DOMANDA
La nostra società emette fatture elettroniche immediate e differite lasciando l’opzione di scelta ai propri clienti. L’invio allo SDI avviene, tramite intermediario, la notte stessa della emissione. Quasi in contemporanea viene effettuato invio massivo delle copie di cortesia (non obbligatorie ma gradite alla clientela).
Il cliente si ritrova quindi spesso ad avere in tempo reale il documento non valido fiscalmente, mentre attende alcuni giorni per ottenere quello recapitato dall’Agenzia delle Entrate. Abbiamo letto nelle scorse settimane che tale comportamento potrebbe essere considerato non corretto o comunque distorsivo in quanto potrebbe indurre il cliente a registrare la fattura con una data antecedente a quella di recapito SDI. Gradiremmo un parere dell’esperto.
Angelo Sdao
RISPOSTA
Il rilascio di copia analogica (o informatica) della fattura emessa nei confronti di privati è coerente con quanto previsto dalla lettera c) del punto 3.4 del provvedimento 89757 del 30 aprile 2018, che così dispone: “il cedente/prestatore consegna direttamente al cliente consumatore finale una copia informatica o analogica della fattura elettronica, comunicando contestualmente che il documento è messo a sua disposizione dal SdI nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate”.
Spesso accade che tale condotta venga posta in essere anche per le fatture elettroniche emesse nei confronti dei titolari di partita IVA. Questa prassi, se conforme alle prescrizioni sopra indicate, è lecita e legittima. Se qualche sprovveduto dovesse annotare la fattura passiva “di cortesia” prima del “deposito” presso il sistema di interscambio ne subirà le conseguenze, che non saranno certamente da imputare a vostra condotta.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile inviare le proprie domande a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome