territori

Industria 4.0, come farla nelle aree montane

Uncem, l’Unione dei Comuni e degli Enti montani, ha lanciato un bando per le imprese, per favorire investimenti e sperimentazione di opportunità nei campi green e smart. Per una crescita inclusiva e intelligente dei territori. In una fase di carenza di risorse per investimenti, da parte degli Enti locali, nuove imprese possono generare opportunità di sviluppo socio-economico

Pubblicato il 19 Gen 2017

Marco Bussone

presidente Uncem

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Scegliere la montagna per investire risorse e progettualità nei campi di energie rinnovabili, efficienza energetica, innovazione tecnologica applicata, superamento del digital divide, riduzione del divario informativo e formativo dei cittadini e degli Enti, mobilità sostenibile, certificazioni e gestione ambientale.

Uncem, l’Unione dei Comuni e degli Enti montani, ha lanciato un bando per le imprese, per favorire investimenti e sperimentazione di opportunità nei campi green e smart. Per una crescita inclusiva e intelligente dei territori. La richiesta di manifestazioni di interesse alle imprese nasce da un progetto di sviluppo di nuove strategie che Uncem promuove grazie al supporto delle Fondazioni CRC e CRT.

Smart e green sono due assi di intervento che, grazie all’interazione degli Enti locali dei territori montani con le imprese, possono ridurre il divario tra aree urbane e interne. Emerge da tempo la necessità di trasformazione, di rinnovare il tessuto produttivo nelle Terre Alte. Ai pilastri tradizionali quali agricoltura e turismo, si uniscono le opportunità della green economy e dell’innovazione, come sancito anche dal Collegato ambientale dalla legge di stabilità 2016. La ricerca di imprese che vogliano portare nuovi servizi e opportunità nei Comuni montani va in questa direzione. Ridurre il gap strutturale, che si consolida. Spingere i territori e gli Enti a incontrare la ricerca applicata, nuovi processi e nuovi strumenti. Nuove idee che trasformano le aree montane, puntando su smart e green communities. Evitando che politica e istituzioni, regionali e nazionali, si concentrino solo sulle smart cities, veicolando su queste fondi europei e nazionali.

È l’industria 4.0, che può riportare sui territori risorse e processi della quarta rivoluzione industriale. Restituendo dignità, posti di lavoro e ricchezza espropriati dalle aree montane con la seconda e la terza rivoluzione industriale. Quelle dello spopolamento, e dell’abbandono. Di uomini, processi e idee. Uncem sostiene così la necessità di start up, di nuove tecnologie, di strumenti che riducano distanze fisiche e migliorino la vivibilità dei territori, compatibili con territorio, ambiente, paesaggio. Condivisi da Amministrazioni pubbliche e comunità. Il bando lanciato da Uncem si rivolge a imprese della bioedilizia, della robotica, dell’Ict e delle telecomunicazioni, della green economy, del riuso e dell’economia circolare. Oltre alle aziende che già lavorano e studiano nuove modalità di erogazione dei tradizionali servizi alla persona e alle comunità: trasporti, scuola, sanità, assi della Strategia nazionale Aree interne. E ancora, co-working e fablab, spazi per i makers, smart grid e digitalizzazione.

Una ricerca del tutto innovativa quella lanciata da Uncem, che condividerà le opportunità di proposte dalle imprese con le 56 Unioni montane di Comuni del Piemonte. In una fase di carenza di risorse per investimenti, da parte degli Enti locali, nuove imprese possono generare opportunità di sviluppo socio-economico. Strade sulle quali la montagna non può arrivare in ritardo. A partire da mobilità elettrica e sistemi informativi integrati per gli enti locali montani. Il bando per le aziende si collega a quello già lanciato da Uncem Piemonte un mese fa per le tesi di laurea che mettano al centro il futuro delle aree montane con tutte le opportunità di crescita e sviluppo connesse. Non aree da contemplare o da fruire solo occasionalmente per turismo e relax, bensì aree che producono e dove reinsediarsi, dove fare impresa o sviluppre processi legati all’innovazione. Servono idee, investimenti, sperimentazioni, riduzione del divide che non è solo digitale, iniziative di aziende che possano agire nei “luoghi liberi”: lo sono le aree interne del Piemonte e del Paese, hanno fame di innovazione, credono e si fondano sulle comunità. Sono luoghi della libertà e l’innovazione ha bisogno di libertà, afferma l’economista ed ex ministro Fabrizio Barca, luoghi dove da sempre vi è meno controllo, dove sperimentare e anche uscire dalle velocità dell’economia urbanocentrica. Le aree montane sono naturali luoghi di sperimentazione: il bando Uncem rivolto alle imprese prova ad esaltarla e a renderla possibile, concreta.

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