare una rete pronta a qualsiasi futura innovazione tecnologica, in primis il 5G.
L’evoluzione del Piano di sviluppo della banda ultra larga
Il punto sulla futura evoluzione del Piano di sviluppo della banda ultra larga per l’anno 2019 è stato illustrato recentemente dal Ministero dello Sviluppo Economico, Infratel e Open Fiber alla presenza dei rappresentanti delle Regioni.
Il Piano riguarda le cosiddette aree bianche o a fallimento di mercato in cui Open Fiber sta realizzando una rete di accesso in fibra ottica dopo essersi aggiudicata tutti e tre i bandi Infratel. L’intero progetto prevede il cablaggio di 7.635 comuni in tutte le regioni italiane.
Alla fine di febbraio sono stati aperti cantieri in fibra ottica FTTH – Fiber To The Home- in oltre 1.000 comuni, a cui si aggiungono 310 cantieri in tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), grazie ai quali sarà possibile arrivare a coprire case sparse e luoghi difficilmente raggiungibili. Attualmente, sono in lavorazione oltre 1,9 milioni di unità immobiliari.
Inoltre, in 4 comuni pilota – Anguillara Sabazia (RM), Campagnano Romano (RM), San Giovanni La Punta (CT) e Fino Mornasco (CO) – è già stata avviata in via sperimentale la commercializzazione dei servizi di connettività.
Nel corso del 2019 Open Fiber punta ad aprire cantieri in ulteriori 2.000 comuni italiani e a concludere i lavori in circa 850 di questi.
Il record italiano in Europa
Le attività di Open Fiber stanno però già danno preziosi frutti. In un anno l’Italia ha visto una crescita eccezionale di unità immobiliari cablate in fibra ottica con tecnologia FTTH (Fiber to the home) e FTTB (Fiber to the building). Da settembre 2017 a settembre 2018 le case e gli edifici cablati sono passate da 4,4 milioni a 6,3 milioni, con un aumento totale del 43,1%: un record nel Continente, la cui media si attesta al 15,7%. Il dato emerge dal report Idate del FTTH Council Europe, dove Open Fiber è indicato come l’operatore che ha maggiormente contribuito in Europa allo sviluppo del FTTH/B nel periodo considerato.
I test sul servizio XGS-PON a Milano, première in Italia
Intanto Open Fiber, in collaborazione con l’operatore Fibra.City, ha testato con successo a Milano il nuovo servizio di accesso broadband XGS-PON (10Giga simmetrico), con il quale è possibile raggiungere una velocità in accesso fino a 10Gbps. È la prima volta in Italia che viene condotta su rete commerciale una sperimentazione su questa tecnologia di accesso FTTH. Il nuovo servizio XGS-PON prevede il riuso della infrastruttura esistente di rete ottica già sviluppata da Open Fiber per il servizio GPON, sfruttando ulteriormente la capacità quasi illimitata della fibra ottica, ugualmente sia in downstream che in upstream.
Open Fiber si è poi da poco affidata a Nokia per la fornitura e la messa in opera dell’infrastruttura e dei servizi abilitanti nei comuni delle aree bianche (cluster C e D). Nello specifico, Nokia sarà responsabile del progetto completo che comprende la fornitura di prodotti, servizi e software necessari per la progettazione, realizzazione, messa in opera e supporto dell’infrastruttura di rete attiva basata sulla tecnologia GPON e le sue future evoluzioni.
Una rete a prova di futuro
L’obiettivo generale della collaborazione è di rendere la rete in fibra ottica che Open Fiber sta posando pronta a qualsiasi innovazione tecnologica sarà messa in campo in futuro. Le soluzioni di Nokia permetteranno infatti di offrire servizi fino a 10 Gigabit al secondo, a fronte delle connessioni a 1 Gbps che attualmente sta offrendo Open Fiber, e, in futuro, fino a 40 Gigabit al secondo, grazie anche alla flessibilità della rete Zion e all’adozione dello standard Sdn (Software defined networking) per massimizzare il potenziale delle nuove reti.
Sempre secondo lo studio dell’FTTH Council Europe i costi per il 5G-xhaul potrebbero essere abbattuti tra il 65% e il 96% tramite la realizzazione di una rete ottimizzata e convergente future-proof. In alcuni casi il costo del fiber to 5G potrà essere virtualmente eliminato: ciò comporta un abbattimento della spesa totale per il 5G nell’ordine del 50%. L’extra investimento necessario per rendere una rete FTTH “ready for 5G” (anche per elevate densità di celle) è stimato fra il +1% e il +7%.
Una rete FTTH pronta per il 5G
La densificazione di piccole celle sarà obbligatoria per il 5G per offrire pienamente il suo potenziale. Questo processo si baserà su una maggiore densità della fibra poiché richiede la fibra per raggiungere ogni sito da cui poi inizia una cellula radio, quindi un’enorme opportunità di convergenza.
Per questo motivo è necessario pianificare in anticipo una rete FTTH pronta per il 5G consente notevoli sinergie e quindi un uso più efficiente degli investimenti, nonché meno opere civili.
La strada verso la Gigabit Society
Nel mercato la grande scommessa è la rapidità della digitalizzazione, non solo delle famiglie, ma soprattutto dell’industria, e questo comporterebbe un recupero di produttività da parte del sistema italiano. C’è necessità e anche urgenza di dotare il Paese di un’infrastruttura che abiliti queste prestazioni di cui le nostre aziende hanno bisogno per competere a livello globale.
La strada da percorrere è ancora lunga e gli obiettivi da centrare della strategia UE per la “Gigabit Society” sono molto ambiziosi. L’Italia e gli altri Paesi Ue entro il 2025 dovranno garantire il 100% di stazioni ferroviarie, aeroporti, aziende e principali pubbliche amministrazioni con una connessione in grado di raggiungere 1 Gbps, velocità che necessita di una connessione interamente in fibra.