L'analisi

Blockchain e agrifood, la tracciabilità dei prodotti in Sicilia è legge

L’Assemblea Regionale Siciliana ha stabilto l’utilizzo della blockchain per realizzare la tracciabilità completa dei prodotti agroalimentari siciliani. L’impatto sul mercato siciliano è importante: ecco gli scenari che si prefigurano

Pubblicato il 26 Set 2019

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

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La tracciabilità dei prodotti agroalimentari mediante blockchain è diventata legge in Sicilia. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la proposta, inserita con un emendamento al collegato alla finanziaria contenuto nel testo di legge all’art. 6, di realizzare la tracciabilità completa dei prodotti agroalimentari siciliani mediante la tecnologia Blockchain.

Questa proposta non è nuova in quanto, già dal 2018 con un disegno di legge, era stata presentata una proposta di legge, sempre dalla deputata Jose Marano del (Movimento 5 Stelle) ed autrice dell’emendamento approvato, una proposta di legge autonoma che dopo essere stata approvata dalla competente commissione parlamentare, non era poi arrivata in Aula. Ieri, con l’emendamento inserito al collegato alla finanziaria, e proposto dalla stessa Marano, la tecnologia Blockchain ora è diventata legge regionale.

L’impatto sul mercato siciliano

L’impatto sull’economia agroalimentare siciliana è rilevante e la portata di questa norma troverà una sua misurazione solo nei prossimi anni, con positive ripercussioni anche in ambito nazionale.

Ora va avviato il percorso di realizzazione di quanto previsto dalla legge approvata ieri, in particolare la realizzazione di una “piattaforma informatica multifunzionale” che permetta e promuova la creazione, lo sviluppo di applicazioni basate sulla tecnologia Blockchain per ottenere e garantire la sicurezza, il controllo, la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari permettendo contemporaneamente di accrescere la fiducia dei consumatori finali sia nell’operato delle istituzioni e delle aziende coinvolte nella filiera agroalimentare sia nel prodotto finale che essi comprano.

Perché è importante la nuova normativa

Con la legge approvata ieri esiste lo strumento giuridico per permettere ai consumatori di sapere tutto dei prodotti agroalimentari siciliani che comprano e mangiano. L’obiettivo della norma però non si ferma qui, infatti un altro scopo della norma è rappresentato dalla volontà di tutelare la salute di tutti, difendendo anche i prodotti originali da quelli contraffatti, o di cui non si conosce la provenienza o addirittura contaminati.

La tecnologia Blockchain è di fatto un registro distribuito elettronico che contiene informazioni condivise in vari nodi che possono essere accessibili a tutti. Tutte le informazioni contenute sono validate dalla rete stessa e aggiornate e consultabili da chiunque abbia interesse, potendolo fare in completa trasparenza e autonomia.

Il modello

Il modello pensato dall’estensore della norma, prevede che il consumatore prima dell’acquisto possa con il proprio smartphone (semplicemente inquadrando l’etichetta del prodotto), verificare e conoscere tutte le informazioni prodotto:

  • la storia,
  • la coltivazione,
  • il trasporto,
  • l’eventuale sua lavorazione e trasformazione,
  • la catena distributiva fino alla vendita.

Conclusione

Le imprese siciliane avranno così la possibilità tutelare maggiormente l’originalità del loro prodotto certificando la vera provenienza degli stessi e i consumatori sapranno le arance rosse di Sicilia, il pistacchio di Bronte o il pomodoro di Pachino sono realmente loro e potranno essere acquistati tranquillamente. Certezza del prodotto e di quello che si mangia. Ora, prudentemente, bisogna aspettare che arrivi l’approvazione di tutto il collegato alla finanziaria della regione Sicilia, ma l’articolo 6 per ora è legge (e l’auspicio di tutti è che sia confermato) e che venga emanato entro 90 giorni il Decreto attuativo.

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