SICUREZZA DIGITALE

Estremismi online, Zanasi: “Così il nostro progetto smonterà la propaganda”

La radicalizzazione violenta dei contenuti su web rischia di destabilizzare il contesto sociale europeo. Per questo l’Università di Torino lancia un progetto internazionale di “contro-narrazione” preventiva

Pubblicato il 09 Gen 2020

Alessandro Zanasi

Security Research Advisor

hate speech

I contenuti online si tingono sempre più di violenza dando luogo non solo a fenomeni di hating, ma anche a una potente radicalizzazione sociale, con effetti pericolosi per la società. Nel corso degli ultimi anni, in gran parte dell’Unione Europea si è registrato un aumento del trend sia in termini di violenza nei confronti dei civili che di adesione a diverse forme di estremismo ideologico.

I nuovi terrorismi: come combatterli

Sebbene il terrorismo di stampo religioso rimanga predominante, i dati citati nell’ultima relazione annuale di Europol testimoniano infatti – per il terzo anno consecutivo – un aumento di atti terroristici ed arresti legati a gruppi separatisti e nazionalisti. Allo stesso tempo, il rapporto mostra una crescita di attacchi da parte di “lupi solitari” nei confronti di civili e il sempre più frequente uso di armi non sofisticate, quali coltelli ed ordigni esplosivi improvvisati.

Ne deriva dunque una necessaria riflessione sui diversi meccanismi impiegati per adescare i soggetti più suscettibili e convincerli a sostenere tali ideologie estremiste. Chi sono i soggetti su cui la propaganda estremista ha un’influenza maggiore? Come si possono destrutturare queste narrative rendendole meno appetibili alle categorie più esposte? A queste domande cerca di rispondere il progetto Cicero (CounternarratIve Campaign for prEventing RadicalisatiOn), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ISF (Internal Security Fund).

Iniziato nel febbraio 2019 e coordinato dall’Università degli Studi di Torino, il progetto coinvolge 10 partners da 3 paesi europei (Italia, Belgio e Spagna). Tra le aziende italiane coinvolte troviamo anche Zanasi & Partners, che ho fondato; società italiana di ricerca e consulenza in materia di Sicurezza e Difesa.

Da un lato il progetto Cicero si concentra sullo sviluppo e l’implementazione di una campagna di comunicazione di contro-narrative volta a prevenire la radicalizzazione di stampo politico e religioso; dall’altro, l’obiettivo è quello di valutare l’efficacia di tale campagna attraverso l’implementazione di una metodologia ad hoc, che consiste nella definizione di metriche per misurare il livello di attenzione e coinvolgimento del target di riferimento.

Ciò che contraddistingue Cicero dalle precedenti campagne è la sua implementazione su due livelli. In primo luogo, il consorzio parte da un’analisi preliminare delle target audiences e delle narrative esistenti per elaborare la strategia di comunicazione e identificare i mezzi più adatti per veicolarla. A tal fine, il progetto si pone come obiettivo la creazione e diffusione di contenuti testuali e multimediali (immagini, audio, video), sia tramite social network che tramite l’acquisto di spazi pubblicitari su media tradizionali (TV, radio, giornali). Al tempo stesso, il progetto mira a responsabilizzare ulteriormente professionisti ed organizzazioni della società civile, realizzando workshop che coinvolgeranno vari attori a livello europeo – tra cui RAN (Radicalisation Awareness Network) e CSEP (Civil Society Empowerment Programme) – per aumentare, in base alle indicazioni emerse dalla campagna, le loro capacità di identificare e fronteggiare il fenomeno della radicalizzazione.

La produzione e disseminazione di contenuti è stata principalmente pensata per coinvolgere il pubblico più giovane, tendenzialmente più sensibile alle narrative estremiste. La promozione dei contenuti in più lingue è dettato dalla volontà di raggiungere una vasta gamma di individui, anche tramite il coinvolgimento di figure chiave, tra cui i cosiddetti “young ambassadors” – che fungono da collante tra campagna e target audiences – e le “celebrities”, personalità note già impegnate nel sociale che pubblicizzeranno la campagna sui social, dove sono molto seguite tra i giovani. Così facendo, intendiamo instillare valori quali empatia, altruismo, parità di genere e rispetto delle diversità in coloro i quali, per diversi motivi, sono attratti dalle narrative estremiste. Verrà inoltre implementato un forum di discussione e interazione per dar voce alle preoccupazioni condivise dalle nuove generazioni. Riteniamo che la prevenzione di qualsiasi tipo di estremismo sia fondamentale per il mantenimento della sicurezza a livello europeo.

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