DOMANDA
Ho effettuato un piccolo lavoro di consulenza per un Comune. Nella fattura elettronica avevo inserito il codice CIG a seguire la descrizione dell’oggetto ma mi sono reso conto che il format ha fatto
saltare la parte finale della fase descrittiva che è proprio il codice CIG. Me ne sono accorto tardi. Purtroppo anche il Comune in questione anzichè respingere la fattura l’ha accettata.
Ora che me ne sono accorto ho scritto al Comune dicendo del problema e chiedendo di non pagare e prima di cercare di porre rimedio. A tal proposito chiedo, come porre rimedio? Una nota di credito e la nuova emissione di fattura?
Gianni Palumbo
RISPOSTA
L’obbligo di indicazione del CIG/CUP è normato dall’articolo 25, comma 2, del D.L. 66/2014, che così dispone: “Al fine di assicurare l’effettiva tracciabilità dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, le fatture elettroniche emesse verso le stesse pubbliche amministrazioni riportano:
- il Codice identificativo di gara (CIG), tranne i casi di
esclusione dall’obbligo di tracciabilità di cui alla legge 13 agosto 2010,
n. 136; - il Codice unico di Progetto (CUP), in caso di fatture relative a opere pubbliche, interventi di manutenzione straordinaria, interventi finanziati da contributi comunitari e ove previsto ai sensi
dell’articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.”
La normativa sopra richiamata, come previsto dall’articolo 3, primo comma, della citata Legge 136/2010, si applica nei confronti de “… gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici”.
Se la indicazione del CIG nel suo caso è obbligatoria, la sua ipotesi di storno della fattura ed emissione di una nuova corretta è senz’altro necessaria; viceversa, è una opportunità, considerato che, se la PA è
consenziente, la comunicazione del CIG potrebbe avvenire anche con un mezzo diverso dalla fattura elettronica.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome