Con la direttiva copyright approvata ora dal Parlamento UE, non ha vinto nessuno e abbiamo perso tutti.
- Nel migliore dei casi, quando tra due anni, la Direttiva genererà 27 leggi diverse in giro per l’Europa il suo effetto sull’industria editoriale e quella dei contenuti sarà prossimo allo zero.
- Nel peggiore ci risveglieremo in un’Europa in deficit di pluralismo dell’informazione e con le grandi piattaforme per la condivisione dei contenuti prodotti dagli utenti, trasformate in novelle televisioni che trasmettono solo contenuti prodotti da qualche centinaio di editori in tutto il mondo.
Il migliore degli scenari si può avverare perché non esiste uno straccio di studio economico sull’impatto della direttiva e nessuno sa se e quanto di più editori e titolari dei diritti guadagneranno di più.
Il peggiore degli scenari perché di fatto si sono trasformati Google & c. in editori e ora toccherà a loro decidere quali contenuti pubblicare e quali no. Oggi non hanno nessun obbligo di fare accordi ma solo di rimuovere se la pubblicazione è illecita. Domani, dove non avranno accordo, essendo un loro obbligo, rimuoveranno in maniera quasi automatica attraverso i filtri perché altrimenti pagheranno loro.
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