strategie

“Febbre da like”, è ora di limitare i danni: ecco cosa fanno i social

Con i social l’umanità si è addentrata in strade poco conosciute e di dubbia utilità: che sia arrivato davvero il momento di invertire la rotta, o almeno di raddrizzarla? Ecco quello che stanno facendo Facebook, Twitter & Co. per limitare i danni

Pubblicato il 18 Dic 2019

Andrea Millozzi

Blogger & Maker, HiTech Lover

selfie - dismorfia digitale

Instagram, Facebook e Twitter stanno testando nuove modalità per calmierare la febbre da like e da visualizzazioni: una mossa che costerà qualche punto percentuale nel bilancio degli utili.

E allora perché lo fanno? Forse perché qualcosa li spaventa più delle potenziali perdite: cose come il cyberbullismo, il dilagare delle fake news e il conseguente burnout degli utenti.

I social e la febbre da like

Pensate al modo compulsivo con cui, che sia giorno o notte, prendete in mano lo smartphone per controllare i like al post che avete pubblicato sui social: pensate ora alla sensazione di delusione che ricevete quando vi accorgete che “non sono abbastanza”. Oppure pensate alla gioia che provate quando sono molte le persone che guardano le vostre stories. Al contrario, pensate al vostro sconcerto quando non ricevete nessuna interazione nonostante i vostri sforzi per “farvi notare”.

Ecco, già questi esempi dovrebbero chiarire, in parte, come ci stanno “riprogrammando il cervello” senza che ce ne rendiamo conto: attraverso una serie di processi basati su studi approfonditi effettuati sul funzionamento del cervello umano, fatto di punizioni e ricompense, i social agiscono sul nostro stato d’animo, per influenzare la nostra interazione e condizionare quindi le nostre volontà, a nostra insaputa.

A ribadire, e a confermare, questa ipotesi, che sembra tanto l’inizio di un film di fantascienza, sono le stesse persone che hanno contribuito a far nascere i social network.

Ad esempio, lo stesso Sean Parker, presidente di Facebook agli esordi della compagnia e pezzo grosso dei business della Silicon Valley, inventore di Napster, una volta disse: “Solo Dio sa cosa sta succedendo al cervello dei nostri piccoli” aggiungendo di essere contrario al modo in cui, a suo avviso, la piattaforma che ha contribuito a creare, sfrutta le “vulnerabilità della psicologia umana” e modifica così “la relazione di un individuo con la società e con gli altri”.

E non è l’unico a pensarla così: anche un altro ex manager del social network fondato da Mark Zuckerberg, Chamath Palihapitiya, ex responsabile per la crescita degli utenti di Facebook, si è scagliato in passato proprio contro la creatura che aveva contribuito a costruire. Nel corso di una lezione alla Business School di Stanford, Palihapitiya ha detto di sentirsi “tremendamente colpevole” per come agisce Facebook. “Penso che abbiamo creato strumenti che fanno a pezzi il tessuto della società e il modo in cui funziona” ha spiegato, puntando appunto sui temi della coerenza sociale, della solidarietà e anche della riflessione e del modo di ragionare. In quel frangente ha invitato i laureati presenti a “prendersi una pausa” da quella, come da altre piattaforme, mettendo in evidenza come a guidare le nostre azioni online siano oggi la dopamina e la logica ciclica secondo cui siamo spinti ad agire, inseguendo “cuori, like e pollicioni”.

Parola d’ordine, limitare i danni

Insomma, a quanto pare i social network non sono solo divertimento, spensieratezza e un modo per stare in contatto con i nostri amici e familiari: per come sono stati strutturati, rappresenterebbero anche una possibile “minaccia”. Ma è proprio così? La questione è dubbia: di certo però, c’è che proprio le maggiori piattaforme Social si sono attivate per “limitare i danni”.

Dopo la grande sbornia dei like e delle impression, pare che le principali piattaforme di social media inizino a preoccuparsi di questo “incendio”, tanto da tentare di gettare acqua sul fuoco, iniziando a testare cambiamenti che riducano la febbre da consenso. La novità introdotta da Instagram di non rendere più visibile il numero di consensi conquistato da ogni foto pubblicata, è forse il più eclatante di questi correttivi.

Ma i provvedimenti che le piattaforme stanno testando hanno inevitabili ricadute. Innanzitutto per chi, influencer o aziende, fonda il proprio successo proprio su questo tipo di conteggi. Ma a temere un impatto importante sulle proprie attività multimiliardarie sono anche le stesse società di social media.

Eppure i test di rimozione dei conteggi avviati in Canada, Australia, Giappone, Italia e Brasile devono aver sortito risultati positivi visto che Instagram ha deciso di estendere la stessa operazione sulla sua piattaforma forse più difficile, gli Stati Uniti, come  ha dichiarato il capo di Instagram, Adam Mosseri, nel corso di un evento di Wired.

Nel frattempo Facebook non rimane a guardare: ha iniziato a lanciare un test simile per nascondere i conteggi del pubblico sulla sua piattaforma in Australia già lo scorso settembre.

Come mai i big delle piattaforme social si sono decisi a così miti consigli, dopo aver cercato per anni di stimolare l’engagement degli utenti con sempre nuove funzionalità, tipo l’aumento delle emoticon di reaction, l’esposizione dei like o l’uso di colori più luminosi per attirare gli utenti su più immagini?

L’allerta dei ricercatori e la risposta dei social

E’ presto detto: deve essere stata decisamente convincente l’allerta lanciata da alcuni ricercatori, secondo i quali queste tattiche hanno portato a un uso eccessivo nei social media e potrebbero avere avuto un impatto complessivo negativo sulla salute e sul benessere degli utenti. Con tanto di cause plurimiliardarie che si profilano minacciose all’orizzonte.

Avreste mai immaginato un massiccio impegno di Twitter nell’implementazione di una serie di test per motivare gli utenti a impegnarsi in modo più positivo e ridurre le molestie e il bullismo on line? Secondo Buzzfeed News: “Twitter farà il suo debutto in una serie di esperimenti volti a darci una calmata, motivandoci sottilmente a usare il tweet-quote, la risposta e il retweet in modi non distruttivi”. L’obiettivo è dissuadere gli utenti da comportamenti aggressivi o irresponsabili, come diffondere fake news e  disinformazione ritwittando troppo rapidamente.

Nemmeno YouTube pare dormire sonni tranquilli: recentemente ha aggiornato i suoi termini per avere più discrezionalità sugli account e decidere quali chiudere, che ciò possa o meno causare danni alla piattaforma. All’inizio di quest’anno ha apportato modifiche al modo in cui visualizza i conteggi degli abbonati in tempo reale, bloccando i siti di terze parti che avevano trasformato la metrica in uno spettacolo di gloria e vergogna per i creatori di contenuti di celebrità.

Perché è scattato l’allarme rosso

Non si tratta esattamente di filantropia o generosità. L’allarme rosso è scattato nel momento in cui è diventato evidente che l’ambiente ad alto coinvolgimento creato dalle piattaforme social sta portando al burnout di molti utenti.

In uno studio dell’Associated Press-NORC Center for Public Affairs Research, il 60% degli adolescenti intervistati afferma di fare di tanto in tanto delle pause volontarie dai social media, e quasi un quarto di questi dice di farlo perché stanco di situazioni drammatiche e conflittuali.

Certo, l’operazione “acqua sul fuoco” non è a costo zero. L’avviso agli investitori delle grandi società di social media è giunto forte e chiaro: gli investimenti in test per la salute e il benessere degli utenti potrebbero avere un impatto importante sui profitti. Tempo fa Twitter ha confermato che gli esperimenti in corso faranno lievitare i costi operativi del 20% nel corso dell’anno fiscale. E quando Facebook ha ridotto i post delle compagnie e dei marchi nei feed di notizie degli utenti nel 2018, il CEO Mark Zuckerberg ha dichiarato che l’uso complessivo di Facebook è diminuito di “circa 50 milioni di ore al giorno”.

Il fatto è che il bullismo online è diventato un tema veramente “pesante” nel dibattito pubblico internazionale. Indubbiamente i big dei social devono aver avvertito un aumento della pressione pubblica in tal senso. Lo stesso Evan Spiegel di Snapchat ha a lungo criticato il sistema dei “Mi piace” sui social media, che avrebbe indotto alla diffusione di fake news e altri contenuti fortemente divisivi. Tanto è vero che Snapchat non ha mai incluso alcun tipo di conteggi di like pubblici nella sua app.

Le conseguenze dell’austerity

Se la tendenza all’austerity dovesse continuare, come ne sarà influenzato il panorama? Cosa faranno i milioni di influencer e aziende online che fondano tutta o gran parte della loro fortuna sui like e sui follower? Howard Mittman, CEO di Bleacher Report, che gestisce molti degli account più popolari su Instagram, non sembra troppo preoccupato: “I Mi piace sono solo una piccola parte del modo in cui valutiamo e monitoriamo il coinvolgimento attraverso i nostri social, – afferma – anche se mi rendo conto che alcuni membri della comunità di influencer e micro-influencer possano essere danneggiati da questa evoluzione, in particolare quelli che hanno ottimizzato e/o acquistato follower esclusivamente basandosi sull’uso dei like come metrica significativa.” Ma indubbiamente le big company dei social stanno entrando in un futuro più imprevedibile per i propri profitti e quelli delle aziende che dipendono da loro.

Solo un altro modo per monetizzare?

Recentemente l’intervista de Le Iene a Laura Bononcini, responsabile dei rapporti istituzionali e degli affari regolamentari di Facebook per il Sud Europa, ha messo l’accento su un aspetto alternativo (e controverso) di tutta la vicenda: le è stato chiesto se la mossa di togliere le informazioni relative alle statistiche non sia solo a causa dello scopo dichiarato di venire incontro alle esigenze degli utenti, ma se invece non servisse più all’azienda per diventare l’unico possessore di queste preziose informazioni, che un domani potrebbero essere cedute dietro lauto compenso. Un altro modo per fare soldi con i Like insomma. La risposta, come ci si poteva aspettare, è stata: “assolutamente no!”.

Personalmente, mi ha fatto molto riflettere l’aver sentito alcune adolescenti dire che, dopo aver postato una foto su Instagram, se questa non riceve un numero “adeguato” di interazioni in breve tempo, la eliminano per evitare una “pubblica umiliazione”.

Sono rimasto sconcertato, perché questo comportamento conferma le preoccupazioni: se non si sta attenti, i Social possono realmente causare danni, soprattutto se ad usarli sono i più giovani, quelli senza il necessario bagaglio culturale e psicologico, quelli che si affacciano al mondo, mettendosi in vetrina, e che rischiano di venire affossati a causa di uno striminzito numero di “like”.

A quanto pare con i social l’umanità si è addentrata in strade poco conosciute e di dubbia utilità: che sia arrivato davvero il momento di invertire la rotta, o almeno di raddrizzarla?

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati